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Chi non paga gli alimenti va in galera?

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(@mariano-acquaviva)
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Qual è la differenza tra mantenimento e obbligo alimentare? È possibile denunciare chi non è solidale con i propri familiari?

Quando marito e moglie si separano occorre provvedere al mantenimento sia del coniuge economicamente più debole che della prole. Questo tipo di prestazione va tenuta distinta dagli alimenti, che consistono in una tipologia di obbligo che si basa non sul matrimonio bensì sul rapporto di parentela tra familiari. È in questo contesto che si pone il seguente quesito: chi non paga gli alimenti va in galera?

Sin da subito va detto che il codice penale prevede il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare, il quale però si integra solamente al ricorrere di determinati presupposti. In quali casi è un crimine non pagare il mantenimento oppure gli alimenti? Vediamo più nel dettaglio cosa prevede la legge.

Cosa sono gli alimenti?

Con la nozione di “alimenti” ci si riferisce alle prestazioni che hanno ad oggetto ciò che è indispensabile per vivere: oltre all’alimentazione vera e propria, essi comprendono il necessario per l’alloggio, il vestiario e gli altri bisogni primari.

Gli alimenti trovano la loro fonte nel dovere di solidarietà, previsto anche dalla Costituzione.

Chi deve pagare gli alimenti?

L’obbligazione alimentare grava su determinate persone.

Per essere più precisi, all’obbligo di prestare gli alimenti sono tenuti, nell’ordine:

  • il coniuge;
  • i figli;
  • i genitori e, in loro mancanza, gli ascendenti prossimi (i nonni, in buona sostanza);
  • gli adottanti;
  • i generi e le nuore;
  • i suoceri;
  • i fratelli e le sorelle.

Si tratta di un ordine tassativamente imposto dalla legge, in ragione del quale l’obbligato che viene prima esclude tutti i successivi.

Ciò significa che, se è in vita il coniuge di colui che si trova in stato di bisogno, tutti gli altri soggetti sono esclusi dall’obbligo (figli, ecc.).

Chi ha diritto agli alimenti?

Chi si trova in stato di bisogno ha diritto a ricevere gli alimenti dal familiare in vita più prossimo.

Il diritto agli alimenti, pertanto, sorge nel momento in cui un familiare si trova in condizioni economiche talmente precarie da non poter provvedere da sé a soddisfare i propri bisogni primari (vitto e alloggio, essenzialmente).

Alimenti: qual è la differenza con il mantenimento?

Il mantenimento è una prestazione ben diversa rispetto agli alimenti, atteso che l’obbligo sorge solamente con riferimento al coniuge separato e ai figli.

Anche i presupposti sono molto diversi: mentre l’obbligazione alimentare si giustifica in ragione di un generale dovere di solidarietà familiare, il mantenimento è legittimato dalla fine dell’unione matrimoniale e, di conseguenza, dalla necessità di garantire alla propria famiglia (coniuge e figli) un adeguato tenore di vita.

Inoltre, mentre il mantenimento al coniuge deve essere necessariamente corrisposto sotto forma di prestazione economica, l’obbligo alimentare può essere assolto anche accogliendo e mantenendo nella propria casa colui che vi ha diritto [2].

Chi non paga gli alimenti va in prigione?

Il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare [3] è previsto essenzialmente con riferimento all’inadempimento dei doveri nascenti dall’essere coniuge oppure genitore.

In altre parole, commette reato chi si disinteressa del coniuge e/o dei figli, facendo mancare loro i necessari mezzi di sussistenza ovvero non rispettando l’obbligo, imposto dal giudice, di pagare il mantenimento.

Al contrario, nessun reato commette chi si sottrae all’obbligo alimentare, a meno che la persona bisognosa di assistenza non sia:

  • un ascendente, come ad esempio il genitore o il nonno [4];
  • un familiare particolarmente anziano e/o malato. In questa ipotesi, infatti, potrebbe scattare il reato di abbandono di persone incapaci, punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni [5].

Il figlio che lascia da solo l’anziano genitore, senza nemmeno provvedere a pagargli la badante, rischia di essere denunciato penalmente se dalla sua condotta può derivare un pericolo, anche potenziale, per l’incolumità del genitore.

Come far rispettare l’obbligo alimentare?

Al di fuori dell’ipotesi del reato, chi intende far rispettare l’obbligo alimentare non può sporgere denuncia ma può agire in sede civile per ottenere ciò che gli spetta.

In poche parole, chi ha diritto agli alimenti può citare in giudizio il familiare che sarebbe obbligato (coniuge, figlio, ecc.) e ottenere dal giudice un provvedimento che imponga al convenuto di pagare periodicamente una certa somma a titolo di alimenti.

Nel caso di ulteriore inadempimento, è possibile sottoporre l’obbligato a pignoramento.

 
Pubblicato : 5 Gennaio 2024 17:00