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Amministratore condominio: quando può essere arrestato?

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(@mariano-acquaviva)
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Per quali reati l’amministratore condominiale può essere privato della libertà personale? L’amministratore agli arresti è revocato automaticamente?

L’amministratore condominiale può essere revocato in qualsiasi momento dall’assemblea, a maggioranza dei presenti che rappresentino almeno 500 millesimi. Nelle ipotesi di gravi irregolarità può perfino essere rimosso dal giudice, su ricorso anche di un solo condomino. Ma cosa succede se egli giunge addirittura a commettere un reato? L’amministratore condominiale può essere arrestato?

La domanda può sembrare provocatoria in quanto l’arresto, cioè la momentanea privazione della libertà personale, è solitamente subordinato alla realizzazione di un crimine piuttosto grave. In realtà, come diremo, non è sempre così. Vediamo dunque se un amministratore di condominio può essere arrestato e, in caso positivo, quali sono le conseguenze sul suo mandato.

Quando si può essere arrestati?

L’arresto di una persona è subordinato al ricorrere di due circostanze:

  • la flagranza di reato, che consiste nell’essere colti nell’atto di commettere un delitto, ovvero subito dopo, quando se ne conservano ancora su di sé le tracce. Si pensi al ladro sorpreso immediatamente dopo il furto, con la refurtiva in mano e il volto ancora coperto dal passamontagna;
  • la commissione di un reato particolarmente grave o, comunque, ritenuto dalla legge meritevole dell’arresto immediato del suo autore. Rientrano in questo elenco delitti come lo spaccio di droga, la rapina, la violenza sessuale e il furto in abitazione.

Una volta eseguito, l’arresto deve essere convalidato dal giudice, il quale è chiamato a verificarne la legittimità.

L’amministratore di condominio può essere arrestato?

L’amministratore condominiale non è di certo immune all’arresto, ovviamente quando ne ricorrono i presupposti.

Può quindi succedere di assistere all’arresto dell’amministratore, magari anche durante una riunione condominiale, se la polizia ritiene necessario intervenire immediatamente, ad esempio per evitarne la fuga.

Quando si può arrestare l’amministratore condominiale?

L’amministratore può essere arrestato come ogni altro cittadino sorpreso a commettere uno dei reati per cui la legge prevede la possibilità di un’immediata (e temporanea) privazione della libertà personale.

Ad esempio, può essere arrestato per appropriazione indebita, tipico delitto che commette l’amministratore allorquando si impossessa illegittimamente delle somme presenti sul conto corrente, fa confusione nella gestione del denaro oppure rifiuta la restituzione della documentazione condominiale.

L’amministratore potrebbe essere arrestato anche per violazione di domicilio, ad esempio per essere entrato nell’abitazione di un condomino senza permesso, col pretesto di dover effettuare un controllo.

Ancora, l’amministratore può essere arrestato per truffa, tutte le volte in cui, abusando della sua qualità, si sia fatto dare del denaro che non gli spettava approfittando dell’ingenuità dei condòmini.

Condominio: cosa succede se l’amministratore viene arrestato?

Quali sono le conseguenze dell’arresto dell’amministratore? Chi provvede a gestire il condominio se l’amministratore non solo è stato arrestato ma, successivamente, il giudice ha disposto una misura cautelare che gli impedisce di esercitare le sue funzioni?

Prima di rispondere a queste domande va precisato che l’arresto è una misura privativa della libertà personale che ha una durata molto breve: secondo la legge, l’arresto in flagranza va convalidato entro il termine massimo di 96 ore.

Al suo termine, il giudice può disporre un’ulteriore misura cautelare, come ad esempio gli arresti domiciliari o perfino la custodia in carcere.

Orbene, tanto chiarito va subito precisato che l’arresto in flagranza, di per sé, non costituisce un fatto impeditivo all’esercizio del mandato ricevuto dal condominio, né una sua causa di estinzione.

Di conseguenza, l’amministratore arrestato, una volta restituito alla libertà, può senza dubbio continuare a svolgere le proprie funzioni.

Maggiori problemi sorgono nell’ipotesi in cui, convalidato l’arresto in flagranza, il giudice abbia comminato all’amministratore un’ulteriore misura restrittiva, come ad esempio i domiciliari.

In un’eventualità del genere, l’impossibilità di esercitare tutte le funzioni connesse al mandato può giustificare la revoca del mandato, con conseguente sostituzione dell’amministratore.

Va infatti ricordato che, secondo le norme del codice civile, l’amministratore può essere revocato in ogni tempo, anche senza giusta causa.

Se invece ricorrono gravi irregolarità, l’amministratore può essere revocato anche dal giudice, se l’assemblea non riesce a mettersi d’accordo.

È facile immaginare che, se l’amministratore è stato arrestato per reati commessi nell’esercizio del mandato, sia facilmente possibile rimuoverlo anche con ricorso al giudice.

Diversamente, l’amministratore che, seppure agli arresti, sia riuscito ad organizzare la gestione del condominio mediante collaboratori e/o strumenti telematici, non necessariamente dovrà essere revocato.

 
Pubblicato : 10 Marzo 2024 17:30