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Centri antiviolenza: cosa sono e come funzionano?

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(@mariano-acquaviva)
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Quali sono i principali servizi offerti dalle strutture che si dedicano a fornire aiuto alle donne vittime di violenza di genere?

Non sempre la legge riesce, da sola, ad arginare i fenomeni di criminalità più diffusi. Ne sono un esempio i tanti femminicidi che, ogni anno, vengono commessi in Italia: nonostante le numerose norme volte a contrastare la violenza di genere, gli omicidi ai danni delle donne continuano a essere una vera e propria piaga sociale. È in questo contesto che si pone il seguente quesito: cosa sono e come funzionano i centri antiviolenza?

Come vedremo, si tratta di strutture che possono essere fondamentali per salvare la vita delle persone che, sempre più spesso, sono abbandonate da una giustizia che non è in grado di garantire loro una tutela rapida e, quindi, efficace. Ma procediamo con ordine.

Cosa sono i centri antiviolenza?

I centri antiviolenza sono strutture destinate all’accoglienza delle donne vittime di violenza di genere (stalking, maltrattamenti, abusi sessuali, ecc.)

Cosa fanno i centri antiviolenza?

Nei centri antiviolenza le donne possono trovare ascolto, sostegno e accompagnamento, non solo morale e psicologico ma anche giuridico.

I centri antiviolenza, infatti, sono strutture complesse e articolate che consentono alla vittima di beneficiare anche di assistenza legale, grazie all’attività degli avvocati che decidono di aiutare queste persone intraprendendo le opportune azioni giudiziarie.

L’assistenza degli avvocati è gratuita: per legge, infatti, le vittime di violenza di genere hanno sempre diritto al patrocinio a spese dello Stato a prescindere dal loro reddito.

Come funzionano i centri antiviolenza?

La donna che vive una qualsiasi forma di violenza (fisica, psicologica, economica o sessuale) da parte del partner (marito, compagno o altro familiare) e che decide di rivolgersi ai centri antiviolenza viene ricevuta da un’equipe femminile.

Si tratta di professioniste specializzate in determinati settori: psicologico, sanitario, sociologico, legale, ecc.

Alla donna che si rivolge a un centro antiviolenza sono sempre garantiti privacy e anonimato.

Il primo passo è un colloquio conoscitivo (anche telefonico) da parte di operatrici esperte, adeguatamente formate sul tema della violenza di genere e assistita.

Se la donna decide di farsi aiutare nel percorso di uscita dalla violenza, verrà seguita dal centro antiviolenza tramite consulenze con legali e/o psicologhe e colloqui a intervalli regolari e di durata variabile, finalizzati a raggiungere gli obiettivi stabiliti con la donna stessa (allontanamento dal partner violento, costituzione di parte civile nel processo penale, ecc.).

I centri antiviolenza possono anche limitarsi a fornire alcune informazioni, senza necessità di prendere in carico sin da subito la donna che si rivolge a essi.

È il caso, ad esempio, della donna che, pur non subendo alcuna violenza, vuole sapere come dovrà comportarsi nell’ipotesi in cui dovesse esserne vittima.

Chi lavora nei centri antiviolenza?

Come già ricordato, nei centri antiviolenza lavora uno staff solitamente tutto al femminile, ritenuto maggiormente idoneo a comprendere le esigenze delle vittime.

Non si tratta tuttavia di un’imposizione normativa: nulla vieta che possano prestare servizio anche uomini, purché muniti della necessaria competenza e preparazione.

Si pensi al centro antiviolenza che mette a disposizione un’equipe composta da avvocati uomini e psicoterapeute donne, ad esempio.

Con chi collaborano i centri antiviolenza?

I centri antiviolenza collaborano con i servizi territoriali, tra cui istituzioni locali e sanitarie, servizi sociali e forze dell’ordine.

Il lavoro di rete con tutti questi soggetti è fondamentale per programmare interventi e azioni di prevenzione e contrasto della violenza contro le donne.

I centri antiviolenza, infatti, contrastano la violenza di genere anche prevenendola, cioè segnalando anticipatamente alle autorità competenti le potenziali situazioni da cui possono sorgere atti di violenza veri e propri.

Si pensi alla denuncia, sporta ai servizi sociali, di un particolare disagio all’interno di una famiglia: questo tipo di segnalazione potrebbe mettere al riparo i bambini da future aggressioni da parte dei genitori (il padre, solitamente).

Dove si trovano i centri antiviolenza?

I centri antiviolenza si trovano su tutto il territorio nazionale; per trovarli basta cercarli in rete.

Trattandosi di strutture solo in minima parte finanziate dallo Stato, che sopravvivono sostanzialmente grazie alle donazioni dei privati e alle campagne di raccolta fondi, è molto più probabile trovare un centro antiviolenza in città piuttosto che in un piccolo paese.

 
Pubblicato : 17 Marzo 2024 17:30