forum

Auto: comodato d’us...
 
Notifiche
Cancella tutti

Auto: comodato d’uso gratuito

1 Post
1 Utenti
0 Reactions
36 Visualizzazioni
(@mariano-acquaviva)
Post: 2324
Illustrious Member Registered
Topic starter
 

Cosa dice la legge a proposito del prestito di beni mobili e immobili? Cos’è l’intestazione temporanea per comodato d’uso?

La legge dice che può essere dato in comodato qualsiasi tipo di bene, perfino un immobile. È quanto accade, ad esempio, quando il padre consente al figlio di vivere nel proprio appartamento, oppure quando si va a stare a casa di amici solamente per un breve periodo di tempo. Con questo articolo ci occuperemo invece di un’altra ipotesi di “prestito”: vedremo cioè come funziona il comodato d’uso gratuito di un’auto.

Come si evince dal nome stesso, si tratta di un contratto per il quale il comodante (cioè, colui che presta il proprio bene) non riceve nulla in cambio. Questo tipo di accordo, però, al ricorrere di certe condizioni, potrebbe essere soggetto a una particolare procedura di registrazione presso Motorizzazione civile. In mancanza, c’è il rischio di incorrere in pesanti multe, che possono perfino superare i 3mila euro. Se l’argomento t’interessa, prosegui nella lettura: vedremo insieme come funziona il comodato d’uso gratuito.

Comodato: che cos’è?

Il comodato è il contratto con cui una persona (comodante) presta un proprio bene, mobile o immobile, a un’altra (comodatario), senza però ricevere nulla in cambio: per legge, infatti, il comodato è gratuito [1].

Il comodato può quindi essere definito come un prestito amichevole, fatto senza scopo di lucro. La giurisprudenza da tempo ammette al massimo un piccolo rimborso spese a favore del comodante.

È il caso, ad esempio, di chi va a vivere nella casa di altri senza versare alcun canone, impegnandosi solamente a pagare le tasse sull’immobile oppure gli oneri condominiali.

L’unico obbligo previsto dalla legge a carico del comodatario è quello di restituire la cosa ottenuta in prestito.

Comodato e locazione: differenza

Il comodato potrebbe sembrare del tutto simile alla locazione, che è il contratto con cui si dà un proprio bene in godimento a un altro soggetto, dietro però il pagamento di un canone periodico.

Proprio in ciò sta la differenza: mentre il comodato è gratuito, la locazione è onerosa. Se si stipulasse un contratto di affitto senza corrispettivo (cioè, senza canone mensile), si darebbe luogo a un comodato; ugualmente, se ci si accordasse per un comodato a fronte del quale deve essere pagato un canone, si concluderebbe una locazione.

Comodato e mutuo: differenza

Il comodato è diverso dal mutuo per l’oggetto del contratto. In effetti, anche il mutuo è un prestito, con la differenza che esso può riguardare solo il denaro o altre cose intercambiabili (i cosiddetti “beni fungibili”, cioè quelli che possono essere sostituiti con altri della stessa specie, come l’olio, il grano, il vino, il petrolio, ecc.).

Quindi, mentre il mutuo può avere ad oggetto tanto beni mobili quanto beni immobili, il mutuo può riguardare solo beni mobili fungibili.

Il mutuo, poi, è essenzialmente oneroso, mentre il comodato è gratuito.

Comodato d’uso gratuito auto: come funziona?

Il comodato può avere ad oggetto qualsiasi bene, mobile o immobile che sia. Ciò significa che può essere concessa in comodato anche un’auto, in modo del tutto gratuito oppure prevedendo un piccolo rimborso per l’utilizzo (ad esempio, il carburante consumato).

Il comodato d’auto è molto frequente in famiglia: è il caso classico del padre che dà la propria auto al figlio per uscire con gli amici oppure per andare all’università. Ricorre tuttavia un comodato anche se il prestito avviene tra amici oppure tra perfetti sconosciuti.

Il comodato d’uso gratuito di un’auto non prevede l’obbligo di un contratto scritto tra le parti né la registrazione presso l’Agenzia delle entrate.

Se il comodato supera i 30 giorni e il comodatario non è un familiare convivente, però, la legge impone di effettuare una registrazione alla Motorizzazione civile, cosicché il comodatario ottenga il tagliando su cui è indicata la temporanea intestazione del veicolo [2]. Approfondiamo questo aspetto.

La registrazione del comodato d’auto alla Motorizzazione

Come appena detto sul finire del precedente paragrafo, la legge non consente di circolare con i veicoli degli altri per un eccessivo periodo di tempo, a meno che non si è familiari conviventi.

In tutti gli altri casi, se il comodato supera i 30 giorni, occorre effettuare un’apposita registrazione presso la Motorizzazione civile, alla quale andranno quindi segnalati la durata del prestito, i dati del veicolo e quelli delle parti (comodante e comodatario).

La registrazione è obbligatoria e dev’essere effettuata dal comodatario, cioè da colui che ha ricevuto la disponibilità del veicolo, entro 30 giorni a decorrere dall’inizio del comodato.

A seguito della segnalazione la Motorizzazione invia al comodatario un tagliando da apporre alla carta di circolazione dell’auto, indicando, come detto, i dati del comodatario, la durata del prestito con la relativa scadenza, e la dicitura “intestazione temporanea per comodato d’uso”.

Il mancato adempimento a quest’obbligo è sanzionato con una multa salatissima, che va da 727 a 3.629 euro.

Quanto costa registrare il comodato d’auto?

I costi per la registrazione del comodato d’uso gratuito dell’auto presso la Motorizzazione civile sono:

  • 16,00 euro da versare su bollettino postale prestampato n. 4028 (imposta di bollo per l’istanza);
  • 10,20 euro da versare su bollettino postale prestampato n. 9001 (diritti di Motorizzazione).

I versamenti dei bollettini già pagati vanno allegati all’istanza (MOD TT2119), unitamente a una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà del proprietario dell’auto con la quale attesta di aver posto la vettura nella disponibilità del comodatario.

 
Pubblicato : 7 Luglio 2023 08:15