forum

Chi ha diritto alla...
 
Notifiche
Cancella tutti

Chi ha diritto alla pensione anticipata?

1 Post
1 Utenti
0 Reactions
65 Visualizzazioni
(@paolo-remer)
Post: 1000
Famed Member Registered
Topic starter
 

Chi può andare in pensione presto e senza limiti di età: requisiti, condizioni e penalizzazioni. Come avviene il calcolo del trattamento economico spettante.

In un’epoca in cui si lavora sempre più a lungo, e spesso fino a quando si diventa anziani, diventa importante porsi la domanda: chi ha diritto alla pensione anticipata?

L’uscita dal mondo del lavoro prima di raggiungere la canonica età pensionabile può essere anticipata, anche di parecchi anni, per alcune categorie di lavoratori dipendenti ed anche autonomi, ma sono previste significative decurtazioni nel trattamento economico per chi decide di andare in pensione prima.

Queste penalizzazioni sono state introdotte, in misura crescente, dalle ultime leggi di Bilancio, fino alla manovra 2024. E tutto ciò è avvenuto insieme ad una stretta sui requisiti e condizioni per poter beneficiare della pensione anticipata. Vediamo subito com’è composta la platea di chi ha diritto alla pensione anticipata e cosa bisogna fare per ottenerla.

Cos’è la pensione anticipata?

La pensione anticipata è il trattamento previdenziale che viene conseguito a prescindere dal raggiungimento dell’età pensionabile: quello che conta è l’età contributiva. Bisogna, ovviamente, essere iscritti a una delle forme di previdenza obbligatoria, presso l’Inps o altre Casse previste per specifiche professioni, come ti diremo meglio fra poco.

Come funzionano le quote per andare in pensione?

In alcuni casi, come nella vecchia pensione con Quota 100 – poi sostituita, con effetto dal 1° gennaio 2023, dalla nuova e più severa Quota 103– si fa un mix tra l’età anagrafica e quella contributiva, per raggiungere complessivamente il requisito minimo attraverso la sommatoria dei due fattori.

Ad esempio, con Quota 103 – che riguarda i lavoratori nati fino al 31 dicembre 1961 – servono 62 anni di età e 41 anni di contributi (da raggiungere entro il 31 dicembre 2023). Il Governo sta pensando di introdurre, prossimamente, una nuova Quota 104: servirà un anno in più per poter beneficiare di questa possibilità.

Quando si può andare in pensione anticipata?

Possono conseguire la pensione anticipata gli uomini che hanno 42 anni e 10 mesi di contributi versati e riconosciuti utili (pari a 2.277 settimane lavorative) e le donne con 41 anni e 10 mesi di contributi (pari a 2.175 settimane). In sostanza, chi matura i suddetti requisiti può andare in pensione anticipata senza limiti di età anagrafica.

Queste soglie, valevoli nel 2023, dovrebbero valere fino al 31 dicembre 2026, salvo modifiche che potrebbero essere apportate dal Governo e dal Parlamento; ma una norma, varata nel 2019 e tuttora vigente, blocca gli adeguamenti restrittivi (basati sull’andamento della «speranza di vita» statistica secondo i calcoli ISTAT) sino a tale data.

A chi spetta la pensione anticipata?

In particolare, hanno diritto alla pensione anticipata, se sono in possesso dei suddetti requisiti:

  • i lavoratori dipendenti iscritti all’AGO (Assicurazione generale obbligatoria) presso l’Inps e alle forme sostitutive, come la Gestione sport e spettacolo per gli artisti e gli sportivi professionisti, e il Fondo volo per i lavoratori del comparto aereo;
  • i lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali (artigiani, commercianti e coltivatori diretti) o ai fondi sostitutivi previsti per specifici comparti;
  • gli iscritti alla Gestione separata Inps (i cosiddetti “lavoratori senza cassa”, che possono essere sia dipendenti del settore privato sia autonomi).

Come si calcola l’anzianità contributiva?

Per calcolare l’anzianità contributiva valevole per il conseguimento della pensione anticipata bisogna sommare tutte le settimane lavorate, anche presso datori di lavoro diversi, durante la propria carriera; dividendo per 52 il risultato si otterrà il valore espresso in anni.

Tieni presente che il criterio di calcolo della base pensionabile varia in base ai periodi: fino al 1995 si utlizzava il sistema retributivo, mentre in seguito, con la riforma Dini, è stato adottato il metodo contributivo. E dal 2012, per effetto della legge Fornero, a tutti i lavoratori viene applicato il sistema contributivo – meno favorevole ai lavoratori di quello retributivo perché si basa sull’ammontare dei contributi versati anziché degli ultimi stipendi percepiti – su tutti i periodi maturati da tale annualità in poi.

I lavoratori più anziani (intendendo per tali coloro che hanno iniziato a lavorare prima del 1996), pertanto, andranno in pensione con un sistema misto: una quota, e precisamente quella maturata sino al 1995 compreso, verrà calcolata con il sistema retributivo e un’altra, dal 1996 in poi, con quello contributivo.

Ci sono penalizzazioni per chi va in pensione anticipata?

La legge Fornero prevedeva una penalizzazione delle anzianità retributive maturate prima del 2011 da lavoratori che non avevano raggiunto l’età di 62 anni, con tagli variabili tra l’1% e il 2% per ogni anno di anticipo. Tale sistema di disincentivo è stato successivamente abrogato, ma il Governo lo sta reintroducendo, con percentuali ancora da stabilire, nella manovra finanziaria 2024. Ulteriori penalizzazioni saranno previste per la futura Quota 104: si prevede una decurtazione del 4% dell’importo pensionistico all’anno per tutti coloro che non hanno compiuto 63 anni.

Un’altra penalizzazione – già a regime da alcuni anni – è costituita dalla cosiddetta «finestra mobile», ossia il ritardo tra la data di pensionamento e l’erogazione del trattamento economico pensionistico, che, a seconda delle categorie e dei periodi, può essere di diversi mesi. Attualmente, nel 2023 questo differimento è pari a 3 mesi; il Governo sembra intenzionato ad aumentarlo a 5 mesi per i prossimi anni.

Pensione anticipata con la pace contributiva

Per il 2024 e il 2025 i lavoratori privi di contributi utili maturati al 31 dicembre 1995, e che dunque hanno iniziato dal 1996 in poi, potranno riscattare i periodi dal 1° gennaio 1996 al 31 dicembre 2023 con la nuova edizione della pace contributiva, che era stata applicata tra il 2019 e il 2021 e ora è stata reintrodotta dal Governo Meloni.

Il periodo massimo riscattabile, che comprende anche i periodi di aspettativa e inoccupazione ed il riscatto della laurea, è di 5 anni, che non devono necessariamente essere continuativi. In questo modo, versando volontariamente i contributi mancanti, è possibile avvicinarsi all’obiettivo della pensione anticipata.

Altri casi di pensione anticipata

Per ulteriori informazioni sull’argomento, leggi anche la guida: “Come si può ottenere la pensione anticipata“.

Tieni presente che ci sono alcune categorie di lavoratori che possono beneficiare di sconti, contributivi ed anagrafici, per andare in pensione anticipata, come gli invalidi con una percentuale riconosciuta di almeno l’80%, gli addetti a mansioni usuranti e i lavoratori precoci (coloro che hanno iniziato a lavorare prima del compimento dei 19 anni di età). Al riguardo leggi:

 
Pubblicato : 24 Dicembre 2023 09:15