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Canone Rai: esenzione cittadini anziani

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Non paga il canone Rai l’anziano che abbia compiuto almeno 75 anni di età e con determinati requisiti di reddito; se non si ha diritto all’esenzione e l’importo non viene pagato, può arrivare la cartella esattoriale.

Ogni anno la Rai si preoccupa di ricordare a tutti gli utenti-contribuenti di pagare il canone sulla televisione, ma non precisa che alcune categorie di contribuenti possono beneficiare dell’esenzione. Ecco dunque questa rapida scheda che chiarirà quando e come si applica l’esenzione canone Rai per cittadini anziani. Avremo poi modo di spiegare cosa succede se, una volta non pagato il canone, l’imposta viene iscritta a ruolo e inviata all’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Esenzione canone Rai over 75: quali requisiti

Non deve pagare il canone Rai chi abbia almeno 75 anni, con un reddito (proprio, sommato a quello del coniuge) di non oltre 8mila euro all’anno e che non conviva con altre persone (oltre, appunto, al coniuge), titolare di un proprio reddito. Analizzando più nello specifico le suddette condizioni, si può dire che le esenzioni spettano a:

  • chi abbia almeno 75 anni d’età, compiuti entro la scadenza del termine di pagamento del canone.
  • nello stesso tempo abbia un reddito proprio, unito a quello del coniuge, che non superi gli 8mila euro annui. Vanno presi in considerazione tutti i redditi (anche quelli non soggetti a tassazione Irpef) relativi all’anno precedente a quello per il quale si intende fruire dell’agevolazione. Sono compresi quindi i redditi imponibili desumibili dal CUD o dalla dichiarazione dei redditi (al netto degli oneri deducibili), nonché i redditi soggetti ad imposta sostitutiva o ritenuta, come gli interessi maturati su conti bancari, postali, BOT, CCT e altri titoli di Stato, tutti i proventi di quote di investimenti e i redditi percepiti all’estero.
  • non conviva con altre persone al di là del coniuge, che abbiano un reddito proprio. Non si considerano, in ogni caso, tra i conviventi, gli eventuali collaboratori domestici, colf e badanti.

Esenzione canone Rai over 75: come si chiede

Chi risponde ai suddetti requisiti deve inviare una dichiarazione sostitutiva all’Agenzia delle Entrate che contenga la comunicazione del possesso delle condizioni per l’esenzione. Il modello della richiesta di esenzione si può scaricare qui.

La dichiarazione può essere presentata con le seguenti modalità:

  • consegna a mani presso qualsiasi ufficio locale o territoriale dell’Agenzia delle Entrate;
  • trasmissione, con firma digitale, tramite posta elettronica certificata all’indirizzo cp22.canonetv@postacertificata.rai.it;
  • spedizione per raccomandata con avviso di ricevimento (piegando il foglio su sé stesso, senza busta) entro il 30 aprile dell’anno a partire dal quale si intende usufruire dell’esenzione, con allegata copia della carta di identità, al seguente indirizzo: Agenzia delle entrate – Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio Canone TV – Casella postale 22 – 10121 Torino.

Esenzione canone Rai: come si applica in bolletta

Come noto, il canone Rai viene addebitato direttamente nella bolletta dell’energia elettrica se il contratto è riferito ad un’utenza domestica di tipo residenziale. L’Agenzia delle Entrate ha precisato che, se la dichiarazione sostitutiva per l’esenzione over 75 viene presentata entro il 15 del mese, l’addebito del canone Rai in bolletta sarà ordinariamente interrotto già a partire dalla rata relativa al mese successivo.
Per le dichiarazioni sostitutive inviate, invece, nella seconda metà del mese, l’addebito del canone Rai in bolletta sarà interrotto a partire dalla rata relativa al secondo mese successivo a quello di invio della richiesta.
E’ sempre possibile effettuare il pagamento parziale della bolletta, scorporando eventuali rate di canone Rai non dovute a seguito della presentazione della dichiarazione sostitutiva.

Canone Rai: che succede se non si paga

Poiché il canone Rai è un’imposta vera e propria, il mancato pagamento, in tutti i casi in cui non si abbia diritto all’esenzione, comporta l’iscrizione a ruolo dell’importo e l’incarico all’Agenzia delle Entrate Riscossione di avviare la riscossione per l’importo non pagato più le sanzioni che possono arrivare a cinque volte il canone stesso. L’Agenzia delle Entrate Riscossione può chiedere, al massimo, gli ultimi 10 anni di pagamento perché, oltre tale termine, scatta la prescrizione.

Per ottenere il pagamento, il concessionario può attivare tutti i mezzi di riscossione tipici: pignoramento (dello stipendio, della pensione, del conto corrente, ecc.) e/o eventualmente fermo auto.

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Pubblicato : 13 Dicembre 2022 14:30