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Chi è il fundraiser e cosa fa

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(@carlos-arija-garcia)
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In che cosa consiste nello specifico l’attività di chi si occupa delle raccolte fondi per il Terzo settore. Cosa bisogna studiare e dove si trova lavoro.

Le organizzazioni no profit e le associazioni del Terzo settore in generale spesso devono trovare delle risorse per finanziare i loro progetti rivolgendosi a dei donatori esterni. Ed è lì che scende in campo la figura del fundraiser, cioè la persona incaricata di procurare quelle risorse. Ma di preciso, chi è il fundraiser e cosa fa?

Il fundraiser è colui che, all’interno di un’organizzazione no profit, si occupa di definire e portare a termine la strategia di una raccolta fondi, trovando e mettendo in contatto dei potenziali donatori con l’ente per il quale lavora.

L’Assif, l’associazione italiana dei fundraiser, ne identifica quattro tipologie:

  • il fundraiser professionista, che si occupa della pianificazione strategica e del coordinamento dell’intera attività di raccolta fondi; di solito lavora all’interno delle grandi organizzazioni non profit;
  • il fundraiser che lavora per piccole e medie organizzazioni occupandosi degli aspetti tecnici della raccolta fondi, della gestione dei database dei donatori, del direct marketing, ecc.;
  • l’operatore di fundraising, addetto solo alla parte esecutiva della raccolta fondi;
  • il consulente di fundraising, cioè il professionista che, dall’esterno dell’organizzazione, collabora nella pianificazione strategica della raccolta fondi.

In base alla loro specializzazione, i fundraiser possono appartenere a una di queste categorie:

  • corporate fundraiser, specializzato nella relazione con le imprese e le aziende;
  • coordinatore di campagne face to face, specializzato nella formazione degli operatori;
  • l’event fundraising manager, specializzato nell’organizzazione di eventi di raccolta fondi;
  • il web o digital fundraiser, specializzato nelle campagne realizzate attraverso strumenti digitali;
  • il direct mailing manager, che si occupa della raccolta fondi tramite posta tradizionale e posta elettronica;
  • il grant scout, specializzato nella ricerca di bandi;
  • il major donor fundraiser, specializzato nel lavoro con i grandi donatori individuali;
  • il coordinatore telemarketing, specializzato nella gestione di campagne telefoniche.

Che cosa fa il fundraiser?

Il fundraiser, nello specifico, si occupa di:

  • pianificare e realizzare campagne di raccolta fondo per l’ente del Terzo settore per cui lavora, coordinandosi con il personale dell’organizzazione e con i volontari;
  • curare i rapporti con i donatori;
  • sostenere l’organizzazione nella gestione amministrativa della raccolta;
  • relazionare il consiglio direttivo dell’associazione sui risultati della campagna;
  • proporre dei budget di investimenti;
  • aggiornare la lista dei donatori, anche di quelli potenziali;
  • curare le pubbliche relazioni e le campagne di comunicazione.

Inoltre, il fundraiser ha dei doveri specifici verso i donatori. In particolare, e secondo il Codice etico della categoria, egli deve informare i sostenitori della raccolta fondi su:

  • la natura e le caratteristiche della mission dell’organizzazione non profit o altro ente beneficiario;
  • le modalità di utilizzo delle risorse donate da parte dell’ente beneficiario;
  • la capacità dell’organizzazione non profit o di altro ente beneficiario di disporre con efficacia di tali risorse per il conseguimento di finalità istituzionali;
  • i risultati ottenuti grazie alle donazioni ricevute;
  • i risvolti fiscali delle donazioni.

Le risorse raccolte mediante donazioni devono essere utilizzate secondo criteri di efficacia e di efficienza. Qualsiasi proposta di modifica delle condizioni originali della donazione deve essere esplicitamente comunicata al donatore.

Il fundraiser viene pagato?

Come detto, quella del fundraiser è una figura professionale a tutti gli effetti e, quindi, deve essere pagata.

La remunerazione deve essere commisurata:

  • al relativo grado di esperienza e di competenza;
  • all’impegno e al tempo lavorativo richiesto;
  • alla complessità delle attività attese;
  • al livello di responsabilità gestionale.

È possibile riconoscere un bonus o un premio al fundraiser per il raggiungimento di uno specifico obiettivo.

Come diventare fundraiser

Per poter lavorare come fundraiser è necessario avere specifiche competenze e conoscenze.

In alcune università ci sono dei percorsi dedicati alla gestione delle organizzazioni no profit, con un approfondimento sul fundraising. Tra questi, si possono segnalare:

  • il master in Fundraising dell’Università di Bologna (nella sede di Forlì);
  • il master in Fundraising Management CSR e Sustainability della Social Change School;
  • il master Promotori della Fondazione Italia per il Dono;
  • il master in Fundraising, Comunicazione e Management per gli Enti Ecclesiastici e Religiosi.

Inoltre, esistono dei centri di supporto come i Centri Servizi per il Volontariato che propongono dei percorsi brevi di formazione per i volontari delle organizzazioni del territorio di competenza.

Sul sito dell’Assif, alla pagina assif.it/fundraiser/opportunita-di-lavoro/, è possibile trovare un elenco aggiornato delle opportunità di lavoro attive legate al mondo del fundraising.

 
Pubblicato : 7 Marzo 2023 19:15