Barzellette sui gay: sono perseguibili?
Battute di spirito sugli omosessuali: quando scatta l’illecito? Fino a dove può spingersi la libertà di pensiero di una persona?
Urtare la sensibilità di una persona può essere spiacevole ma, non per questo, deve trattarsi di una condotta illecita. Ad esempio, chi offende l’amor proprio di qualcuno senza ricorrere a insulti o a minacce non commette alcun atto illegale, pur facendo del male. Non va infatti dimenticato che la Costituzione tutela la libertà di manifestare liberamente il proprio pensiero, per quanto quest’ultimo possa dispiacere ad altri. Con questo articolo ci occuperemo di un particolare e delicato argomento: le barzellette sui gay sono perseguibili?
Sin d’ora possiamo dire che tutto dipende non solo dal tipo di battuta, ma anche da come essa viene pronunciata: come vedremo, infatti, la giurisprudenza ha indicato come criterio da seguire quello dell’intenzione di chi esprime certe opinioni, magari anche sotto forma di motti di spirito. Se l’argomento t’interessa e vuoi saperne di più, prosegui nella lettura: vedremo insieme se le barzellette sui gay sono perseguibili.
Barzellette: cosa dice la legge?
Da un punto di vista giuridico, le barzellette rientrano nel diritto che ciascuno ha di manifestare il proprio pensiero. L’esternazione di ciò che si pensa può infatti avvenire in molti modi, anche attraverso battute di spirito, critiche, satira, ecc.
Ovviamente, la barzelletta può anche ridursi a una mera storiella detta per far ridere, senza alcuna “morale” o secondo fine.
Barzellette sui gay: sono legali?
Quanto appena detto ci porta a dire che, almeno di norma, le barzellette sui gay sono legali, così come qualunque altra barzelletta.
Peraltro, come ha ricordato la giurisprudenza in diverse occasioni, di per sé il termine “omosessuale” oppure “gay” non ha nessuna carica offensiva.
Dunque, dire che una persona è omosessuale, lesbica o gay non integra alcun crimine, in quanto si tratta semplicemente di manifestare quello che si ritiene essere l’orientamento sessuale di una certa persona.
Insomma: secondo la Cassazione, la parola “omosessuale” assume un carattere neutro esattamente come quella “eterosessuale”.
Le cose cambiano, però, quando la storiella raccontata per far ridere nasconde un secondo fine, che è quello di insultare o perfino diffamare qualcuno.
Come ogni diritto, infatti, anche quello di esprimere il proprio pensiero (mediante storielle, aneddoti, ecc.) incontra dei limiti. Vediamo quali sono con riferimento specifico alle barzellette sulle persone omosessuali.
Barzellette sui gay: quando sono perseguibili?
Le barzellette sui gay possono divenire perseguibili ai sensi di legge se esse sono raccontate con il chiaro intento di offendere.
Ad esempio, insistere nel voler raccontare barzellette sui gay dal contenuto offensivo in presenza di una persona omosessuale potrebbe costituire un vero e proprio insulto, cioè un’ingiuria a tutti gli effetti.
Come spiegato nell’articolo dal titolo Insulti omofobi: quali fanno scattare il reato e quali no, secondo la Corte di Cassazione [1] occorre verificare l’intenzione con cui certe espressioni sono utilizzate: solo se l’intento è manifestamente offensivo può scattare l’illecito.
Orbene, se la barzelletta sui gay è offensiva, magari perché rivolta (seppur velatamente) a una persona presente, allora si potrà agire in un giudizio civile per ottenere il risarcimento dei danni: l’ingiuria, infatti, è stata depenalizzata oramai da diversi anni.
Al contrario, se la stessa barzelletta sui gay è stata pronunciata in assenza della persona che si intendeva offendere, allora scatterà il reato di diffamazione [2].
Si pensi alla battuta piuttosto pesante scritta su un social network oppure su un blog: in ipotesi del genere non c’è dubbio che possa integrarsi questo tipo di crimine.
In alcuni casi, le barzellette sui gay possono integrare il reato di molestie [3], ad esempio quando sono raccontate in maniera ossessiva, in modo tale da arrecare disturbo.
Si pensi a chi invii continuamente barzellette sui gay sul cellulare di un suo amico omosessuale: in un’ipotesi del genere è chiaro che la condotta è posta in essere per dare fastidio e arrecare molestia.
Barzellette sugli omosessuali: quando sono perseguibili in sintesi
Tirando le fila di quanto detto sinora, possiamo affermare che le barzellette sui gay sono perseguibili per legge solamente se pronunciate con lo scopo di offendere.
Anche al ricorrere di questa circostanza, peraltro, bisogna distinguere a seconda delle diverse ipotesi:
- se la barzelletta sui gay è detta per insultare una o più persone presenti, allora scatta l’ingiuria, che è illecito civile e non penale. Ciò significa in pratica che si potrà agire solo per il risarcimento dei danni;
- se la barzelletta sui gay offende una o più persone assenti, allora si avrà il reato di diffamazione.
Le barzellette sui gay costituiscono illecito (civile o penale che sia) solamente se, con il pretesto di raccontare una battuta di spirito, si intende in realtà “colpire” qualcuno, cioè quando si tramutano in un vero e proprio insulto mascherato da motto.
Se poi la barzelletta sui gay fa ricorso a termini chiaramente dispregiativi, allora non ci saranno dubbi circa la sua portata offensiva.
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