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Assunzioni: quali lavoratori hanno diritto di precedenza

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(@angelo-greco)
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Vediamo quali sono le sfaccettature della normativa italiana relative alle assunzioni, con un focus sul diritto di precedenza. Questa guida dettagliata spiega chi ne ha diritto e come esercitarlo.

Quando si tratta di accesso al pubblico impiego è obbligatorio sostenere un concorso pubblico per garantire l’imparzialità e l’efficienza della pubblica amministrazione. Nel privato, invece, il datore di lavoro è libero di scegliere chi vuole. Tuttavia esistono dei casi in cui la legge impone di favorire determinate categorie di lavoratori. È il cosiddetto diritto di precedenza che consiste appunto nell’obbligo del datore di lavoro di assumere prima di altri alcune categorie di lavoratori che si intendono tutelare.

Se ti intessa sapere quali lavoratori hanno il diritto di precedenza nelle assunzioni non devi far altro che analizzare l’art. 15, D.Lgs. 264/1949. In questa guida ti forniremo alcune informazioni importanti in modo chiaro e sintetico.

Cosa s’intende per diritto di precedenza?

Il diritto di precedenza significa che alcuni lavoratori, sotto certe condizioni, dovrebbero essere considerati per le assunzioni prima di altri. Questo è un obbligo imposto ai datori di lavoro per proteggere determinate categorie di lavoratori.

Chi beneficia del diritto di precedenza nelle assunzioni?

Diverse circostanze e categorie di lavoratori sono coperte dalla normativa italiana sul diritto di precedenza. Di seguito sono riportati alcuni esempi:

  • lavoratori licenziati per riduzione di personale: un lavoratore licenziato per riduzione del personale ha diritto di precedenza nella riassunzione presso la stessa azienda. Questo diritto deve essere esercitato entro sei mesi dal licenziamento;
  • lavoratori licenziati a seguito di trasferimento di azienda: questi lavoratori hanno diritto di precedenza da esercitarsi entro un anno dal trasferimento o un periodo più lungo, secondo quanto stabilito dagli accordi collettivi;
  • lavoratori a tempo parziale: se un lavoratore passa da un contratto a tempo pieno a uno a tempo parziale, ha diritto di precedenza per un lavoro a tempo pieno con mansioni equivalenti o dello stesso livello;
  • in caso di nuove assunzioni di personale part time (nell’ambito di unità produttive situate nello stesso comune) il personale a tempo pieno deve essere informato per l’eventuale richiesta di trasformazione del contratto in part time;
  • lavoratore che sia stato utilizzato con uno o più contratti a termine per un periodo superiore a 6 mesi, rispetto alle assunzioni a tempo indeterminato effettuate dal datore di lavoro entro i successivi 12 mesi e con riferimento alle mansioni già espletate;
  • lavoratrici in congedo maternità. In tal caso i periodi di astensione obbligatoria devono computarsi ai fini del diritto di precedenza. Le medesime lavoratrici avranno diritto di precedenza anche nelle assunzioni a termine per le stesse mansioni che avvengono nei 12 mesi successivi alla cessazione del rapporto di lavoro;
  • lavoratore assunto a termine per lo svolgimento di attività stagionali, che ha diritto di precedenza rispetto a nuove assunzioni a termine da parte dello stesso datore di lavoro per le medesime attività stagionali. Il lavoratore può manifestare la propria volontà anche durante il rapporto di lavoro e il diritto di precedenza si applica per le nuove assunzioni a tempo determinato effettuate dopo tale manifestazione. Il diritto di precedenza trova applicazione con riferimento alle mansioni già espletate e non, come avviene per il computo del periodo massimo dei 36 mesi, con riferimento a “mansioni equivalenti”. Ferma restando la coincidenza delle mansioni, nell’ambito delle attività stagionali il diritto di precedenza trova applicazione qualora il medesimo datore di lavoro ponga in essere la medesima “attività stagionale”.

Come si esercita il diritto di precedenza?

Per esercitare il diritto di precedenza, il lavoratore deve manifestare per iscritto la propria volontà al datore di lavoro entro un periodo di tempo specificato dalla legge dopo la fine del rapporto di lavoro (rispettivamente, sei mesi nelle ipotesi di cui ai commi 1 e 2 dell’art. 24, comma 1 del D.Lgs. 81/2015 e tre mesi nell’ipotesi prevista dal comma 3. In caso contrario, il datore di lavoro può procedere all’assunzione di altri lavoratori.

Quali sono le conseguenze della violazione del diritto di precedenza?

La violazione del diritto di precedenza consente al dipendente di rivolgersi al giudice per ottenere tutela. La sentenza condannerà il datore di lavoro a instaurare il rapporto di lavoro con le condizioni specifiche stabilite dal tribunale. In alternativa, può portare al risarcimento dei danni al lavoratore.

Come si applica il diritto di precedenza agli apprendisti?

Il Ministero del Lavoro ha chiarito che l’assunzione di un apprendista non costituisce violazione del diritto di precedenza, a condizione che il lavoratore a termine sia già formato per la mansione/qualifica finale.

 
Pubblicato : 6 Giugno 2023 07:15