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Avvocato violento: cosa rischia?

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(@mariano-acquaviva)
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L’avvocato che dimostra di essere aggressivo anche al di fuori della sua professione commette un illecito deontologico sanzionato in via disciplinare?

Ci sono alcune professioni per le quali la legge richiede il massimo della serietà e della correttezza non solo durante il loro esercizio ma anche al di fuori di esso. È il caso degli avvocati, ai quali si applicano alcune regole deontologiche che valgono non soltanto quando si è in tribunale davanti al giudice o in studio con il proprio cliente, ma in ogni luogo. Cosa rischia l’avvocato violento?

Come diremo, il legale che dovesse aggredire qualcuno rischia non soltanto un’incriminazione penale ma anche una sanzione disciplinare. Ma procediamo con ordine.

Cos’è la deontologia?

La deontologia rappresenta l’insieme dei principi etici che devono essere seguiti da chi pratica una specifica professione.

In altre parole, si tratta degli obblighi morali che un professionista (che potrebbe essere un medico, un commercialista, eccetera, e non necessariamente un avvocato) deve rispettare al fine di condurre in modo adeguato la propria attività e di preservare il decoro della professione stessa.

Cos’è il codice deontologico forense?

Il codice deontologico forense è un documento che riunisce tutti i doveri di onestà e correttezza che un avvocato deve osservare nei suoi rapporti con il cliente, con la parte avversa, con i colleghi e con i giudici.

In altre parole, il codice deontologico costituisce un insieme di norme, simili a quelle presenti nel codice civile o penale, specificamente destinato agli avvocati, la cui violazione è punita con sanzioni disciplinari talvolta anche molto serie, come ad esempio la sospensione o la radiazione dall’albo.

In alcuni casi, la violazione delle norme deontologiche può anche comportare responsabilità civile o penale, come ad esempio nel caso di un avvocato che rifiuta di restituire la documentazione a un cliente che gli ha revocato l’incarico, esponendosi a possibili accuse di appropriazione indebita.

Cosa rischia l’avvocato violento?

È nel contesto finora delineato che si inserisce il quesito che fornisce il titolo al presente articolo: cosa rischia l’avvocato violento?

Secondo il Consiglio nazionale forense [1], va sanzionato l’avvocato che si rende colpevole di un’aggressione fisica e verbale ai danni di un’altra persona, in pubblico luogo e per futili motivi, poiché la condotta stessa, pur non riguardando l’esercizio della professione, lede comunque i doveri di probità, dignità e decoro imposti dal codice deontologico [2].

In altre parole, l’avvocato può essere sanzionato dal punto di vista disciplinare anche per una condotta del tutto estranea alla sua professione.

Ciò avviene in quanto l’avvocato che aggredisce un’altra persona infanga l’intera professione a cui appartiene, gettando discredito su tutta l’avvocatura.

La sanzione disciplinare per violazione degli obblighi deontologici prescinde, peraltro, dalla condanna in sede penale: ciò significa che l’avvocato violento potrebbe anche non essere denunciato o essere prosciolto senza però che ciò gli impedisca di essere sanzionato.

Nel caso di specie, il Consiglio nazionale forense ha ritenuto legittima la sanzione disciplinare della censura, consistente in un biasimo formale che, però, non impedisce all’avvocato di proseguire a esercitare la professione.

Avvocato violento: quando c’è reato?

L’avvocato violento che si rende responsabile di un’aggressione personale rischia di essere denunciato. I reati che si prospettano sono essenzialmente due:

  • percosse, nell’ipotesi in cui la vittima si limiti a provare una sensazione dolorosa senza però altre conseguenze (uno schiaffo sul volto, un pugno sulla spalla, ecc.);
  • lesioni personali, nel caso in cui il soggetto aggredito riporti una ferita o una malattia, anche psichica.

L’avvocato denunciato per la sua condotta violenta dovrà affrontare un processo penale come tutti gli altri: il suo particolare status non gli concede alcun vantaggio, nemmeno in termini difensivi, visto che, per legge, nel processo penale non ci si può difendere da soli, neanche nell’ipotesi in cui si sia avvocati.

 
Pubblicato : 17 Novembre 2023 13:45