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Brevetto e copyright: differenze

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(@mariano-acquaviva)
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Invenzione industriale: cos’è? Come si riconoscono le opere dell’ingegno di carattere creativo? Come funziona e quanto dura il diritto d’autore?

La legge non tutela solo la proprietà materiale, cioè i beni tangibili (come le case, le auto, ecc.), ma anche i beni “immateriali” che sono il frutto della creatività e dell’ingegno di una persona. Si pensi al diritto d’autore che protegge chi ha scritto un romanzo oppure chi ha composto un’opera musicale dal plagio altrui. È in questo contesto che si inseriscono il brevetto e il copyright. Quali sono le differenze?

Come vedremo, sia il brevetto che il copyright tutelano le idee creative di una persona, solo che, mentre l’uno necessita di un formale riconoscimento, l’altro invece sorge automaticamente, insieme all’opera da proteggere. Se l’argomento t’interessa e vuoi saperne di più, prosegui nella lettura: vedremo insieme quali sono le differenze tra brevetto e copyright.

Brevetto: che cos’è?

Il brevetto è l’atto giuridico con cui un’invenzione industriale viene formalmente riconosciuta. In altre parole, il brevetto serve ad attestare a tutti gli effetti che una certa idea creativa è originale e industriale, cioè suscettibile di essere riprodotta in serie.

Invenzione industriale: cos’è?

Si definisce invenzione industriale l’idea creativa nel campo della tecnica. Ad esempio, è un’invenzione un nuovo dispositivo che consente agli spettatori al cinema di percepire anche gli odori, oltre che a vedere e sentire ciò che accade nel film.

L’invenzione, quindi, è un prodotto nuovo, che non c’era prima, e che è il frutto dell’ingegno di una persona. Non è brevettabile, invece, una scoperta, che è invece qualcosa che già c’era prima, solo che nessuno la conosceva.

L’invenzione può essere anche un vecchio prodotto, però usato in maniera innovativa: ad esempio, sarebbe brevettabile l’utilizzo del sensore di riconoscimento facciale (già inventato) applicato alle auto, di modo che la vettura si avvii solo se c’è il proprietario alla guida.

Brevetto: a cosa serve?

Il brevetto serve a “mettere al sicuro” le invenzioni industriali, certificandone l’originalità e attribuendole al proprio inventore.

In altre parole, il brevetto attesta formalmente la paternità dell’invenzione, concedendo al suo autore un diritto esclusivo di utilizzo economico che dura 20 anni.

In pratica, nei 20 anni successivi al deposito del brevetto, l’inventore potrà sfruttare in maniera esclusiva la sua invenzione, traendone il guadagno che vuole.

Questo diritto di sfruttamento economico può anche essere venduto, in modo tale da ottenere il pagamento da chi decide di acquistare i diritti economici sull’invenzione.

Copyright: cos’è?

Il copyright non è altro che il diritto d’autore, cioè l’insieme delle norme che tutelano le opere dell’ingegno. Sono tali tutte le idee creative in campo culturale e scientifico: si pensi alle opere della letteratura, delle scienze, della cinematografia, della musica e della scultura.

Il copyright, quindi, non è altro che il diritto d’autore espresso con terminologia anglosassone.

Copyright: a cosa serve?

Il copyright serve a proteggere le opere dell’ingegno di carattere creativo dal plagio o dall’approfittamento altrui.

Ad esempio, chi ha scritto un romanzo può rivendicarne in qualsiasi momento la paternità contro chi, mentendo, ritiene di esserne l’autore; il copyright conferisce all’autore il diritto di sfruttare economicamente la propria opera, ad esempio vendendola, riproducendola, modificandola, ecc.

Come il brevetto, quindi, il diritto d’autore conferisce al suo titolare due importanti diritti:

  • il diritto morale, che consiste nella possibilità di rivendicare in qualsiasi momento la paternità dell’opera;
  • il diritto patrimoniale, che consente di sfruttare in maniera esclusiva l’opera. Il diritto patrimoniale d’autore può essere ceduto a terzi (come avviene praticamente sempre con le case editrici).

Brevetto e copyright: differenze

Possiamo ora elencare le principali differenze tra brevetto e copyright:

  • il brevetto protegge le invenzioni industriali, cioè le idee creative nel campo della tecnica; il copyright tutela le opere dell’ingegno, cioè le idee creative nel campo culturale e scientifico;
  • il brevetto deve essere riconosciuto formalmente dall’Ufficio brevetti; solo a seguito di formale attribuzione l’inventore potrà esercitare i suoi diritti. Al contrario, il copyright sorge automaticamente, insieme all’opera, senza alcuna domanda o iscrizione (ad esempio, alla Siae);
  • il brevetto ha durata limitata, pari a 20 anni dalla data di deposito della domanda; il copyright, invece, dura per tutta la vita dell’autore, fino a 70 anni dopo la sua morte.

Si comprende, dunque, come le opere dell’ingegno di carattere artistico o scientifico godano di una maggior tutela, visto che il diritto d’autore le protegge sin dal momento in cui sono nate. Inoltre, il copyright è praticamente illimitato, nel senso che dura oltre la vita del suo autore (successivamente, le opere cadono in pubblico dominio).

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Pubblicato : 20 Dicembre 2022 15:48