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Bambino piccolo: da che età può dormire dal padre separato

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(@paolo-remer)
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Anche un bimbo di soli due anni può pernottare con il genitore non collocatario: nell’interesse del minore, va preservato il diritto alla bigenitorialità.

Tra i problemi che sorgono nelle separazioni con figli minori c’è anche la possibilità per il bambino molto piccolo di poter rimanere a dormire a casa del padre separato.  Soprattutto se non è ancora completato l’allattamento e lo svezzamento, la madre potrebbe nutrire preoccupazioni per la prolungata permanenza del bimbo con l’ex coniuge anche nelle ore notturne.

Talvolta, però, il rifiuto a lasciare i bimbi con il padre durante la notte è ingiustificato e irragionevole, e diventa un pretesto per non affidarglieli al di là delle solite giornate diurne in cui sono stabiliti gli incontri. Vediamo, dunque, da che età un bambino piccolo può dormire dal padre separato, o divorziato.

Ti diciamo subito che la legge non fissa un’età minima per i pernotti, ed i limiti di cui ti parleremo sono stati elaborati dalla giurisprudenza. Perché se i genitori non raggiungono un accordo si va dal giudice.

Il piano genitoriale

Dal 2023, con l’entrata in vigore della riforma Cartabia, è diventato obbligatorio il cosiddetto piano genitoriale, che va allegato alle domande di separazione e divorzio e deve contenere tutte le modalità di affidamento, collocamento, visite ed incontri con i figli della coppia di genitori divisi.

È buona regola inserire direttamente nel piano genitoriale la possibilità di pernottamento dei figli piccoli con il padre, così prevedendo le varie situazioni (ad esempio, il luogo ed i giorni specifici). Questo aiuterà a prevenire i litigi ed i contenziosi in tribunale.

La sentenza della Cassazione di cui ora ti parleremo, e che ha risolto uno scontro tra madre e padre sui tempi di pernottamento di un bimbo con il padre, è stata emessa prima del 2023; adesso dovrebbe essere il piano genitoriale a regolare queste eventualità.

Il diritto di incontro

Alcuni provvedimenti di separazione giudiziale dei coniugi distinguono il diritto di visita da quello di pernottamento e, per i bambini in tenera età, ammettono solo il primo ma escludono il secondo.

Questo orientamento però non è corretto: ostacola il diritto alla bigenitorialità, che si esprime nel regolare incontro del padre separato con i suoi figli, e deve essere garantito nel precipuo interesse dei minori, prima ancora che dei loro genitori. Lo ha affermato la Cassazione in una recente sentenza [1]: i giudici hanno stabilito che un bimbo di due anni di età può pernottare dal padre almeno una volta alla settimana. La madre, collocataria, si era opposta, ma la Suprema Corte ha respinto il suo ricorso.

Il principio di bigenitorialità

«Deve essere sempre assicurato il rispetto del principio della bigenitorialità, inteso quale presenza comune dei genitori nella vita del figlio, idonea a garantirgli una stabile consuetudine di vita e salde relazioni affettivi con entrambi i genitori, nel dovere dei primi di cooperare nell’assistenza, educazione e istruzione della prole», si legge nella sentenza della Cassazione che, come abbiamo visto, ha detto ok al pernotto del bimbo di 2 anni col padre.

Questo orientamento non è nuovo: era già stato affermato in altre occasioni dalla stessa Suprema Corte [2] che ha sottolineato come le «restrizioni supplementari» di questo genere, quando vengono imposte nei provvedimenti di affidamento, «comportano il rischio di troncare le relazioni familiari tra un figlio in tenera età e uno dei genitori, pregiudicando il preminente interesse del minore».

Quando il padre può stare insieme ai figli

Anche l’art. 8 della Cedu (Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo) laddove garantisce il rispetto della vita familiare, legittima le intromissioni dell’autorità giudiziaria solo quando non compromettono indebitamente il diritto di ciascun genitore di stare insieme ai propri figli. Così, le uniche restrizioni consentite al diritto di visita sono quelle derivanti dal «superiore interesse» del minore stesso.

Inoltre, nel caso deciso dalla Cassazione ha pesato il fatto che la madre – che si opponeva al pernottamento del figlio presso il padre – non aveva indicato quale fosse lo specifico pregiudizio che il minore avrebbe patito, ma si era limitata a dedurre che la «tenera età» ne sconsigliava l’allontanamento dalla madre. Un argomento non convincente, perché diceva troppo poco e in modo vago. E infatti non ha persuaso i giudici di legittimità.

Pernottamenti presso il padre: modi e tempi

I giudici della Cassazione, bocciando le obiezioni della madre, hanno rilevato che la regolazione dei pernottamenti presso il padre «era da considerare consona a preservare proprio la relazione genitoriale, avendo come effetto di consentire la sua esplicazione rispetto a momenti e a situazioni fondamentali per la crescita del minore, nell’interesse precipuo di questi».

Infine, la Cassazione ha ammesso che questo diritto di pernottamentominimo” presso il padre una volta alla settimana potesse subire «varianti relative al fine settimana e ai periodi feriali», dunque incrementando la frequenza delle occasioni in cui il genitore non collocatario può tenere con sé il figlio piccolo anche nelle ore notturne per diversi giorni di seguito, specialmente nei weekend e durante le vacanze.

Limiti di età del bambino che dorme col padre

Non c’è un limite di età a partire dal quale al bambino può essere consentito di pernottare con il padre separato; come abbiamo visto, la Cassazione ha acconsentito ai pernottamenti presso il padre per un bimbo di soli 2 anni, rilevando che il rifiuto della madre era immotivato.

Perciò non c’è nessuna preclusione normativa, e in concreto tutto dipende dalle circostanze e dalle esigenze specifiche, che dovranno essere recepite negli accordi tra i genitori e, in mancanza di accordo, trovare accoglimento nei provvedimenti di separazione e di divorzio emessi dal giudice. Per approfondire questi aspetti leggi anche “separazione: da che età il bambino può dormire col papà?” e, più in generale, “diritto di visita e pernottamento dei figli: quali regole?“.

 
Pubblicato : 2 Giugno 2023 18:12