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Avvocati: il rimborso spese forfettario (e non)

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(@mariano-acquaviva)
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L’avvocato ha sempre diritto al rimborso delle spese anticipate, anche quando non dimostra l’esborso che ha sostenuto nell’interesse del cliente?

L’avvocato è un libero professionista e, in quanto tale, ha diritto a essere retribuito per la prestazione resa al suo cliente. Il difensore va pagato anche in caso di soccombenza, cioè di causa finita male: il legale, infatti, non garantisce mai l’esito di un processo ma soltanto la sua massima dedizione alla cura della controversia. Tanto premesso, con il presente articolo vedremo cos’è il rimborso spese (forfettario e non) che spetta all’avvocato.

Rimborso spese avvocato: tipologie

Al termine della causa, all’avvocato è dovuto, oltre all’onorario concordato con il cliente (o, in mancanza, secondo i parametri fissati con decreto ministeriale), anche il rimborso delle spese. Si tratta di due distinte voci [1]:

  • le spese documentate devono essere specificate in modo analitico, in relazione alle singole prestazioni anticipate dal professionista nel corso dell’attività (si pensi alle fotocopie del fascicolo, all’acquisto di una o più marche da bollo, alla richiesta di certificati e visure, ecc.); in tal caso, il legale dovrà presentare al proprio assistito un dettaglio degli importi singolarmente considerati e la relativa causale;
  • il rimborso forfettario, che invece non richiede alcuna dimostrazione di spesa ma è dovuto in automatico, per semplice previsione della legge, ed è pari al 15% del compenso totale per la prestazione.

Il decreto sui parametri per i compensi dovuti agli avvocati, in verità, prevede altre voci di spesa:

  • la spesa accessoria che corrisponde a una maggiorazione del 10% sul costo del soggiorno dell’avvocato, qualora questi abbia sostenuto una trasferta;
  • le spese di viaggio: sono riconosciute all’avvocato nel caso di utilizzo dell’autoveicolo proprio;
  • l’indennità di trasferta, calcolata tenendo conto dei costi di soggiorno documentati del professionista, con il limite di un albergo a 4 stelle.

Soffermiamoci ora sul rimborso forfettario del 15%.

Rimborso forfettario del 15%: come funziona?

Le spese forfettarie consentono il rimborso della somma anche nel caso di determinazione del compenso mediante accordo col cliente.

La Corte di Cassazione [2] ha specificato che, per ottenere il rimborso spese a forfait del 15%, l’avvocato è tenuto a farne espressa richiesta nel giudizio sull’onorario promosso nei confronti del proprio ex cliente.

In pratica, solo nel caso di condanna alle spese a seguito di soccombenza nel giudizio, il giudice, nel liquidare gli importi che la parte sconfitta deve versare all’avvocato di controparte, applica automaticamente, e senza esplicita richiesta da parte del professionista, il rimborso spese forfettario del 15%.

Diverso, invece, è il caso di giudizio promosso dal legale nei confronti del proprio cliente che non ha voluto pagargli la parcella.

In tal caso, nel chiedere al giudice la condanna al pagamento degli onorari per le proprie prestazioni, l’avvocato deve presentare:

  • una dettagliata nota per le singole voci di spesa di cui si chiede il rimborso (è la categoria che, ad inizio articolo, abbiamo chiamato “spese documentate”); in essa vanno precisati i titoli e le voci per le quali si fa richiesta di liquidazione;
  • una specifica richiesta di liquidazione del rimborso forfettario del 15% (in tal caso, senza il gravoso onere di una minuta documentazione delle spese connesse all’espletamento dell’incarico).

Schematizzando, la Suprema Corte ricorda il regime del rimborso delle spese al professionista è diverso a seconda che si tratti di:

  • condanna alle spese processuali nei confronti del soccombente (la controparte); in tal caso, il giudice applica automaticamente, e senza bisogno di apposita richiesta dell’avvocato, il rimborso forfettario del 15%;
  • causa tra avvocato e proprio cliente per il pagamento degli onorari maturati a seguito dell’espletamento dell’incarico; in tal caso il legale deve presentare apposita domanda giudiziale per ottenere il rimborso forfettario del 15%.

Il Giudice non è vincolato, tuttavia, alla misura del 15% essendo questa la percentuale spettante “di regola” e, comunque “massima”.

Secondo la giurisprudenza [3], il giudice potrebbe anche procedere a una misurazione inferiore, motivando però questa sua scelta.

Infine, va ricordato che, sempre per la giurisprudenza [4], il rimborso forfettario del 15% è dovuto all’avvocato anche nel caso di redazione di atto di precetto, cioè di un atto stragiudiziale.

 
Pubblicato : 4 Febbraio 2024 17:31