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Chi chiamare se non arriva lo stipendio?

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(@paolo-remer)
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Gli step per chiarire i motivi del ritardo ed ottenere il pagamento della retribuzione: dalle vie bonarie all’intervento dell’Ispettorato del Lavoro fino all’azione giudiziaria con decreto ingiuntivo e pignoramento. Cosa copre l’Inps.

La crisi economica può colpire le aziende in modo inaspettato e improvviso e talvolta i dipendenti sono gli ultimi a saperlo. Le avvisaglie talvolta arrivano con ritardi nel pagamento della retribuzione. È un campanello d’allarme che deve mettere in guardia sullo stato di salute dell’impresa, ma prima di tutto bisogna cercare di ottenere il pagamento delle somme dovute per le prestazioni lavorative svolte. E allora chi chiamare se non arriva lo stipendio?

Il regolare pagamento del salario o dello stipendio è un elemento essenziale del rapporto di lavoro. Per il datore costituisce un vero e proprio obbligo contrattuale nei confronti dei propri lavoratori dipendenti, tant’è che un ritardo protratto e inspiegabile nell’erogazione della paga costituisce un grave inadempimento, che legittima le dimissioni per giusta causa. Ma senza arrivare a tanto, vediamo come si può risolvere il problema innanzitutto in via bonaria, e poi, se i tentativi falliscono, con gli appositi rimedi amministrativi e giudiziari previsti per fronteggiare queste gravi situazioni.

Entro quando va pagato lo stipendio?

I contratti collettivi nazionali di lavoro generalmente prevedono che lo stipendio deve essere pagato entro il decimo giorno successivo a quello in cui la retribuzione è maturata. In mancanza di previsioni del Ccnl di riferimento (ma è un caso raro) la paga va accreditata entro l’ultimo giorno dello stesso mese, cioè non appena quando si conclude il periodo di competenza della retribuzione. Per maggiori informazioni leggi: “Pagamento dello stipendio: entro quando?“.

Mancato pagamento dello stipendio: cosa fare?

Se c’è un ritardo nel pagamento dello stipendio, la prima cosa da fare è prendere contatti con il datore di lavoro, o con il responsabile amministrativo dell’azienda, per avere i dovuti chiarimenti. Se i rapporti sono buoni e fino a quel momento non c’erano mai stati problemi, si può fare una richiesta di colloquio per conoscere i motivi del mancato pagamento; altrimenti è consigliabile inviare al più presto una lettera raccomandata o una Pec (posta elettronica certificata, non la e-mail semplice, che non assicura la ricezione) di sollecito.

Se non si ottiene una risposta soddisfacente entro qualche giorno, è bene rivolgersi al proprio sindacato o ad un avvocato per formulare una lettera di diffida, nella quale si intima un termine per adempiere e si preavvisano le conseguenti azioni legali e giudiziarie in caso di mancato pagamento delle spettanze.

Mancato pagamento dello stipendio: rimedi legali

Se i solleciti e le diffide non hanno fornito esito, il lavoratore, prima di intraprendere le vie legali, può effettuare il tentativo di conciliazione monocratico: si instaura con un esposto all’Ispettorato del Lavoro, che fisserà un incontro tra l’azienda e i dipendenti per definire la morosità. Il datore di lavoro è incentivato ad addivenire alla conciliazione in modo da evitare ispezioni e le pesanti sanzioni pecuniarie previste per l’omesso pagamento della retribuzione ai suoi dipendenti. Leggi questo articolo per sapere come chiedere l’intervento dell’Ispettorato del Lavoro.

Il rimedio più drastico per risolvere il problema del mancato pagamento dello stipendio è la richiesta di decreto ingiuntivo: è un ordine di pagamento, emesso dal giudice, sulla base della semplice produzione del contratto di lavoro e delle buste paga non saldate, che rappresentano la prova scritta del credito retributivo del lavoratore. La procedura per ottenerlo è molto più rapida rispetto a quella di instaurazione di una causa ordinaria.

Se l’azienda non paga entro 40 giorni dalla notifica le somme intimate nel decreto (comprensive di interessi legali – che dal 1° gennaio 2023 sono saliti al 5% annuo – e di rivalutazione monetaria), e non propone opposizione motivata avverso tale provvedimento giudiziario, il dipendente, dopo 10 giorni, può procedere all’esecuzione forzata mediante il pignoramento dei beni, mobili ed immobili, aziendali. Per svolgere questa procedura è necessaria l’assistenza di un avvocato.

Mancato pagamento stipendio: quando interviene l’Inps

Se il mancato pagamento dello stipendio deriva da una situazione di insolvenza dell’impresa che ha portato ad una procedura fallimentare, di concordato preventivo, di amministrazione straordinaria o di liquidazione coatta amministrativa, il credito retributivo dei dipendenti viene liquidato da un apposito Fondo di garanzia costituito presso l’Inps. L’intervento dell’Inps, però, comprende soltanto le ultime tre mensilità di retribuzione non corrisposta (più le quote del Tfr), e non anche le precedenti. Leggi come chiedere l’intervento del Fondo di garanzia Inps in caso di fallimento o concordato preventivo.

 
Pubblicato : 12 Agosto 2023 09:45