Bonus sicurezza immobili: cos’è e come funziona
Come risparmiare sulle spese per gli impianti antifurto con la detrazione Irpef; cosa bisogna sapere per usufruire dell’agevolazione.
Molti non sanno che esiste un vero e proprio bonus per la sicurezza degli immobili, in favore dei proprietari ed anche di chi ha a diverso titolo la disponibilità dei locali, come gli usufruttuari e gli inquilini: vediamo cos’è e come funziona questa agevolazione, e quanto fa risparmiare sulla spesa.
Bonus sicurezza: cos’è e a quanto ammonta
Il cosiddetto bonus sicurezza rientra nel più ampio bonus ristrutturazioni, che consente la detrazione Irpef del 50% delle spese sostenute per gli interventi di messa in sicurezza degli immobili, fino ad un massimo di 96.000 euro. La detrazione è ripartita in 10 quote annuali di pari importo.
L’agevolazione con detrazione Irpef al 50% sarà in vigore per gli interventi sostenuti e pagati fino al 31 dicembre 2024, salvo proroghe; poi diminuirà, e tornerà ,in via strutturale – come era previsto fino al 2012 – al 36% dell’ammontare complessivo della spesa, sempre da ripartire in rate costanti nei successivi 10 anni.
Bonus sicurezza: a chi spetta
Possono beneficiare dell’agevolazione riconosciuta dal bonus sicurezza (e dal bonus ristrutturazioni in senso ampio) i proprietari ed i titolari di diritti reali o di godimento sugli immobili ove si effettuano i lavori: quindi sono ammessi anche l’usufruttuario, l’inquilino, il comodatario.
Inoltre, hanno diritto alla detrazione, purché sostengano effettivamente le spese e siano gli intestatari dei bonifici di pagamento e delle fatture emesse dalle imprese per i lavori svolti, i familiari conviventi del proprietario, possessore o detentore degli immobili in cui sono stati eseguiti gli interventi, i componenti dell’unione vivile ed i conviventi di fatto.
Bonus sicurezza: quali sono gli interventi agevolati
Gli interventi fiscalmente agevolati che rientrano nel bonus ristrutturazioni sono quelli compiuti sugli immobili per l’installazione di dispositivi antifurto, sistemi di videosorveglianza, porte blindate, grate alle finestre, tapparelle metalliche, vetri antisfondamento, cancellate, recinzioni, rilevatori antifumo e sistemi anti-incendio.
Trattandosi di una componente del bonus ristrutturazioni, è necessario che gli interventi finalizzati al miglioramento della sicurezza siano stati compiuti direttamente sugli immobili; così non sarà compreso, ad esempio, un semplice contratto di vigilanza stipulato con un istituto privato.
In linea generale, il bonus ristrutturazioni è previsto per gli interventi compresi nell’elencazione del Testo unico dell’edilizia [1] riguardanti la manutenzione straordinaria, il restauro ed il risanamento conservativo e la ristrutturazione di edifici adibiti ad uso residenziale, di qualsiasi categoria catastale, e sulle loro pertinenze, come i giardini e i box auto.
Bonus sicurezza: come richiederlo
Per richiedere il bonus sicurezza è sufficiente indicare, nella dichiarazione dei redditi, l’importo totale dei lavori fiscalmente agevolati e i dati di pagamento, che deve essere avvenuto con bonifico parlante, ossia integrato dai codici fiscali del contribuente che ha eseguito il pagamento e della ditta che ha eseguito i lavori di installazione, nonché dalla causale dell’operazione.
Bisogna anche riportare i dati catastali dell’immobile in cui sono stati effettuati gli interventi fiscalmente agevolati e conservare la documentazione tecnica, da esibire in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
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