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Chi chiamare per locale rumoroso?

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(@angelo-greco)
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Movida cittadina: il proprietario del locale è responsabile e deve risarcire i danni ai residenti. È possibile sporgere denuncia contro di lui. 

Se siete infastiditi dal rumore di un locale vicino alla vostra abitazione, non disperate: esistono delle soluzioni per proteggere il vostro diritto al riposo. Potete innanzitutto informare le autorità locali, a partire dalla polizia municipale preposta al rispetto delle ordinanze comunali come quelle reattive ai limiti di rumore. Ma potete anche sporgere una denuncia contro il gestore del locale, responsabile di aver disturbato la quiete pubblica.

In questo articolo vi spiegheremo chi chiamare per segnalare un locale rumoroso e quali sono le modalità per far valere i vostri diritti.

Individuare il responsabile 

La prima cosa da fare è individuare la fonte del rumore. Potrebbe trattarsi di un bar, di una discoteca o di un ristorante con tavoli all’aperto. 

Secondo la giurisprudenza, il titolare del locale è responsabile non solo della musica e del chiasso proveniente dall’interno dell’immobile ma anche del rumore provocato dai clienti che si trovano all’esterno, ad esempio sul marciapiede prospiciente la porta del locale. Egli infatti deve fare in modo che questi non disturbino il riposo e le attività di chi vive nei dintorni. In che modo? Non bastano semplici cartelli e avvisi: è necessario predisporre un servizio di sicurezza che, nei casi di maggiore gravità, allontani gli avventori molesti.

Per poter segnalare il titolare del locale non deve essere necessariamente notte. Difatti la legge non fa distinzione di orari quando si tratta di tutelare il riposo o le attività delle persone.

Quali autorità chiamare se un locale è rumoroso?

Una volta individuato il locale rumoroso, è possibile contattare le autorità competenti per segnalare il disturbo del sonno.

La polizia locale è il primo ente a cui rivolgersi per segnalare un locale rumoroso. Gli agenti saranno in grado di intervenire sul posto e chiedere ai proprietari del locale di ridurre il volume della musica o delle conversazioni rumorose. In caso di mancato rispetto delle norme, è possibile che venga comminata una sanzione amministrativa.

Di norma, quando si ha il sospetto che un locale superi le soglie di rumore individuate dalla normativa comunale viene interessata l’Arpa, l’Agenzia Regionale per l’Ambiente, tra i cui compiti vi è quello di individuare i fattori di inquinamento acustico. 

Ai sensi dell’articolo 9 della legge n. 447/1995, il Sindaco può intervenire con delle ordinanze urgenti in modo da impedire il rumore. 

In alternativa, è possibile contattare l’ufficio preposto al controllo del rumore del Comune di riferimento. Questo ufficio si occupa di ricevere le segnalazioni dei cittadini e di verificare se il locale in questione rispetta le norme previste dal regolamento comunale sul rumore. In caso contrario, il titolare del locale potrebbe essere multato o addirittura costretto a chiudere l’attività.

Infine, è possibile contattare l’ASL (Azienda Sanitaria Locale) per segnalare il disturbo del sonno causato dal rumore e chiedere un sopralluogo. L’ASL potrebbe effettuare dei controlli per verificare la sussistenza del disturbo e potrebbe richiedere ai proprietari del locale di adottare misure correttive per ridurre il rumore.

In ogni caso, prima di effettuare la chiamata, è consigliabile registrare il rumore per documentare la situazione e fornire una prova all’autorità competente. In questo modo, sarà più facile far valere i propri diritti e ottenere una risposta tempestiva. Oltre a ciò sarà anche bene cercare la disponibilità di qualcuno che possa testimoniare il disturbo al riposo.

La querela penale

Il gestore di un locale pubblico ha l’obbligo di controllare che i suoi clienti non arrechino disturbo alla quiete pubblica e privata, all’igiene e alla pubblica decenza. In caso contrario, il gestore può essere penalmente responsabile. 

Da quando il reato di disturbo della quiete pubblica è procedibile solo su querela di parte e non d’ufficio, si parla ormai di querela e non più di denuncia. 

Dunque, una soluzione concorrente per far cessare il rumore è quella di querelare il titolare del locale. 

Il reato scatta quando ad essere molestata non è una o poche persone, ma un numero indeterminato di residenti. Tuttavia, la Cassazione [1] ha stabilito che non è necessario che tutti i residenti percepiscano il rumore come intollerabile, ma solo che alcune persone ne siano disturbate. Né è necessaria una raccolta firme o comunque che la querela sia sporta da tutti gli interessati, bastando la segnalazione anche di uno solo. 

In altre parole, non è necessario che tutti i residenti sulla via limitrofa al locale percepiscano il rumore come superante la soglia di normale tollerabilità, essendo sufficiente che solo alcuni di essi ne abbiano subito turbamento nelle occupazioni e nel riposo.

La frequentazione del locale da parte degli utenti non deve sfociare in comportamenti contrari alle norme poste a tutela dell’ordine e della tranquillità pubblica. A tal fine poiché il gestore dell’esercizio commerciale è responsabile se non esercita un adeguato controllo sugli avventori, anche quelli esterni al locale. Di norma il regolamento di polizia urbana dei Comuni prevede l’obbligo per chi gestisce attività potenzialmente rumorose di vigilare affinché all’uscita dei locali, nelle pertinenze e nelle immediate adiacenze di questi, i frequentatori evitino comportamenti dai quali possa derivare pregiudizio alla quiete pubblica e privata, nonché all’igiene e alla pubblica decenza, invitando gli stessi ad attenersi a comportamenti civili e, se del caso, avvertire le forze dell’ordine.

Quali sono le conseguenze per il gestore del locale?

Il gestore del locale che non adempie all’obbligo di controllo e di prevenzione del disturbo della quiete pubblica può essere soggetto a denuncia e, se condannato, può essere punito con una sanzione pecuniaria o con la reclusione. Inoltre, può essere condannato a risarcire i danni causati ai residenti del quartiere.

Come può il gestore del locale prevenire il disturbo della quiete pubblica?

Il gestore del locale può adottare una serie di misure preventive per evitare il disturbo della quiete pubblica. In primo luogo, può installare schermi fonoassorbenti per ridurre l’emissione di rumore dal locale. Inoltre, può adottare una politica di controllo dei suoi clienti, evitando di servire persone già in stato di ebbrezza e impedendo loro di disturbare i residenti del quartiere. 

Inoltre deve disporre dei cartelli con degli avvisi ai clienti che si trovano fuori dal locale. Se ciò non basta deve predisporre un servizio di vigilanza esterno che allontani le persone più moleste.

Infine, può collaborare con le forze dell’ordine per prevenire comportamenti scorretti dei suoi clienti informando queste ultime e chiedendo l’intervento tutte le volte in cui i frequentatori della movida disturbano il quartiere. 

Come si effettua la denuncia per disturbo della quiete pubblica?

La denuncia per disturbo della quiete pubblica può essere effettuata da uno qualsiasi dei residenti del quartiere che subiscono il disturbo. La querela si può sporgere presso i Carabinieri, la Polizia di Stato o presso la Procura della Repubblica.

La procura nominerà un PM che raccoglierà le prove. Il PM potrebbe incaricare la polizia giudiziaria di effettuare indagini per verificare la sussistenza del reato. È importante che i residenti del quartiere raccolgano prove del disturbo, come registrazioni audio/video o testimonianze, per dimostrare la sussistenza del reato.

 
Pubblicato : 29 Marzo 2023 19:00