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Assegno di assistenza per anziani: a chi spetta e come funziona

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(@angelo-greco)
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Il nuovo assegno Inps per la badante di 850 euro: come funziona l’accompagnamento.

Il nuovo assegno di assistenza per anziani è un sostegno finanziario di 850 euro mensili, destinato a coloro che hanno almeno 80 anni e che necessitano di cure particolarmente intensive. I richiedenti devono avere un Isee inferiore ai 6.000 euro. Questa misura sarà in vigore dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026. Vediamo, più da vicino, come funziona l’assegno di assistenza per anziani e a chi spetta.

A cosa serve l’assegno di assistenza?

Questo assegno è pensato per coprire i costi di assistenza forniti da una badante regolarmente assunta.

Con 850 euro al mese, è possibile retribuire una badante per meno di 20 ore settimanali. Questo dato si basa sulle tariffe attuali di mercato per i servizi di assistenza domiciliare.

Le risorse finanziarie allocate per questa iniziativa ammontano a 250 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026. Con questi fondi, si prevede di sostenere 24.509 anziani. Tuttavia, è importante sottolineare che la popolazione target di anziani non autosufficienti in Italia è molto più ampia, stimata in circa 3,86 milioni di individui.

Qual è il contesto legislativo dell’assegno di assistenza?

Questa misura fa parte di una più ampia riforma delle politiche a sostegno delle persone anziane, delineata nella legge delega 33/2023. Questa riforma, che rientra nelle iniziative previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), mira a migliorare la qualità della vita degli anziani in Italia, integrando altre forme di sostegno già esistenti, come l’indennità di accompagnamento.

Per attuare la riforma delle politiche a favore degli anziani, sono stati inizialmente stanziati un miliardo di euro. Il Governo si è inoltre impegnato a reperire ulteriori fondi, con l’obiettivo di raggiungere una dotazione finanziaria complessiva tra i 5 e i 7 miliardi di euro nel corso della legislatura. Questo impegno riflette l’importanza attribuita alla cura e al benessere degli anziani nel contesto socio-economico italiano.

Il decreto legislativo che darà forma concreta alla riforma per le politiche di assistenza agli anziani ha ricevuto l’approvazione preliminare dal Consiglio dei ministri il 25 gennaio. Attualmente, il decreto è sotto esame presso le commissioni parlamentari, specificamente è l’atto del Governo numero 121, ora in discussione alla Camera dei Deputati. L’obiettivo è quello di ottenere l’approvazione definitiva da parte del Governo entro la fine di marzo.

Come funziona l’assegno di assistenza per gli anziani?

Vediamo ora come è strutturata la nuova prestazione economica per le famiglie degli anziani non autosufficienti. La nuova prestazione si compone di due parti principali:

  • una quota fissa monetaria, pari all’indennità di accompagnamento già esistente per gli invalidi. Questo significa che l’anziano deve essere già titolare di tale indennità, che per l’anno 2024 ammonta a 531,76 euro al mese;
  • una quota integrativa, denominata “assegno di assistenza”, di 850 euro mensili. Quest’ultima è destinata specificamente a coprire i costi per l’assunzione di una badante in maniera regolare da parte della famiglia o per l’acquisto di servizi offerti da imprese specializzate nel settore dell’assistenza.

Quanto dura l’assegno di assistenza per anziani?

La nuova prestazione sarà introdotta a titolo sperimentale per un periodo di due anni, nel corso del 2025 e 2026. Questa fase sperimentale è in linea con quanto previsto dalla legge delega, che auspica un’introduzione “in via sperimentale e progressiva” della misura.

Cosa accade se l’assegno di assistenza non viene utilizzato correttamente?

L’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) ha il compito di monitorare l’utilizzo dell’assegno di assistenza. Se l’importo erogato non viene impiegato per l’assunzione di assistenti familiari o per l’acquisto di servizi di assistenza qualificati, l’assegno verrà revocato. Questo meccanismo è stato pensato per garantire che i fondi vengano effettivamente utilizzati per migliorare la qualità della vita degli anziani non autosufficienti e dei loro familiari.

Quali sono i criteri di accesso per l’assegno di assistenza?

Per accedere all’assegno di assistenza, sono necessari requisiti specifici e stringenti:

  • età: l’anziano deve avere almeno 80 anni;
  • condizioni assistenziali: è richiesto un livello di bisogno assistenziale classificato come gravissimo;
  • benefici preesistenti: l’anziano deve già essere beneficiario dell’indennità di accompagnamento, misura attualmente riconosciuta solo a chi, oltre ad avere un’invalidità totale del 100% deve essere nell’impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore oppure l’incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita;
  • soglia ISEE: il reddito familiare, misurato attraverso l’ISEE, non deve superare i 6.000 euro annui.

Questi criteri mirano a indirizzare il sostegno finanziario verso gli anziani più vulnerabili e in condizioni di povertà.

Come si posiziona la nuova misura rispetto ad altre soglie ISEE?

La soglia ISEE fissata a 6.000 euro per l’assegno di assistenza è inferiore rispetto ad altre misure di sostegno esistenti, come il vecchio reddito di cittadinanza, che aveva una soglia ISEE di 9.360 euro, e la carta acquisti per gli over 65, con una soglia superiore agli 8.000 euro. Questo evidenzia come la nuova misura sia particolarmente focalizzata sugli anziani in condizioni di maggiore bisogno.

L’assegno di assistenza è sufficiente a coprire i costi di una badante?

La nuova somma di 850 euro mensili rappresenta un passo innovativo rispetto alle sole indennità di accompagnamento e agli sgravi contributivi e fiscali finora applicati. Tuttavia, considerando i costi attuali per i servizi di assistenza forniti da una badante, questa cifra copre meno di 20 ore settimanali. Infatti, il costo per una badante che lavora 20 ore a settimana, inclusi gli oneri contributivi, è di circa 953 euro al mese, secondo i calcoli forniti da Assindatcolf, l’Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico.

Quale impatto ha l’assegno di assistenza sugli anziani bisognosi?

Nonostante l’assegno di assistenza non copra interamente i costi per una badante a tempo pieno, quando sommato all’indennità di accompagnamento, il sostegno complessivo si avvicina ai 1.400 euro mensili. Questo rappresenta un aiuto significativo per gli anziani in condizioni di povertà, sebbene permanga la necessità di rafforzare ulteriormente la misura, specialmente per ampliare la platea dei potenziali beneficiari.

 
Pubblicato : 13 Febbraio 2024 06:45