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Animale tenuto nel box auto: cosa si rischia

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(@adele-margherita-falcetta)
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Cosa prevede la legge in caso di abbandono o maltrattamento di animali: norme, sanzioni e pronunce dei giudici.

Decidere di adottare un animale è un atto di amore e responsabilità. Questo impegno implica non solo l’offrire affetto e nutrimento, ma anche il garantire che ogni aspetto della sua vita rispetti la sua natura e i suoi  bisogni. In questo contesto, la cura dell’ambiente in cui gli animali vivono gioca un ruolo fondamentale. È pertanto sorprendente e preoccupante notare come, in alcuni casi, essi vengano tenuti in spazi inadeguati e restrittivi, come i garage.

Questa pratica non solo è moralmente discutibile, ma è anche oggetto di specifiche disposizioni normative e  di pronunce giurisprudenziali.

La legge, infatti, è chiara nel punire chiunque comprometta il benessere degli animali, tenendoli in condizioni inadatte o provocando loro sofferenza. In questo articolo vedremo cosa si rischia se un animale viene tenuto nel box auto, un ambiente chiaramente non progettato per soddisfare le esigenze di un essere vivente.

Esploreremo le implicazioni legali e le possibili conseguenze per chi sceglie di ignorare le necessità fondamentali del proprio animale, mettendo in luce quanto sia importante rispettare i nostri piccoli amici e le norme che li tutelano.

Reato di abbandono di animali: in cosa consiste?

L’art. 727 cod. pen. (Abbandono di animali)  si occupa della tutela degli animali domestici e di quelli che hanno acquisito abitudine alla vita con l’uomo. È un esempio di come il diritto penale intervenga a proteggere il benessere degli animali, riflettendo una crescente sensibilità sociale verso questa tematica. Esso contempla due ipotesi:

  1. abbandono di animali: La prima parte dell’articolo sanziona chiunque abbandona animali domestici o animali che hanno acquisito abitudini della cattività. L’abbandono di un animale è considerato un atto di crudeltà e di irresponsabilità, in quanto mette l’animale in una situazione di pericolo e sofferenza, privandolo delle cure necessarie. Le sanzioni previste sono l’arresto fino ad un anno o un’ammenda da 1.000 a 10.000 euro;
  2. condizioni incompatibili con la natura dell’animale: La seconda parte dell’articolo punisce chi detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura e che causano gravi sofferenze. Questo può includere la mancanza di cibo e acqua, spazi inadeguati, mancanza di cure mediche, o qualsiasi altra condizione che causi sofferenza fisica o psicologica all’animale. Si applicano le medesime sanzioni contemplate per la prima ipotesi, riflettendo la serietà con cui la legge guarda al benessere animale.

Quando ricorre il reato di maltrattamento di animali?

L’art. 544 ter cod. pen. (Maltrattamento di animali) si concentra sulla protezione degli animali contro la crudeltà e l’abuso. Questo articolo rappresenta un importante baluardo nella legislazione italiana a tutela degli animali, riflettendo una crescente consapevolezza sociale sulla necessità di trattare gli animali con rispetto e dignità. Esso prevede:

  1. sanzioni per crudeltà o comportamenti inutilmente nocivi: La norma stabilisce che chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagioni una lesione a un animale o lo sottoponga a sevizie, a comportamenti o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche, è soggetto alla pena della reclusione dai tre ai diciotto mesi o a una multa da 5.000 a 30.000 euro. Questo reato include una vasta gamma di azioni nocive, dall’abuso fisico al sovraccarico di lavoro, evidenziando la gravità del trattamento crudele degli animali;
  2. la norma punisce anche chi somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate, o li sottopone a trattamenti che danneggiano la loro salute. Questo amplia la protezione legale agli aspetti non solo fisici ma anche alla salute generale degli animali;
  3. infine vi è un aumento significativo della pena se dalle azioni crudeli o dannose deriva la morte dell’animale. Questo aspetto sottolinea la serietà con cui il legislatore considera la vita e il benessere degli animali.

Reati contro gli animali: come intervenire?

Presentare una denuncia per abbandono o maltrattamento di animali è semplice, basta decidere di farlo vincendo il timore di intromettersi nei fatti degli altri o di inimicarsi il proprietario.

Tutti gli organi di polizia giudiziaria sono qualificati per gestire casi di maltrattamento animale. Non è quindi obbligatorio rivolgersi specificatamente alle guardie zoofile. La denuncia può essere effettuata presso vari organi di pubblica sicurezza come i carabinieri, la polizia di Stato, la guardia di finanza o il corpo forestale. Tutte queste autorità sono tenute a registrare le denunce, verificare i fatti segnalati e intervenire per fermare i comportamenti illeciti.

È possibile inoltrare una denuncia sia personalmente che telefonicamente, quest’ultima opzione è particolarmente utile per richiedere un intervento rapido. In ogni caso è importante specificare il tipo di animale che ha subito abusi, la natura del maltrattamento e l’ubicazione dell’evento.

Cosa si rischia tenendo un animale in un box auto?

Cosa si rischia, dunque, nel caso di un animale tenuto nel box auto? Una risposta ci viene da una pronuncia della Corte di Cassazione, la sentenza n. 537/2023.

Nel caso di specie, un cucciolo era detenuto in un locale chiuso, scarsamente illuminato, in uno spazio angusto di un garage, costretto da una rete metallica in mezzo ad oggetti ingombranti, con conseguente scarsa possibilità di movimento, in mezzo alle proprie deiezioni e senz’acqua per essere stata in quelle condizioni rovesciata la ciotola. Sulla base di tale ricostruzione, la Suprema corte ha ritenuto corretta la valutazione dei giudici di merito, secondo cui erano sussistenti gli elementi costitutivi del reato di abbandono di animali di cui all’art. 727 cod. pen., stante la detenzione del cane in condizioni incompatibili con la sua natura e produttive di gravi sofferenze.

Come già detto, la pena prevista per questo reato è l’arresto fino ad un anno o un’ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Se, peraltro, dalle condizioni in cui l’animale è tenuto dovessero derivare a suo carico lesioni o addirittura la morte, potrebbe profilarsi l’ipotesi, più grave, di maltrattamento di animali di cui all’art. 544 ter cod. pen. , che comporta la pena della reclusione dai tre ai diciotto mesi o a una multa da 5.000 a 30.000 euro.

 
Pubblicato : 12 Gennaio 2024 19:00