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Chi non rinuncia all’eredità viene considerato erede?

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(@angelo-greco)
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Cosa succede se una persona lascia scadere il termine di 10 anni per accettare o rinunciare all’eredità senza manifestare alcuna volontà? Perde l’eredità o viene considerato erede?

Non rinunciare all’eredità ti rende automaticamente erede? È una domanda piuttosto curiosa ma decisamente frequente. Come noto, infatti, i chiamati all’eredità hanno 10 anni di tempo per accettare l’eredità, rinunciarvi o accettare con beneficio di inventario. Termini più brevi sono previsti per chi è già nel possesso dei beni del defunto come nel caso del convivente (di tanto parleremo a breve). Si pone però il problema delle conseguenze nel caso in cui il termine in questione scada senza che l’interessato abbia manifestato alcuna intenzione. Nel nostro ordinamento giuridico, l’accettazione dell’eredità può avvenire in modo espresso o tacito: ma cosa succede se un chiamato all’eredità non rinuncia né accetta l’eredità entro i termini previsti dalla legge? In questo articolo proveremo dunque a chiarire se chi non rinuncia all’eredità viene considerato erede oppure la sua inerzia equivale a rinuncia all’eredità stessa. Scopriamo insieme quali sono i termini di prescrizione e le implicazioni legali in caso di mancata rinuncia all’eredità. Ma procediamo con ordine.

Quali sono i termini per accettare l’eredità?

Ogni “chiamato all’eredità” (colui cioè che ha diritto a diventare erede in forza del testamento o, in assenza di testamento, in forza delle disposizioni del codice civile) ha 10 anni dall’apertura della successione per manifestare la volontà di accettare l’eredità (con o senza beneficio di inventario). L’apertura della successione coincide con il momento della morte del de cuius.

Se l’erede, al momento dell’apertura della successione, possedeva già i beni del defunto (come nel caso del convivente), i termini si abbreviamo: egli deve fare l’inventario dei beni del defunto entro 3 mesi dall’apertura della successione e, nei successivi 40 giorni, deve manifestare la sua eventuale volontà di rinunciare all’eredità o accettare con beneficio di inventario; in assenza di qualsiasi dichiarazione o nel caso in cui i termini non vegano rispettati, il soggetto in questione si considererà erede puro e semplice. 

Fissazione di un termine per accettare l’eredità 

Chiunque vi ha interesse può chiedere che l’autorità giudiziaria del luogo dove si è aperta la successione fissi un termine entro il quale il chiamato dichiari se accetta o rinuncia all’eredità. Trascorso questo termine senza che abbia fatto la dichiarazione, il chiamato perde il diritto di accettare.

L’interessato deve presentare un ricorso al giudice della successione (ufficio successioni o sezione volontaria giurisdizione, a seconda dei tribunali) allegando il certificato di morte e sostenendo alcune spese (contributo unificato di 90 euro e marca da bollo da 27 euro).

Quali sono i termini per rinunciare all’eredità?

Il Codice Civile non prevede un termine specifico entro il quale rinunciare all’eredità, ma stabilisce un termine di prescrizione del diritto di accettare l’eredità. L’articolo 480 del Codice Civile prevede infatti che il diritto di accettare l’eredità si prescrive in dieci anni dall’apertura della successione.

Qualora, pertanto, un chiamato all’eredità non accetti espressamente o tacitamente l’eredità nel termine indicato, non sarà considerato erede. Pertanto, rinunciare all’eredità dopo tale termine risulterebbe superfluo e inutile, in quanto il diritto di accettare l’eredità sarebbe già prescritto.

Cosa succede se non si rinuncia né si accetta l’eredità entro il termine di prescrizione?

Se un chiamato all’eredità non accetta l’eredità espressamente o tacitamente entro il termine di dieci anni previsto dall’articolo 480 del Codice Civile (o nel minor termine previsto dalla legge per come sopra indicato) non verrà considerato erede.  

Quindi chi vuol rinunciare all’eredità ha due strade:

  • effettuare una rinuncia espressa all’eredità dinanzi al notaio o alla cancelleria del tribunale del luogo di apertura della successione;
  • non manifestare alcuna volontà e lasciar decorrere il termine di 10 anni: anche in tal caso egli sarà infatti considerato come “rinunciante”.

In quali casi si diventa eredi automaticamente senza rinunciare all’eredità?

L’articolo 485 del Codice Civile stabilisce che il chiamato all’eredità che risulta in possesso dei beni ereditari è considerato erede puro e semplice nelle seguenti situazioni:

  • dopo tre mesi dall’apertura della successione, se non ha eseguito l’inventario dell’eredità.
  • dopo quaranta giorni dal compimento dell’inventario, se non manifesta espressamente la volontà di accettare.

In questi casi, si verifica una decadenza dal diritto di rinunciare all’eredità.

Inoltre, si diventa eredi automaticamente quando si compie un atto di accettazione tacita dell’eredità come ad esempio la vendita dei beni del defunto o il prelievo dal suo conto corrente. 

Quali precauzioni deve prendere il chiamato all’eredità per evitare di accettare l’eredità tacitamente?

L’accettazione dell’eredità può avvenire tacitamente attraverso comportamenti che dimostrano la volontà di accettare l’eredità. Pertanto, il chiamato all’eredità deve prestare particolare attenzione e evitare di compiere atti che possano essere interpretati come accettazione tacita dell’eredità. Ad esempio, dovrebbe evitare di vendere beni ereditari o di riscuotere somme dovute al defunto.

Cosa prevede la legge in caso di rinuncia a favore di un altro chiamato all’eredità?

L’articolo 478 del Codice Civile stabilisce che la rinuncia a favore di uno specifico chiamato all’eredità comporta automaticamente l’accettazione dell’eredità da parte di chi rinuncia. Ciò significa che, se un chiamato all’eredità decide di rinunciare in favore di un altro chiamato, viene considerato come se avesse accettato l’eredità.

Nel caso in cui Caio, chiamato all’eredità, decida di rinunciare in favore di Sempronio, anch’esso chiamato all’eredità, la legge considera Caio come se avesse accettato l’eredità. Pertanto, Caio diventa erede insieme a Sempronio, e non può più rinunciare all’eredità in un secondo momento.

 
Pubblicato : 14 Aprile 2023 08:15