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Amministratore: come difendersi dalla querela dei condòmini?

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(@mariano-acquaviva)
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Diffamazione, appropriazione indebita e lesioni personali: cosa deve fare l’amministratore condominiale per tutelarsi dalle denunce dei condòmini?

Fare l’amministratore di condominio può essere un compito davvero ingrato in ragione delle numerose responsabilità che la legge pone in capo a tale figura. È per questo motivo che solamente soggetti davvero preparati e in possesso dei requisiti stabiliti dal Codice civile dovrebbero sobbarcarsi l’onere di gestire un edificio. È in tale contesto che si pone il seguente quesito: l’amministratore come può difendersi dalla querela dei condòmini?

Le contestazioni dei proprietari, infatti, non si fermano solo a meri richiami e diffide oppure alla revoca dell’incarico: spesso sfociano in una denuncia penale a tutti gli effetti, con la conseguenza che l’amministratore è chiamato a difendersi in un processo in piena regola che lo vede imputato di uno dei delitti che gli sono stati attribuiti, a torto o a ragione. Approfondiamo l’argomento e vediamo come ci si può efficacemente difendere dalla querela dei condòmini.

Amministratore: per quali reati può essere querelato?

Con riferimento all’esercizio delle proprie funzioni, l’amministratore potrebbe essere querelato per diversi reati.

Il più ricorrente è sicuramente l’appropriazione indebita, che si configura ogni volta in cui l’amministratore approfitti del denaro presente sul conto corrente condominiale per scopi diversi da quello per cui è stato versato.

L’amministratore del condominio usa i soldi del conto condominiale per pagare i propri debiti oppure quelli di un altro condominio, sempre da lui amministrato.

Secondo la giurisprudenza, il reato di appropriazione indebita scatta non solo nel caso di sottrazione del denaro del condominio, ma anche tutte le volte in cui lo stesso sia gestito in maniera errata dall’amministratore, ad esempio creando confusione tra il patrimonio personale e quello condominiale.

L’amministratore che utilizza lo stesso conto corrente per due condomini diversi commette il reato di appropriazione indebita.

L’amministratore può poi essere denunciato ogni volta che non rispetta le norme previste in materia di sicurezza sul posto di lavoro.

In particolare, l’amministratore potrebbe essere querelato per lesioni personali colpose ogni volta che dal mancato rispetto delle norme precauzionali derivi un danno fisico a uno dei lavoratori.

L’amministratore può essere denunciato se non provvede tempestivamente a far eseguire i lavori di cui il fabbricato ha necessità, a tutela dell’incolumità dei terzi (ad esempio, dei passanti in strada), se l’edificio minaccia rovina.

L’amministratore può infine essere querelato per diffamazione, ad esempio se rende pubblico il nome dei condòmini morosi in un luogo diverso dall’assemblea (mediante affissione nella bacheca condominiale o pubblicazione sul sito internet accessibile a chiunque, per citare qualche caso frequente nella giurisprudenza).

Per ulteriori approfondimenti, si legga l’articolo dal titolo Quando denunciare l’amministratore di condominio?

Querela condòmini: cosa deve fare l’amministratore per difendersi?

Nel caso di querela sporta dai condòmini, l’amministratore può difendersi dalle accuse dimostrandone la loro insussistenza, ovviamente in base al tipo di contestazione mossa.

In linea di massima, provare di aver rispettato tutti gli obblighi derivanti dal proprio mandato dovrebbe mettere al sicuro non solo dalla contestazione di illeciti civili ma anche amministrativi e penali.

Per quanto riguarda i reati procedibili a querela, poi, l’amministratore dovrà accertarsi che la stessa sia stata presentata entro tre mesi dal momento in cui il reato è stato commesso: se così non fosse, l’azione penale sarebbe improcedibile.

Inutile precisare che, nell’ipotesi di denuncia, la nomina di un avvocato è obbligatoria: sarà quindi l’avvocato ad aiutare l’amministratore nel delicato percorso rappresentato dal procedimento penale.

Fatte queste precisazioni preliminari che riguardano, in linea di massima, tutti i tipi di reati, cerchiamo ora di fornire qualche consiglio per quanto concerne le diverse tipologie di reato.

Amministratore: come difendersi dalla querela per appropriazione indebita?

Contro la querela di appropriazione indebita l’amministratore potrà difendersi dimostrando di:

  • non aver sottratto nulla dal conto condominiale, neanche per un breve periodo di tempo;
  • aver tenuto distinto il conto corrente del condominio da ogni altro, ad esempio dal proprio oppure da quello intestato ad altri edifici;
  • aver depositato tempestivamente sul conto condominiale tutte le somme in contanti ricevute dai condòmini a titolo di pagamento delle spese.

Amministratore: come difendersi dalla querela per lesioni personali?

Nell’ipotesi di danni biologici causati ai lavoratori all’interno del condominio, l’amministratore dovrà dimostrare di aver adottato ogni precauzione, di aver informato i lavoratori dei possibili rischi derivanti dall’attività nell’edificio e di aver fornito gli adeguati dispositivi di protezione individuale.

Se si tratta di lesioni patite da persone diverse dai lavoratori, l’amministratore deve dimostrare che la manutenzione dell’edificio è stata regolarmente curata.

Lo stesso dicasi nell’ipotesi di denuncia per rovina dell’edificio da cui possa derivare pericolo per l’incolumità delle persone: in questo caso, l’amministratore deve dimostrare che l’incuria dell’edificio non è dipesa da una sua scelta, bensì dall’inerzia dei condòmini oppure dell’impresa che era stata incaricata di realizzare i lavori di messa in sicurezza.

Amministratore: come difendersi dalla querela per diffamazione?

Per quanto concerne la diffamazione, l’amministratore potrà dimostrare che i commenti lesivi dell’altrui reputazione non sono stati pronunciati in assenza della presunta vittima.

Nell’ipotesi in cui la diffamazione abbia riguardato la diffusione di informazioni circa la presunta morosità, potrà essere provato che tali notizie sono state rese:

  • agli altri condòmini, in privato o durante l’assemblea. I proprietari hanno infatti il diritto di sapere da chi è dipesa la situazione di morosità della compagine;
  • ai creditori, i quali sono ugualmente legittimati a chiedere all’amministratore chi sono i condòmini morosi, al fine di agire per l’esecuzione forzata contro di essi.
 
Pubblicato : 25 Novembre 2023 11:15