Chi mi risarcisce se mi morde un randagio?
Che passi fare e a chi rivolgersi per essere risarcito se vieni ferito da un cane randagio
Moltissimi possiedono un cane. L’animale viene circondato di affetto e cure che, a sua volta, ricambia con una grande fedeltà e dedizione. Allo stesso tempo però ci sono migliaia di cani randagi che, talvolta, possono diventare anche un pericolo pubblico. Chi mi risarcisce se mi morde un randagio? E’ questa la domanda che i malcapitati si pongono quando accade di essere feriti dall’aggressione di questi animali alla ricerca di cibo oppure che vengono infastiditi dalla presenza umana. Talvolta i randagi non sono altro che cani abbandonati dai loro “padroni” (altro tristissimo fenomeno), altre volte invece si tratta di animali nati e vissuti senza mai essere stati “adottati” da un essere umano. In ogni caso il fenomeno del randagismo, se non controllato, può diventare una piaga e costituire un serio pericolo per la sicurezza e la salute pubblica. A livello locale i servizi di accalappiacani sono del tutto insufficienti per affrontare il fenomeno che perciò spesso va fuori controllo. Che fare dunque quando qualcuno viene morso da un randagio? Da chi pretendere un risarcimento dei danni sopportati? Nell’articolo che ci apprestiamo a scrivere affronteremo proprio questo tema individuando i soggetti che la legge chiama a rispondere nel caso di aggressioni e conseguenti danni inferti da animali randagi.
Chi è responsabile per i danni provocati da cani randagi?
La legge [1] che si occupa del fenomeno randagismo ha stabilito quali compiti attribuire e a chi.
Nel dettaglio:
- i comuni sono tenuti a gestire i canili esistenti e a crearne nuovi con lo scopo primario di assicurare sia la sicurezza che l’igiene pubblica;
- alle aziende sanitarie locali (le Asl) spetta invece la profilassi ed il controllo igienico – sanitario del randagismo attraverso il personale preposto allo specifico servizio veterinario;
- alle regioni sono invece assegnati funzioni e compiti di coordinamento generale.
Dal punto di vista della normativa, quindi, il fenomeno del randagismo è stato oggetto di attenzioni e di specifiche disposizioni in modo che esistono soggetti responsabili a cui chiedere conto nel caso di aggressione di un cittadino da parte di un randagio o di branchi di randagi.
Se in un comune si accerta l’esistenza di una crescita consistente di randagi, il comune dovrà provvedere ad allestire uno o più canili per il ricovero degli animali una volta che siano stati catturati
Ai comuni e alle asl spetta il compito di garantire i cittadini dal fenomeno del randagismo
Come richiedere un risarcimento se un randagio mi aggredisce?
In sostanza se ti morde un randagio e ti procura un danno, per la legge ne sono responsabile il comune e l’azienda sanitaria locale.
Questo avviene in applicazione della regola [2] generale per la quale va risarcito qualsiasi danno causato con dolo o colpa.
Perciò se il comune non ha posto in essere tutte le cautele di legge richiede per eliminare o ridurre il pericolo dei randagi e la asl non ha provveduto per tempo a catturarli e poi ricoverarli nei canili (per curarli e sterilizzarli), allora il cittadino danneggiato saprà a chi chiedere il risarcimento dei danni [3].
Bisogna però evidenziare che il cittadino, per poter ottenere il ristoro dei danni, dovrà durante la causa dimostrare:
- che c’è stato effettivamente un danno;
- che quel danno è stato provocato da un animale randagio;
- che il comune e/o la asl non hanno colposamente adottato tutte le cautele necessarie per evitare che i randagi causassero danni alle persone.
La colpa da parte del comune e/o della asl sussiste, come ha chiarito una recente sentenza [4], se essi non sono intervenuti nonostante le ripetute segnalazioni circa la presenza, sul territorio di competenza, di randagi (dovrà essere il cittadino a dimostrare l’omissione da parte di comuni o asl).
Comuni e aziende sono i soggetti potenzialmente responsabili per i danni causati da randagi
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