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Chi fa 6 ore di lavoro ha diritto alla pausa?

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(@valentina-azzini)
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La pausa è obbligatoria e spetta di diritto dopo 6 ore di lavoro

Sei assunto a tempo pieno e ti chiedi se durante il giorno hai diritto ad una pausa, per bere un caffè, oppure per consumare il pranzo. In generale, chi fa 6 ore di lavoro ha diritto alla pausa, per preservare il proprio benessere psicofisico e recuperare le energie. Questo in particolare si rende necessario quando il lavoro da espletare è ripetitivo e monotono. In generale è legge che disciplina le pause, salvo il CCNL di categoria non preveda una regolamentazione più specifica è più favorevole per il lavoratore. Vediamo allora nel dettaglio quante possono essere le pause che ti puoi concedere, la loro durata e la loro remunerazione.

L’orario di lavoro

L’orario di lavoro può essere definito come quel periodo di tempo in cui il lavoratore ha l’obbligo di svolgere la prestazione lavorativa. L’orario normale di lavoro ha durata di 8 ore giornaliere.

Durante l’orario di lavoro si ha generalmente diritto ad una o più pause, da intendersi come brevi periodi di riposo di cui godere nel corso della giornata, compatibilmente con il tipo di attività prestata. La pausa ha lo scopo di consentire al lavoratore di recupero delle energie psicofisiche, soprattutto quando egli svolga mansioni ripetitive.

La pausa giornaliera

La pausa consiste in un periodo di interruzione dell’attività lavorativa nel corso della giornata.

Per pausa può intendersi la c.d. pausa caffè, di pochi minuti, oppure la pausa pranzo di più lunga durata, nel corso della quale il lavoratore può addirittura consumare il pasto e rientrare a casa.

In particolare, la pausa pranzo viene generalmente disciplinata dai contratti individuali di lavoro e viene concessa per spezzare l’orario di lavoro assegnato al dipendente tra mattina e pomeriggio.

Come accennato poco sopra, le pausa e giornaliere sono disciplinate in linea generale dal D.lgs. 66/2003 e, nel dettaglio, dalla contrattazione collettiva, che ne stabilisce il numero e la durata.

Secondo il D.Lgs. 66/2003, ogni lavoratore, se la sua giornata lavorativa eccede le sei ore, ha diritto di beneficiare di un intervallo per pausa di durata non inferiore a 10 minuti continuativi.

Detta durata minima può comunque essere disciplinata in modo più favorevole alla contrattazione collettiva.
La collocazione della pausa viene generalmente determinata di comune accordo tra datore e lavoratore, compatibilmente con le esigenze aziendali ed il tipo di mansioni svolte.

Diversamente dalla pausa caffè, la pausa pranzo non può avere durata inferiore a 30 minuti continuativi, proprio per consentire al dipendente si consumare il pranzo, o addirittura a tal fine, di allontanarsi dal posto di lavoro.

I periodi di pausa non sono retribuiti dal datore di lavoro a differenza delle interruzioni della prestazione dovute a bisogni fisiologici, rientrando questi ultimi nel concetto di “causa di forza maggiore”.

Il diritto alla pausa (e soprattutto al pausa pranzo) è irrinunciabile e non può nemmeno essere “barattata” con il pagamento di un compenso per lavoro straordinario.

La pausa dei videoterminalisti

La categoria dei videoterminalisti vede invece disciplinata la pausa in modo differente rispetto alla generalità dei lavoratori, in ragione della particolarità della mansione loro assegnata, che consiste nel passare molte ore davanti al monitor del computer, con conseguente affaticamento della vista.

Si considerano videoterminalisti coloro che svolgono la propria attività davanti al computer per almeno 20 ore la settimana.

Costoro hanno diritto ad una pausa di 15 minuti ogni 120 minuti trascorsi davanti al computer.

È importante evidenziare come, secondo la costante giurisprudenza in materia, i 15 minuti di pausa non debbano necessariamente essere trascorsi in totale inattività, potendo il lavoratore, durante questi brevi, essere assegnato ad altre mansioni che non prevedano l’utilizzo del computer. Tali “attività alternative” sono generalmente tipizzate dai contratti collettivi di categoria; in assenza invece di mansioni diverse dall’utilizzo del videoterminale, i 15 minuti dovranno essere trascorsi in astensione totale dal lavoro.

La pausa degli autisti

Un’altra categoria di lavoratori per la quale sono previste regole particolari in materia di pausa è quella degli autisti per trasporto merci o persone.
Costoro hanno infatti diritto ad un riposo intermedio di 30 o 45 minuti, a seconda che l’orario di lavoro assegnato abbia durata compresa tra le 6 e le 9 ore continuative, oppure superi addirittura le nove 9 giornaliere.
La ragione di questa disciplina eccezionale sta nella volontà di garantire la sicurezza di questi dipendenti e della collettività, nonché nella natura usurante del lavoro stesso.

Esclusioni dalla pausa

Ci sono, infine, alcune di categorie di lavoratori per i quali non è prevista alcuna pausa durante la giornata lavorativa, in quanto il loro orario di lavoro è già di per sé flessibile.

Si tratta, ad esempio, dei dirigenti, collaboratori familiari, lavoratori a domicilio, telelavoratori e lavoratori mobili.

 
Pubblicato : 22 Agosto 2023 09:45