Che faccio se la ditta non finisce i lavori nei tempi pattuiti?
Che rimedio ho se l’impresa da me incaricata per alcuni lavori non li esaurisce nel termine concordato?
Se nella tua casa c’è una perdita di acqua oppure gli infissi vanno cambiati è necessario provvedere alle dovute riparazioni incaricando ditte specializzate nel settore. Che faccio se la ditta non finisce i lavori nei tempi pattuiti? A questa domanda occorre dare una risposta se, come capita talvolta, l’impresa tarda a completare i lavori e si va ben oltre il termine che avevi concordato con essa. Una consegna ritardata dei lavori può provocare un danno anche serio e del danno risponde l’impresa se esso è dovuto ad una sua negligenza. Al contrario, l’impresa non sarà considerata responsabile dei danni da te subiti se il ritardo nell’esecuzione dei lavori di manutenzione è stato provocato da un evento imprevisto ed imprevedibile (ad esempio una imprevista ed imprevedibile carenza dei materiali necessari per eseguire i lavori). Nell’articolo che ci apprestiamo a scrivere verificheremo uno dei rimedi che il committente, cioè il soggetto che affida all’impresa i lavori, ha a disposizione e che gli permette di pretendere ed ottenere un risarcimento già stabilito in partenza nel caso di ultimazione ritardata dei lavori commissionati. Stiamo parlando della clausola penale cioè di un rimedio che dovrà essere previsto contrattualmente (andrà inserito cioè nel contratto di appalto). Individueremo come funziona la clausola penale e verificheremo se l’ammontare del risarcimento già fissato nella clausola penale può essere oggetto o meno di riduzione.
Qual è il meccanismo di funzionamento della clausola penale?
La clausola penale [1] può essere inclusa dalle parti nel contratto che hanno concluso.
Con la clausola penale si ottiene che:
- in caso di inadempimento o di ritardo nell’adempimento, la parte che non ha adempiuto o che ha ritardato la propria obbligazione dovrà eseguire a vantaggio dell’altra una determinata prestazione.
Per poter pretendere la prestazione indicata nella clausola penale non bisogna dimostrare il verificarsi di un danno: è sufficiente, invece, che ci sia stato o il ritardo o l’inadempimento e che essi siano colpevoli, cioè dipendano dalla colpa dell’inadempiente e del ritardatario.
Frequentemente la clausola penale stabilisce una somma di denaro da pagare per ogni giorno di ritardo rispetto al termine pattuito
Se la ditta che deve eseguire opere di manutenzione le conclude in ritardo di dieci giorni, la clausola penale inserita in contratto troverà applicazione solo se il ritardo è dovuto a colpa della ditta (deficiente organizzazione delle maestranze), mentre non troverà applicazione se il ritardo è dovuto a fatti indipendenti dalla sua volontà (un terremoto che impedisce ai lavori di proseguire)
La clausola penale vale per l’inadempimento o per il ritardo
Se l’importo della penale è eccessivo?
La clausola penale ha quindi lo scopo di fissare il risarcimento che toccherà alla parte del contratto che viene danneggiata a causa dell’inadempimento oppure del ritardo dell’altra parte.
Vediamo che cosa accade se poi l’entità della clausola penale si dimostra eccessiva rispetto al danno concretamente sopportato.
La legge [2] stabilisce che in simili circostanze dovrà essere il giudice a ridurre in modo equo l’importo della clausola penale che venga valutata dal magistrato eccessiva.
Se esiste una penale di 2.000 euro per ogni giorno di ritardo rispetto alla riparazione di una pavimentazione ed invece il danno effettivamente subito è intorno ai 500 euro, l’impresa appaltatrice potrà rivolgersi al giudice e chiedere la riduzione della penale
L’importo della penale, se eccessivo, potrà essere ridotto dal giudice
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