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Avvocato: può percepire la pensione se esercita ancora?

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(@paolo-florio)
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Per ottenere la pensione d’anzianità l’avvocato deve per forza cancellarsi dall’albo professionale? La Cassazione offre una risposta chiara.

Quante volte si ha a che fare con avvocati attempati, quasi ottantenni. E ciò perché si ritiene che l’anzianità sia una attestazione di esperienza e quindi di preparazione. Di qui il comune detto secondo cui gli avvocati non vanno mai in pensione. Ma non è vero: anzi, molti legali non vedono l’ora di percepire l’assegno dalla Cassa, specie in questo periodo di crisi. Ed allora, se ancora dietro le scrivanie si trovano professionisti assai maturi, è normale chiedersi se l’avvocato può percepire la pensione se esercita ancora. La cancellazione dall’albo è una condizione per poter ottenere l’assegno pensionistico? Sul punto si è espressa proprio di recente la Cassazione. Vediamo cosa hanno detto, nel caso di specie, i giudici supremi.

Quando l’avvocato ha diritto alla pensione?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n.27049/2023, ha precisato che per avere diritto alla pensione di anzianità, l’avvocato deve essere cancellato dall’albo professionale, cessando di fatto l’attività. Questa cancellazione è il presupposto principale per accedere al trattamento pensionistico di anzianità, a condizione che siano presenti anche altri requisiti come l’anzianità d’iscrizione, di contribuzione e di età.

Cosa stabilisce la normativa previdenziale forense?

La normativa del sistema previdenziale forense è chiara: la pensione di anzianità, che si basa sulla durata dell’attività lavorativa e sulla contribuzione effettiva, viene corrisposta solo a seguito della cancellazione dall’albo degli avvocati. Questa condizione è strettamente collegata alla natura stessa di questa forma pensionistica.

Se un avvocato decide di continuare a esercitare, si pone in una posizione che gli impedisce di ottenere la pensione di anzianità. Né può pretendere un risarcimento a causa della pensione che, per decisione personale, ha scelto di non ricevere.

Qual è stata la vicenda portata di fronte alla Corte?

Il caso in questione riguardava un avvocato che, pur avendo i requisiti per la pensione di anzianità dal 1° aprile 2008, aveva continuato a lavorare. Il Tribunale aveva inizialmente riconosciuto il diritto dell’avvocato al risarcimento del danno per la mancata corresponsione della pensione. Tuttavia, la Corte d’appello aveva successivamente respinto tale decisione. La Corte di Cassazione, infine, ha sottolineato come la Cassa forense avesse ragione nel sostenere che il diritto alla pensione era stato solo posticipato e non negato definitivamente.

Qual è l’importanza della decisione della Corte di Cassazione?

La sentenza della Corte fa chiarezza su un punto fondamentale per gli avvocati: l’accesso alla pensione di anzianità è legato alla cessazione dell’attività professionale. Questa decisione aiuta a definire meglio i diritti e le responsabilità degli avvocati in relazione ai loro obblighi professionali e previdenziali.

 
Pubblicato : 30 Ottobre 2023 13:45