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Chi decide il riposo settimanale?

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(@angelo-greco)
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A cosa ha diritto chi è costretto a lavorare la domenica? È possibile rifiutare la prestazione lavorativa?

Se, il più delle volte, a stabilire i turni di lavoro è il datore di lavoro, chi decide il riposo settimanale? A chi spetta stabilire se il dipendente debba astenersi dal lavoro di domenica, di lunedì o in un altro giorno della settimana?

La questione è spesso fonte di fraintendimenti tra dipendenti. Così si finisce per litigare e, a volte, lo si fa dinanzi al giudice. In verità la legge, per quanto generica sul punto, offre dei criteri di riferimento per stabilire chi scegliere il riposo settimanale e cosa fare se il datore non dà il giorno di riposo.

Di tanto parleremo qui di seguito per spiegare quali sono i diritti e i doveri di dipendenti e datori di lavoro.

A quanti giorni di riposo ha diritto un lavoratore?

Salvo diversa previsione del contratto collettivo, il lavoratore ha diritto ad un solo giorno di riposo alla settimana.

Tuttavia, come precisato da una nota del Ministero del Lavoro (n. 19428/2009), il datore non è tenuto a concedere il riposo settimanale ogni sette giorni: il tempo di riposo consecutivo è, infatti, calcolato come media in un periodo non superiore a 14 giorni. Ne deriva che il principio di periodicità del riposo è rispettato anche se in un arco temporale di 14 giorni vengono concessi due riposi. In pratica, la media è calcolata partendo dall’ultimo giorno di riposo settimanale fruito dal lavoratore e procedendo a ritroso nei 13 giorni precedenti: in tale arco temporale il lavoratore deve aver goduto di almeno un altro giorno di riposo.

Tizio lavora tutti i giorni dal lunedì fino al martedì della settimana successiva, riposa il mercoledì (cumulando le 24 ore di riposo settimanali con le 11 di riposo giornaliero), lavora dal giovedì al sabato e riposa la domenica. In tal caso il tempo di riposo è legittimo poiché, nell’arco temporale di 14 giorni, Tizio ha goduto di due riposi.

Quanto dura il riposo settimanale?

La durata del riposo deve essere di almeno 24 ore consecutive. Dunque non è possibile frazionare il riposo in due o più giorni (ad esempio metà il sabato pomeriggio e l’altra metà la domenica mattina; sarebbe invece possibile dal sabato pomeriggio alla domenica pomeriggio).

Il giorno di riposo va cumulato con le ore di riposo giornaliero che devono essere di almeno 11 ore tra un turno e l’altro. Così, ad esempio, se una persona finisce di lavorare alle 12,30, il suo giorno di riposo inizierà dopo le 11 ore successive.

Il giorno di riposo settimanale è la domenica?

Di regola il giorno di riposo deve coincidere con la domenica. Ma non è un vero e proprio obbligo se le esigenze organizzative e produttive richiedono la prestazione anche nei giorni festivi. Di certo il datore di lavoro deve sempre comportarsi secondo buona fede e correttezza e, pertanto, anche nell’organizzazione dei turni domenicali, deve rispettare una rotazione tra i dipendenti, laddove possibile.

Inoltre, il datore non può negare il riposo la domenica se non c’è una valida ragione contraria. Ad esempio, sarebbe un atto di mobbing richiedere al dipendente di un ufficio, normalmente non aperto al pubblico, di lavorare la domenica proprio per l’assenza di necessità di un contatto con la clientela.

Inoltre, l’individuazione di un giorno di riposo settimanale diverso dalla domenica non deve contrastare con il principio della periodicità del riposo stesso.

La legge, peraltro, ha individuato una serie di attività in cui il riposo può essere goduto in un giorno diverso dalla domenica (ad esempio nei servizi pubblici come nei trasporti).

Come viene pagato chi lavora la domenica?

Chi è costretto a lavorare durante il giorno di riposo settimanale deve ottenere:

  • il riposo in un giorno diverso;
  • una maggiorazione nella retribuzione secondo quanto previsto dai contratti collettivi.

In assenza di disciplina contrattuale, per la giurisprudenza il lavoro prestato di domenica deve essere comunque remunerato; tale compenso può consistere nell’attribuzione di vantaggi e benefici contrattuali che differenzino il complessivo trattamento economico-normativo rispetto a quello dei lavoratori che usufruiscono del riposo, come ad esempio attraverso la concessione di maggiori riposi compensativi oppure di una specifica indennità (Cass. SU 8 ottobre 1991 n. 10513).

Nell’ipotesi di lavoro svolto nei giorni di riposo senza che questi vengano recuperati, il lavoratore ha diritto, oltre alla prestazione giornaliera maggiorata, al risarcimento del danno da usura psico-fisicaper il mancato riposo settimanale.

Può un dipendente rifiutarsi di lavorare di domenica?

Se vi sono valide ragioni per far lavorare il dipendente di domenica, questi non può esimersi dal farlo. Diversamente potrebbe essere sanzionato per insubordinazione.

 
Pubblicato : 29 Dicembre 2023 09:15