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Assegno mensile di assistenza: cos’è e come funziona?

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(@mariano-acquaviva)
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Quali sono i requisiti per poter ottenere l’assegno per invalidi civili parziali? In cosa consiste la pensione d’inabilità per invalidi totali?

La legge deve garantire i mezzi di sussistenza a chi non può permettersi di averne propri. Ciò solitamente accade quando una persona, a causa delle proprie patologie, non è in grado di provvedere a sé e alla sua famiglia. Proprio in questi casi interviene lo Stato garantendo sia agevolazioni fiscali che sussidi economici. Cos’è e come funziona l’assegno mensile di assistenza?

Come diremo, si tratta di una prestazione riservata soltanto a determinati soggetti in possesso dei requisiti stabiliti dalla legge. Per la precisione, occorre che la commissione medica riconosca un certo grado d’invalidità affinché si possa essere destinatari di questa speciale provvidenza economica. Ma procediamo con ordine.

Cos’è l’assegno mensile di assistenza?

L’assegno mensile di assistenza è una prestazione economica erogata dall’Inps a favore dei soggetti che hanno un’invalidità civile pari almeno al 74% e un reddito personale annuo inferiore a 5.391,88 euro (per il 2023) [1].

L’importo dell’assegno, rivalutato annualmente, è di 313,91 euro (per il 2023) per 13 mensilità.

Assegno invalidi: requisiti

Per poter ottenere l’assegno mensile di assistenza occorre innanzitutto essere in possesso del requisito sanitario, corrispondente a un’invalidità civile (riduzione parziale della capacità lavorativa) compresa tra il 74% e il 99%.

Per ciò che concerne il requisito economico, il richiedente non deve essere titolare di un reddito personale annuo superiore a 5.391,88 euro.

Occorre inoltre rispettare un requisito anagrafico: l’assegno mensile di assistenza, infatti, spetta solamente agli invalidi parziali di età compresa tra i 18 e i 67 anni.

Raggiunta l’età pensionabile, infatti, l’assegno mensile di assistenza si trasforma in assegno sociale sostitutivo.

Come si chiede l’assegno mensile di assistenza?

L’assegno mensile di assistenza deve essere espressamente richiesto dal soggetto che ritiene di possedere i requisiti per l’attribuzione.

Il primo step è il certificato medico da parte del medico curante, il quale attesta le patologie che, a suo avviso, darebbero diritto alla prestazione.

Tale documento deve essere trasmesso telematicamente all’Inps, accedendo al portale Inps tramite il proprio Spid oppure affidandosi a un patronato.

A questo punto, non resta che attendere la convocazione a visita da parte della commissione medica dell’Inps, la quale dovrà decidere se sussistono i requisiti sanitari per riconoscere un grado di invalidità non inferiore al 74%.

Nel caso di verbale negativo, è possibile fare ricorso al tribunale entro il termine di sei mesi dalla notifica.

Per fare ciò occorre necessariamente affidarsi a un avvocato, il quale dovrà chiedere al giudice la nomina di un consulente tecnico che sottoponga a visita medico-legale il ricorrente, nella speranza che riconosca un grado di invalidità pari almeno al 74%.

Qualora anche il giudizio del Ctu dovesse essere negativo, è ancora possibile fare opposizione e chiedere al giudice di rivedere il parere espresso dal suo consulente, magari nominandone un altro.

Pensione d’inabilità per invalidi totali: cos’è?

Se la commissione medica dell’Inps riconosce un’invalidità totale, pari quindi al 100%, è possibile ottenere una prestazione economica differente, chiamata pensione d’inabilità.

L’importo della pensione è uguale a quello dell’assegno mensile di assistenza, pari quindi a 313,91 euro, e viene corrisposto per 13 mensilità.

La pensione di invalidità non fa reddito, esattamente come l’assegno di cui abbiamo parlato nei precedenti paragrafi.

La differenza con l’assegno mensile riguarda il requisito reddituale: il limite di reddito personale annuo per potervi accedere è infatti di 17.920,00 euro (per il 2023).

In buona sostanza, l’invalido totale può sperare di ricevere la prestazione economica anche in presenza di un reddito più cospicuo.

Al compimento dell’età anagrafica per il diritto all’assegno sociale (pari a 67 anni), la pensione di inabilità si trasforma in assegno sociale sostitutivo.

 
Pubblicato : 3 Marzo 2024 09:15