Come contestare la cartella esattoriale quando è il primo atto ricevuto dall’automobilista che non ha mai ricevuto prima il verbale con la multa stradale.
Non capita di rado di ricevere una cartella di pagamento per una multa non notificata. La cartella diventa così il primo atto ricevuto dall’automobilista con cui questi prende cognizione dell’esistenza del verbale a suo carico. Una situazione di tal genere è illegittima perché impedisce al trasgressore di contestare eventuali vizi della contravvenzione: vizi che – come noto – potevano essere fatti valere entro 30 giorni al giudice di pace o entro 60 al Prefetto.
Vediamo allora come contestare la cartella di pagamento per una multa mai notificata. In questo articolo, affronteremo la procedura per tutelare i propri diritti tenendo conto del vademecum già fornito dalla Cassazione (sent. n. 4690/2022).
Che succede se non si è ricevuto la multa
La cartella, senza che la precedente notifica della multa stradale sia andata a buon fine, è illegittima. Tuttavia non basta far finta di nulla: ignorare la cartella significherebbe far sì che questa diventi definitiva e non più contestabile, per quanto nulla.
Sicché è necessario impugnare la cartella contestando l’omessa notifica del cosiddetto «atto prodromico» o «atto presupposto», ossia il verbale.
Entro quanto tempo impugnare la cartella per multa non notificata?
La cartella va impugnata entro 30 giorni innanzi al giudice di pace che sarebbe stato competente per il ricorso contro la multa. E quindi si tratta del giudice di pace del luogo ove è stato elevato il verbale.
Il termine di 30 giorni per l’impugnazione della cartella inizia a decorrere dalla notifica della stessa. Se tuttavia il trasgressore non era a casa all’arrivo del postino, il termine decorre da quando questi ritira la raccomandata all’ufficio postale e comunque non oltre dieci giorni dall’invio della seconda raccomandata informativa.
Come si impugna la cartella per multa non notificata?
Il ricorso può essere curato dallo stesso automobilista se l’importo non supera 1.100 euro. Tuttavia, atteso il tecnicismo della procedura, è sempre meglio affidarsi a un avvocato.
La contestazione può limitarsi a rilevare l’omessa notifica del verbale. Verbale che, come noto, deve essere comunicato, a pena di decadenza, entro 90 giorni dal giorno della violazione (anche se accertata, tramite autovelox o tutor, in un momento successivo negli uffici della polizia).
Precauzioni prima di impugnare la cartella
Molto spesso le notifiche non vengono ritirate dal destinatario per assenza di questi e per mancato ritiro dell’atto in giacenza. È bene sapere che se il postino non ha immesso l’avviso di giacenza o se qualcuno lo ha trafugato dalla cassetta delle lettere, spetta al destinatario dimostrare di essere stato nell’impossibilità di ricevere la raccomandata. Posta la difficoltà di tale prova è sempre bene, prima di procedere a contestare la cartella – e quindi prima che scadano i termini – presentare innanzi all’Agente per la Riscossione dei tributi e al Comune una «istanza di accesso agli atti amministrativi» ossia una richiesta con cui si chiede di verificare l’avvenuta notifica della multa. In questo modo dovranno essere esibite tutte le carte e i verbali della (eventuale) notifica della multa. Ci si potrà accorgere se, ad esempio, la stessa è stata correttamente notificata e poi lasciata in giacenza e restituita al mittente per “compiuta giacenza”; o se la stessa è stata consegnata a un familiare convivente che si è dimenticato poi di consegnarla al destinatario; ecc.
Grazie dunque all’istanza di accesso agli atti amministrativi è possibile verificare se davvero la multa non è mai stata notificata, evitando di intraprendere un giudizio che potrebbe altrimenti portare a una sicura condanna alle spese processuali.
Conclusioni
In sintesi, chi non ha mai ricevuto il verbale con la multa ma ha subito solo la notifica della cartella esattoriale può contestare quest’ultima limitandosi a dedurre l’omessa notifica della contravvenzione. Tanto basta per annullare la cartella.