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Arresti domiciliari: si può uscire nel cortile condominiale?

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(@mariano-acquaviva)
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Il condomino ai domiciliari può uscire dall’appartamento per andare sul pianerottolo o in un’altra parte comune dell’edificio, come ad esempio il giardino?

Una persona ai domiciliari non può uscire di casa se non ha avuto l’autorizzazione del giudice. Si tratta di una misura cautelare adottata solamente per reati particolarmente gravi e al ricorrere di determinate condizioni che fanno presumere che l’indagato non debba rimanere in libertà. È in tale contesto che si pone il seguente quesito: chi è agli arresti domiciliari può uscire nel cortile condominiale?

Ovviamente, la questione si pone per ogni altra area comune dell’edificio, come ad esempio l’androne, il giardino, il tetto o anche solo il pianerottolo delle scale. Il condomino ai domiciliari può uscire dal proprio appartamento per rimanere all’interno del fabbricato? Vediamo cosa dice la legge.

Arresti domiciliari: in cosa consistono?

Gli arresti domiciliari sono una misura cautelare privativa della libertà personale che consiste nell’obbligo di non allontanarsi dalla propria abitazione o da altro luogo di privata dimora di cui si ha la disponibilità, anche solo temporanea (una casa in affitto oppure in comodato, ad esempio).

Insomma: gli arresti domiciliari sono l’equivalente della custodia in carcere, con la differenza che il luogo in cui si sconta la misura non è il penitenziario.

A tal proposito, gli arresti possono scontarsi anche presso un luogo pubblico di cura o di assistenza, ovvero in una casa famiglia protetta.

In quali casi il giudice può disporre gli arresti domiciliari?

Come anticipato in premessa, gli arresti domiciliari possono essere disposti dal giudice solamente al ricorrere di alcune condizioni.

Per la precisione, i domiciliari possono essere applicati solo quando sussistono gravi indizi di colpevolezza inerenti a delitti per i quali la legge stabilisce la pena dell’ergastolo o della reclusione superiore nel massimo a tre anni [1].

Inoltre, gli arresti domiciliari possono essere comminati solo al ricorrere di alcune esigenze cautelari, e cioè se sussiste il concreto pericolo che l’indagato/imputato:

  • si dia alla fuga;
  • inquini le prove;
  • commetta ulteriori delitti [2].

È sufficiente il ricorrere di una di queste condizioni, le quali devono quindi ritenersi alternative e non cumulative.

Chi è ai domiciliari può uscire di casa?

In linea di massima, chi si trova ai domiciliari non può assolutamente uscire dall’immobile in cui sta scontando la misura. Sono tuttavia previste delle eccezioni.

Secondo la legge [3], se l’imputato non può in alcun modo provvedere alle sue indispensabili esigenze di vita ovvero versa in situazione di assoluta indigenza, il giudice può autorizzarlo ad assentarsi nel corso della giornata dal luogo di arresto per il tempo strettamente necessario per provvedere alle suddette esigenze ovvero per esercitare una attività lavorativa.

Il giudice, quindi, deve tener conto delle esigenze di lavoro ed assistenza della persona sottoposta alla misura cautelare, non potendo gli arresti risolversi in un provvedimento talmente afflittivo da costringere l’imputato all’indigenza.

Il giudice deve concedere il permesso per potersi recare sul posto di lavoro se l’imputato non ha altre fonti di reddito né risparmi da cui attingere.

Il giudice deve accogliere l’istanza con cui l’imputato chiede di poter uscire per il tempo necessario a fare la spesa, se non ci sono altre persone che possono provvedere a tanto.

Al di là di queste ipotesi, il giudice può sempre concedere permessi eccezionali, come ad esempio quello necessario per sottoporsi a una visita medica.

Il condomino ai domiciliari può uscire negli spazi comuni?

Un condomino che si trova agli arresti domiciliari può uscire dal proprio appartamento per recarsi in una delle parti comuni dell’edificio, come il cortile o il giardino?

Per costante insegnamento giurisprudenziale [4], ai fini del rispetto delle limitazioni imposte dagli arresti domiciliari, per abitazione deve intendersi il luogo in cui la persona conduce la propria vita domestica e privata, con esclusione di ogni altra appartenenza che non sia di stretta pertinenza dell’abitazione e non ne costituisca parte integrante, al fine di agevolare i controlli di polizia sulla reperibilità dell’imputato.

Ne deriva che commette il reato di evasione [5] chi, trovandosi ai domiciliari, esce dalla propria abitazione per andare in aree condominiali, dipendenze, giardini, cortili e spazi simili.

Anche solo uscire sul pianerottolo può costituire reato, trattandosi anch’esso di una parte comune estranea al singolo appartamento.

Tanto è confermato dal fatto che la Corte di Cassazione [6] ha condannato per evasione il soggetto sottoposto agli arresti domiciliari che si era intrattenuto a conversare con altra persona sulla soglia dell’edificio condominiale.

 
Pubblicato : 3 Agosto 2023 18:45