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Chi chiamare se una macchina blocca il passaggio?

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(@angelo-greco)
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Polizia, carro attrezzi e vigili: la denuncia per chi ostruisce l’uscita o l’entrata e impedisce di passare. 

Capita spesso di trovarsi davanti a una macchina mal parcheggiata o che blocchi il passaggio. Questa situazione può essere non solo fastidiosa o dannosa per chi ha un appuntamento a cui non può mancare, ma anche pericolosa se, dall’altro lato, c’è una persona iraconda o violenta. Ecco perché, in casi del genere, è sempre bene evitare di farsi giustizia da sé – cosa che peraltro potrebbe integrare il reato di “esercizio arbitrario delle proprie ragioni” – e, nello stesso tempo, richiedere l’intervento di un’autorità pubblica che possa risolvere il problema. Ma chi chiamare se una macchina blocca il passaggio? Cerchiamo di scoprirlo insieme in questo breve articolo. 

Lo faremo tenendo conto di un indirizzo giurisprudenziale ormai consolidatosi in virtù del quale la Cassazione ritiene ormai che il fatto di ostruire l’entrata o l’uscita da un parcheggio, anche se per pochi minuti, costituisce reato. Dunque, oltre a poter chiamare il carro attrezzi tutte le volte in cui ci si trova su una strada pubblica, è altresì possibile denunciare il responsabile. Ma procediamo con ordine.

La polizia municipale

La prima autorità da chiamare nel caso in cui un’auto blocchi il passaggio è la polizia municipale (i cosiddetti “vigili urbani”) del Comune ove è stato commesso l’illecito. E ciò indipendentemente dal fatto che, sul luogo, vi fosse o meno un divieto di sosta o un passo carrabile. Difatti la legge vieta di parcheggiare in seconda fila. 

La polizia dovrà intervenire, eventualmente con il carro attrezzi, per poter multare il responsabile. Si tratterà, in questo caso, di una comune sanzione amministrativa per divieto di sosta che va da 41 a 168 euro.

Tuttavia, l’intervento della polizia è ristretto alle sole strade pubbliche. Quindi, se il fatto si è verificato in un parcheggio privato (si pensi allo spiazzo di un condominio) bisognerà procedere diversamente, per come diremo qui di seguito. 

Il carro attrezzi

Ti sembrerà strano ma, contrariamente a quanto si crede, il privato cittadino non può mai chiamare il carro attrezzi. L’intervento del carro attrezzi è di pertinenza della sola polizia o dei carabinieri: esso infatti può intervenire solo se a chiederglielo è una pubblica autorità. Dunque, se anche chiamassi il carro attrezzi questo potrebbe negarti l’intervento se prima non è giunta una pattuglia della polizia a constatare la violazione del codice della strada. 

La denuncia alla polizia

Come si fa a togliere un’auto da un cortile privato o comunque un’area che non rientra in quelle pubbliche? In questi casi, c’è un solo modo per agire: bisogna sporgere una querela alla polizia. Difatti il comportamento di chi blocca un’auto impedendole il passaggio integra il reato di violenza privata. Sicché, in questi casi, bisognerà chiamare non già la polizia municipale bensì la polizia di Stato o i carabinieri affinché intervengano e redigano un verbale con la querela. Dopodiché saranno queste stesse autorità a chiamare il carro attrezzi. E ciò vale anche se ci si trova in un luogo privato come un cortile condominiale. 

Difatti, in ipotesi del genere, anche se non si può applicare il codice della strada, resta sempre possibile applicare il codice penale. E, così come chiarisce la Cassazione [1], chi ostruisce il passaggio dei vicini di casa con la propria automobile si espone a due conseguenze:

  • una querela per il reato di violenza privata punito con la reclusione fino a quattro anni;
  • una richiesta di risarcimento del danno, da far valere o con una autonoma causa civile oppure costituendosi parte civile nel processo penale. 

Ma è davvero utile sporgere querela? È utile nella misura in cui ciò serva a far intervenire il carro attrezzi nell’area privata. Tuttavia, il responsabile la farà facilmente “franca”. Esiste infatti una norma del codice penale, l’articolo 131-bis, che consente di chiedere l’archiviazione del procedimento tutte le volte in cui la pena è rappresentata dal carcere non superiore nel minimo a due anni e/o da una pena pecuniaria. Ed è proprio il nostro caso. Certo, il colpevole “se la vedrà brutta” perché dovrà pagare un legale che lo difenda e, in più, avrà il casellario giudiziario macchiato. 

Peraltro, anche a voler chiedere solo un risarcimento bisognerà comunque avviare una causa civile, pagare un avvocato, anticipare le spese e soprattutto dimostrare il danno, che non si considera implicito nell’atto illecito. Bisognerà cioè fornire prova di un importante appuntamento mancato o di altri pregiudizi economici o morali (ad esempio la perdita della messa di Natale o della prima comunione della nipote). E, oltre ad essere oneroso, sarà anche poco conveniente in termini di costi e di tempi. 

L’amministratore di condominio 

C’è un’ultima ipotesi che dobbiamo considerare. Nel caso in cui un’auto blocchi il passaggio a un’altra ed entrambe fanno parte dello stesso condominio, se il regolamento ha assegnato i posti auto in via nominativa è possibile chiamare l’amministratore, il quale è deputato a far rispettare il regolamento stesso. Non che l’amministratore possa chiamare il carro attrezzi o abbia poteri coercitivi, tuttavia se il regolamento gli conferisce il potere di elevare “sanzioni”, questi – previa autorizzazione dell’assemblea – potrebbe multare il responsabile fino a 200 euro. Non si tratta chiaramente di sanzioni né penali né amministrative, ma di semplici penalità di carattere civile i cui importi finiscono poi nelle casse del condominio stesso. 

 
Pubblicato : 6 Marzo 2023 12:15