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Chi ha la 104 può uscire di casa?

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(@raffaella-mari)
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Permessi 104: quando si può uscire e quali attività sono consentite durante l’assenza dal lavoro per assistere un familiare disabile: cosa si può fare senza cadere nell’abuso dei permessi previsti dalla legge 104 del 1992.

I permessi legge 104 permettono ai lavoratori di assentarsi dal lavoro per assistere un familiare disabile. Tuttavia, molte persone si chiedono quali attività siano consentite durante questi permessi e se uscire per sbrigare commissioni possa comportare una violazione della normativa. In questo articolo, analizzeremo una recente sentenza della Corte di Cassazione che ha risposto a una domanda comune: chi ha la 104 può uscire di casa? La Corte ha cioè spiegato se il dipendente assente dal lavoro per assistere un familiare disabile è autorizzato a uscire di casa per fare commissioni e altre attività necessarie alla quotidianità. Ma procediamo con ordine.

Cosa prevede la legge 104

La legge n. 104 del 1992 è una normativa che tutela i lavoratori che hanno un familiare disabile, concedendo loro dei permessi retribuiti per assisterlo. Questi permessi possono essere fruiti in giornate intere o frazionati in ore e possono essere utilizzati per l’assistenza diretta al familiare disabile. L’utilizzo improprio di tali permessi può comportare sanzioni per il lavoratore, fino al licenziamento.

Chi ha la 104 può essere controllato?

Al contrario di quanto succede a chi è assente dal lavoro perché in malattia, chi usufruisce dei permessi 104 non subisce la cosiddetta “visita fiscale” ossia il controllo del medico dell’Inps, anche perché, in questo caso, non ci sarebbe alcuna patologia da certificare. Del resto, il dipendente che usufruisce della 104 ha l’obbligo di recarsi presso la dimora del disabile e non potrebbe mai trovarsi in casa propria.

Tuttavia il datore di lavoro può incaricare degli investigatori privati per verificare se il lavoratore è effettivamente impegnato nell’assistenza o piuttosto si trova in giro per la città per fare shopping, sport o altre attività di carattere personale. I permessi infatti vanno usufruiti solo per l’assistenza e non per altre finalità.

La sentenza della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza [1], ha respinto il ricorso di un’azienda che aveva licenziato un dipendente per violazione della legge 104. Il lavoratore era uscito per fare commissioni all’invalido, come la spesa, pur essendo in convivenza con il disabile. La Corte ha chiarito che l’utilizzo dei permessi 104 in attività diverse dall’assistenza al familiare disabile può costituire giusta causa di licenziamento, ma ha sottolineato che uscire per fare commissioni rientra nell’ambito dell’assistenza al disabile.

Esempi di attività consentite durante i permessi 104

La sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che alcune commissioni, come fare la spesa, sbrigare pratiche, informarsi sulla possibilità di una visita domiciliare, rifornire di carburante l’autovettura o acquistare capi di abbigliamento o medicinali per il familiare disabile, sono attività che rientrano nell’assistenza al disabile e, quindi, consentite durante i permessi 104. Queste attività, infatti, difficilmente possono essere delegate a terzi e sono direttamente legate all’assistenza del familiare disabile.

Cosa non è consentito fare durante i permessi 104

Durante i permessi 104, non è consentito svolgere attività che non abbiano alcuna relazione con l’assistenza al familiare disabile. Ad esempio, non è lecito utilizzare i permessi 104 per svolgere un secondo lavoro, per andare in vacanza o per dedicarsi a hobby personali. In questi casi, il lavoratore potrebbe essere sanzionato, fino al licenziamento, per violazione della finalità per la quale il beneficio è concesso.

Attenzione però: sempre la Cassazione ha fornito tre importanti precisazioni:

  • non ci deve essere una stretta correlazione tra il tempo di assistenza e l’orario di lavoro che si sarebbe dovuto seguire;
  • l’assistenza non deve essere necessariamente continuativa: sicché è ben possibile intervallarla con piccole pause;
  • non costituisce abuso dei permessi 104 dedicarsi ad attività personali, come anche la lettura di un libro in un parco, purché di breve periodo. Difatti i permessi 104 servono anche per riequilibrare la situazione di disuguaglianza tra i lavoratori comuni e quelli che assistono il disabile: questi ultimi infatti, nella quotidianità, non possono godere del normale riposo per la reintegrazione delle proprie energie che invece hanno tutti gli altri dipendenti.

Quindi ben venga la possibilità di dedicarsi, durante i giorni di permesso, ad attività personali purché ciò non snaturi la finalità stessa dei permessi che è appunto quella dell’assistenza al portatore di handicap. Tradotto in parole povere: sì a brevi intermezzi dedicati ai propri bisogni ma la parte prevalente della giornata deve essere trascorsa insieme al disabile. 

Conclusioni

In conclusione, i lavoratori che fruiscono dei permessi legge 104 possono uscire per sbrigare commissioni legate all’assistenza del familiare disabile, senza incorrere in sanzioni. La recente sentenza della Corte di Cassazione ha chiarito che attività come fare la spesa, sbrigare pratiche, informarsi su visite domiciliari, rifornire di carburante l’autovettura o acquistare capi di abbigliamento per il familiare disabile sono considerate forme di assistenza e, quindi, consentite durante i permessi 104.

Tuttavia, è importante ricordare che i permessi 104 devono essere utilizzati esclusivamente per l’assistenza al familiare disabile, e non per svolgere attività personali o lavorative estranee a tale scopo. In caso contrario, il lavoratore potrebbe essere sanzionato e, nei casi più gravi, licenziato.

Per garantire il rispetto della legge e la tutela del diritto all’assistenza dei familiari disabili, è fondamentale che i lavoratori siano consapevoli delle attività consentite e di quelle proibite durante i permessi 104, e che le aziende si attengano alle disposizioni normative in materia.

In sintesi, i permessi legge 104 sono un importante strumento di sostegno ai lavoratori con familiari disabili, e la recente sentenza della Corte di Cassazione ha fornito ulteriori chiarimenti sulle attività consentite durante tali permessi, confermando che uscire per sbrigare commissioni direttamente legate all’assistenza del familiare disabile rientra tra le attività lecite.

 
Pubblicato : 27 Marzo 2023 14:45