Quando un condomino non capta il segnale dall’antenna centralizzata, può evitare le spese di manutenzione. Ma quali sono i suoi reali diritti e doveri?

Hai mai avuto problemi con la ricezione del segnale TV in condominio? Sai se e dove puoi installare una tua antenna? E chi paga le spese se l’antenna condominiale non funziona bene? Analizziamo la normativa e le recenti evoluzioni giurisprudenziali per rispondere a tali dubbi. Qui di seguito vedremo cosa stabiliscono le norme sull’antenna condominiale e sulla partecipazione alle spese, come e quando è possibile dotarsi di un impianto satellitare autonomo e dove posizionarlo. Ma procediamo con ordine.

Posso avere una mia antenna nonostante quella centralizzata?

Sì, secondo l’articolo 1122 bis del Codice Civile, ogni condomino ha il diritto di installare una propria antenna o di utilizzare sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili, purché non danneggino le parti comuni del condominio. Ciò vuol dire che, anche se esiste un’antenna centralizzata, puoi decidere di non utilizzarla e avere la tua.

C’è bisogno del consenso dell’assemblea per installare una mia antenna?

No, non è necessario avere il consenso preventivo dell’assemblea, ma bisogna rispettare il decoro architettonico dell’edificio. La “libertà di antenna” è anche tutelata dall’articolo 21 della Costituzione, che protegge la libera manifestazione del pensiero attraverso ogni mezzo di diffusione.

Dove posso posizionare la mia antenna satellitare?

Ciascun condomino può installare l’antenna sul balcone, salvo diversa previsione nel regolamento condominiale contrattuale. “Contrattuale” significa che deve essere stato approvato all’unanimità o allegato a tutti gli atti di acquisto. Un regolamento votato a maggioranza non può imporre un limite di tale tipo.

L’articolo 1102 cod. civ. stabilisce che tutti i condomini possono usare i beni comuni per i propri fini purché non ne alterino la destinazione e non compromettano l’estetica del fabbricato. Il che significa che è ben possibile installare l’antenna sulla facciata dell’edificio se non si dispone di balconi o anche sul tetto.

Eccezionalmente la Cassazione ha detto che è possibile far passare i fili sul balcone del vicino se non vi sono altre soluzioni per far funzionare l’impianto.

Perché si preferiscono le antenne centralizzate nei condomini?

La normativa attuale tende a favorire la centralizzazione degli impianti di ricezione, semplificando le procedure di installazione e riducendo l’impatto visivo su edifici e paesaggi. Questo processo è stato facilitato dall’abolizione del nulla osta ministeriale e dalla semplificazione delle maggioranze per approvare l’installazione di impianti satellitari centralizzati.

E se il segnale dell’antenna centralizzata non arriva bene a tutti?

In caso di cattiva ricezione da parte di un singolo condomino, l’amministratore ha l’obbligo di intervenire per le riparazioni necessarie.

Tuttavia, se il problema persiste, il condomino non può obbligare l’assemblea a sostituire l’intero impianto. Il condomino, però, avendo la possibilità di installare una propria antenna, non vede compromesso il suo diritto all’informazione potendo dotarsi di un proprio impianto autonomo.

Chi paga le spese per l’antenna centralizzata se il segnale non arriva?

Se un condomino non riesce a ricevere il segnale dall’antenna centralizzata, è esonerato dal sostenere le spese relative alla sua manutenzione e conservazione. In sostanza, se non beneficia del servizio, non è giusto che ne sostenga i costi.

Conclusione

La normativa cerca di trovare un equilibrio tra le esigenze collettive dei condomini e i diritti individuali. Anche se la tendenza è verso la centralizzazione degli impianti, è fondamentale garantire a ciascuno il diritto a una corretta informazione e libertà di scelta.