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Caf: cos’è, quali servizi offre e quanto costa?

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(@mariano-acquaviva)
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Come funziona i centri di assistenza fiscale? Quali prestazioni sono a pagamento e quali gratuite? Qual è la differenza con il patronato?

Quando si conferisce incarico a un professionista occorre pagare la sua parcella; si pensi ad esempio all’onorario dell’avvocato, del commercialista o dell’architetto. Non è però sempre detto che a ogni prestazione debba corrispondere un pagamento: esistono infatti alcuni enti che offrono assistenza gratuita ai propri clienti. È in questo contesto che si pone il seguente quesito: cos’è il Caf, quali servizi offre e quanto costa?

Come vedremo, non tutti i servizi offerti dal Caf sono gratuiti: per alcuni occorre necessariamente pagare, trattandosi di adempimenti importanti a cui solo una persona qualificata può provvedere. Ma procediamo con ordine.

Cos’è il Caf?

Il Caf, cioè il Centro di assistenza fiscale, è l’ente che si occupa dei principali adempimenti fiscali dei cittadini, soprattutto di lavoratori dipendenti, datori e pensionati.

Per essere più precisi, i Caf sono enti riconosciuti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, iscritti in un apposito albo, e sono composti da professionisti esperti in questioni fiscali e tributarie.

Patronato e Caf: qual è la differenza?

Pur facendo spesso parte di un patronato o di un sindacato, il Caf può operare in modo del tutto indipendente da essi.

In effetti, anche i patronati sono enti riconosciuti dal Governo (per la precisione, dal Ministero del Lavoro); la differenza col Caf sta nel tipo di assistenza offerta, prevalentemente di natura previdenziale.

In altre parole, mentre il patronato si occupa di pensioni d’invalidità, indennità d’accompagnamento, bonus e agevolazioni per i meno abbienti (reddito di cittadinanza o di inclusione, ecc.), il Caf si occupa di questioni prettamente fiscali o lavorative, come meglio diremo nel prosieguo.

Ciò che qui è importante ribadire è che patronato e caf non sono la stessa cosa.

Caf: quali servizi offre?

I centri di assistenza fiscali offrono una molteplicità di servizi.

Solo per indicare i principali, vale la pena di ricordare che il contribuente che si rivolge al Caf può ottenere:

  • il certificato Isee;
  • la dichiarazione dei redditi (modello 730, ecc.);
  • la richiesta della disoccupazione (Naspi);
  • il calcolo dei contributi pagati;
  • le volture e le visure catastali;
  • la redazione di un contratto di assunzione o di locazione.

Non tutte queste prestazioni sono però gratuite. Vediamo per quali è necessario pagare il Caf a cui ci si è rivolti.

Quando bisogna pagare il Caf?

La maggior parte dei servizi offerti dal Caf sono a pagamento. Si tratta di una sostanziale differenza col patronato ove, al contrario, gran parte delle prestazioni eseguite per i clienti sono gratuite.

Per essere più precisi, ad essere gratuiti sono per lo più sono i servizi relativi alla trasmissione dei modelli precompilati, come l’Isee e la dichiarazione della situazione reddituale. In questi casi, il Caf viene retribuito direttamente dallo Stato.

Al contrario, sono servizi a pagamento:

  • la dichiarazione dei redditi;
  • il calcolo e la compilazione dell’F24 per Imu e Tasi;
  • la dichiarazione Imu;
  • le visure catastali e ipocatastali;
  • la registrazione contratti di locazione;
  • le successioni e le volture;
  • la richiesta dello Spid per il cittadino;
  • la gestione del rapporto di lavoro (ad esempio di colf e badanti).

Per tutte queste tipologie di prestazioni (e per tutte quelle simili) il cliente dovrà necessariamente pagare il Caf, secondo l’onorario richiesto.

Quanto si paga il Caf?

L’importo da pagare al Centro di assistenza fiscale per i servizi che non sono offerti gratuitamente è stabilito dal professionista che si è occupato della pratica.

In buona sostanza, non c’è un tariffario unico: l’onorario è stabilito dal soggetto che ha effettuato la prestazione.

Ad esempio, i costi della dichiarazione dei redditi, in generale, non superano i 100 euro. Ma ci possono essere anche alcune differenze, per esempio per gli iscritti ai sindacati oppure se sono state sottoscritte apposite convenzioni. In questi casi, il costo della prestazione può perfino essere minore.

 
Pubblicato : 25 Febbraio 2024 10:45