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Che cosa è il caregiver?

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(@mariano-acquaviva)
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Chi è e cosa fa l’assistente familiare? Quali sono i suoi diritti? In quali casi può prendere il congedo dal lavoro? Cosa prevede la legge 104?

Le persone affette da gravi patologie hanno bisogno di chi si occupi di loro. Questo è il compito del caregiver. Come vedremo, fare il caregiver, per quanto possa essere impegnativo, non è un lavoro retribuito: pur trattandosi di una figura essenziale nella vita di tante persone bisognose di assistenza, il caregiver non è pagato per tali mansioni. La legge, però, prevede delle agevolazioni per questa particolare figura. Che cos’è e cosa fa il caregiver?

Come vedremo, il caregiver è strettamente legato alla famosa legge 104, quella cioè che tutela i portatori di handicap. È nell’ambito di tale provvedimento che il caregiver trova un primo, formale riconoscimento. Ma non anticipiamo troppe cose. Se l’argomento t’interessa e vuoi saperne di più, prenditi cinque minuti per proseguire nella lettura: vedremo insieme che cos’è il caregiver.

Chi è il caregiver?

La legge [1] definisce il caregiver come la persona che assiste e si prende cura del coniuge, di una delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso, del convivente di fatto, di un familiare o di un affine entro il secondo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisogno di assistenza globale e continua di lunga durata o sia titolare di indennità di accompagnamento.

In pratica, il caregiver è la persona che si occupa di assistere un familiare disabile. Non a caso, “caregiver” può essere tradotto in italiano come “persona che dà le cure”.

In genere sono caregiver i figli di genitori anziani, oppure i genitori di figli con handicap. Caregiver può però essere anche un fratello, una sorella o un nipote.

Quando si è caregiver?

Una persona diventa caregiver quando si occupa in maniera stabile e duratura di un familiare che sia ufficialmente riconosciuto come disabile o portatore di handicap dalla commissione medica dell’Inps oppure dal giudice.

Ma non solo: il caregiver è tale solamente se convive con il disabile o se abita nello stesso suo stabile, anche se in un appartamento diverso. È il caso, ad esempio, del figlio che accudisce il padre che vive sullo stesso pianerottolo.

Caregiver: cosa fa?

Il caregiver ha il dovere di occuparsi in maniera effettiva del proprio familiare disabile; pertanto, non può usufruire dei permessi e dei congedi per motivi egoistici, ad esempio per prendersi un periodo di riposo dal lavoro.

Ciò non significa che il caregiver debba stare 24 ore al giorno con il disabile: non trattandosi di un lavoro vero e proprio, il caregiver potrà occuparsi anche della propria famiglia e dei suoi interessi personali. L’importante è che possa intervenire quando il disabile ne ha più bisogno.

In linea di massima, il caregiver dovrà provvedere a:

  • acquistare e somministrare i farmaci;
  • gestire le visite mediche e le terapie prescritte;
  • salvaguardare l’igiene personale della persona malata;
  • preparare i pasti.

Caregiver: quali sono i suoi diritti?

Anche se il caregiver non percepisce alcuno stipendio, la legge ha deciso di riservargli alcune agevolazioni che gli consentano di poter assistere in modo più efficace il familiare disabile.

Innanzitutto, la legge 104 riconosce al caregiver 3 giorni di permesso retribuito al mese [2]. In pratica, il caregiver che svolge un lavoro come dipendente (pubblico o privato) ha diritto di assentarsi per tre giorni al mese, anche in maniera continuativa, senza che il datore possa obiettare nulla.

Durante questi giorni, però, il caregiver dovrà effettivamente occuparsi del disabile, non potendo approfittarne, ad esempio, per andare in vacanza.

Sempre la legge consente al caregiver di beneficiare di un congedo straordinario pari a 24 mesi, conservando il diritto alla retribuzione e ai contributi figurativi [3].

Il congedo straordinario non è riconosciuto in tutti i casi: è necessario che al familiare sia stata riconosciuta una disabilità grave, cioè che il verbale della Commissione medica Inps abbia riconosciuto l’handicap grave al familiare.

Per poter fruire dei permessi e del congedo occorre inoltre che il portatore di handicap non sia ricoverato a tempo pieno presso una qualsiasi struttura d’assistenza.

Chi approfitta dei permessi e del congedo senza averne diritto può essere perfino denunciato alla Procura della Repubblica: è il caso dell’assistente familiare che usa il congedo per andare in vacanza.

Sempre in base alla legge 104, il caregiver ha inoltre diritto:

  • alla scelta della sede di lavoro. Il lavoratore che assiste un familiare con handicap ha diritto a scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio;
  • a rifiutare il trasferimento. Il lavoratore che assiste un familiare con handicap non può essere trasferito senza il suo consenso ad altra sede.

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Pubblicato : 6 Novembre 2022 10:49