Auto a km 0: cosa c’è da sapere
Vantaggi e svantaggi di comprare una macchina che non è né nuova né usata. Come funziona la garanzia e cosa controllare prima dell’acquisto.
Una delle soluzioni per comprare una macchina praticamente nuova senza pagare il prezzo pieno è quella di optare per il cosiddetto chilometro zero. Si tratta di veicoli immatricolati dalle concessionarie e utilizzati pochissimo, che vengono tenuti negli autosaloni in attesa di essere venduti. Ma sulle auto a km 0, cosa c’è da sapere? Che garanzia hanno? Si tratta davvero di un affare?
Il mercato del chilometro zero rappresenta in Italia circa il 10% delle auto targate nuove. Dal punto di vista economico, si rendono convenienti al momento dell’acquisto perché si riesce a risparmiare a volte fino al 25-30% rispetto al prezzo richiesto per la stessa macchina se si comprasse nuova di zecca. Come mai? Perché essendo già immatricolata non può essere considerata una vettura nuova. Occorre, comunque, valutare quanto è stata usata e, soprattutto, quando è stata targate: questo dettaglio è tutt’altro che indifferente perché, come vedremo, potrebbe influire sulla garanzia. Ecco cosa c’è da sapere sulle auto a km 0.
Cosa si intende per auto a km 0?
C’è una premessa fondamentale da fare: quando si parla di auto a km 0 non significa che il contachilometri della macchina segno proprio «zero» o poco più. Vengono considerati tali, infatti, i veicoli immatricolati e intestati alle concessionarie che possono essere stati utilizzati dai rivenditori per piccoli spostamenti ma che, comunque, sono sul mercato a disposizione dei clienti. Pertanto, un’auto a chilometro zero può avere percorso qualche decina di chilometri (di norma non più di 150).
Per questo motivo, non possono essere considerate delle vetture nuove e, di conseguenza, non possono essere vendute a prezzo pieno. Ma non possono nemmeno essere considerate delle auto usate, visto che il loro utilizzo è estremamente limitato. In realtà, le concessionarie chiedono di immatricolarle soprattutto per raggiungere gli obiettivi prefissati dalle case madri.
Il vantaggio e lo svantaggio delle auto a km 0
Il principale vantaggio di scegliere un’auto a km 0 è, dunque, quello del prezzo di acquisto. Al consumatore, se ci si pensa bene, non cambia granché comprare una macchina con zero o con 80 chilometri. Cambia, invece, il fatto di poterla portare a casa pagandola, ad esempio, il 20% in meno rispetto alla stessa identica macchina ancora da immatricolare. In alcuni casi si può ottenere anche uno sconto ulteriore per il fatto che lo stesso modello oggi viene proposto con una linea aggiornata e, quindi, il concessionario di ritrova a vendere un km 0 di una versione precedente già superata e, per questo motivo, potenzialmente più economica.
Lo svantaggio è quello di non avere capacità di scelta. Quando si vuole acquistare un’auto nuova, infatti, si possono decidere gli optional, il colore, la cilindrata, ecc. L’auto a km 0 è «o così, o così»: essendo già stata targata, infatti, non si può togliere o aggiungere alcunché. Quindi, se c’è a disposizione solo una Fiat 500 bianca a chilometro zero, non se ne potrà chiedere una rossa alle stesse condizioni.
Cosa si deve controllare in un’auto a km0?
Potrà sembrare ridondante ma la prima cosa da controllare in un’auto a km 0 sono proprio i chilometri. Come detto, di norma non devono superare i 150 km, altrimenti si sconfina nel territorio dell’auto usata e le condizioni dovrebbero cambiare.
Se ha percorso qualche decina di chilometri significa che in qualche occasione è stata portata fuori dalla concessionaria (a differenza delle macchine nuove che non hanno ancora la targa e, pertanto, non possono circolare). Significa che conviene controllare anche lo stato della carrozzeria, degli interni, dei fanali, ecc. Può capitare, infatti, che sia stata segnata in un parcheggio o che abbia riportato qualche piccola ammaccatura, a volte impercettibile ma, comunque, presente in una portiera, nei parafanghi, ecc.
Altro dettaglio importante da verificare è la data di immatricolazione. Per due motivi. Il primo, per avere un’idea di quanto tempo è rimasta ferma in concessionaria: le auto che non si muovono per diversi mesi potrebbero dare qualche problema.
Il secondo motivo è legato alla garanzia. Bisogna tenere conto che anche per le macchine a chilometro zero c’è la garanzia del costruttore di due anni dalla data di immatricolazione del veicolo. Ciò significa che chi compra il veicolo a km 0 potrebbe trovarsi con un residuo di garanzia. Ad esempio, se viene acquistata sei mesi dopo la data di immatricolazione, l’acquirente non avrebbe più due anni ma un anno e mezzo di garanzia.
Inoltre, se l’auto è ferma in concessionaria da più di un anno da quando è stata targata e non è stato fatto alcun tagliando obbligatorio di manutenzione, può capitare che la garanzia sia scaduta e che, quindi, in caso di guasto tocchi pagare il conto al compratore.
Va precisato, comunque, che sull’auto a km 0 è obbligatoria la garanzia legale, cioè quella offerta al cliente non dal costruttore ma dal venditore. In questo caso, le auto a chilometro sono equiparate a quelle usate, non a quelle nuove. Pertanto, la durata della garanzia legale è di 12 mesi anziché di 24 mesi.
Se, invece, la garanzia è ancora valida, eventuali vizi o difetti devono essere segnalati al venditore. Se il chilometraggio è superiore a quello dichiarato, il compratore ha il diritto di restituire il veicolo e di ottenere il rimborso del prezzo pagato, oltre ad un eventuale risarcimento del danno. In alternativa, è possibile concordare uno sconto rispetto a quanto inizialmente accordato.
È bene verificare anche il livello di emissioni riportato sul libretto di circolazione e, nel caso in cui l’acquirente sia neopatentato, il rapporto potenza/peso che, per chi è fresco di patente, non può superare i 55 kW per tonnellata.
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