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Al via il Tfr anticipato dell’Inps: ecco per chi

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(@giordana-liliana-monti)
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Da domani l’Inps avvia una sperimentazione grazie alla quale corrisponderà anticipatamente Tfr/ Tfs a chi ancora non lo può esigere in forza di legge.

A partire da domani 1° febbraio 2023 l’Inps prende vita una nuova sperimentazione, che consiste nell’anticipare il Tfr/Tfs per agevolare i lavoratori maggiormente in difficoltà o che, semplicemente, necessitano dei fondi maturati.

In questo modo l’Inps avvia, in fase sperimentale, una nuova prestazione di credito in favore degli iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali che hanno maturato il diritto alla liquidazione del Tfr/Tfs, non ancora esigibile in forza di legge. È quanto si legge nel recente messaggio n. 430/2023 dell’ente di previdenza. Nella nota viene spiegato come il nuovo servizio può essere richiesto dai pensionati che hanno confermato l’adesione al Fondo Credito per il periodo di pensione, nonché da coloro che sono cessati dal servizio senza diritto a pensione e che, a seguito di un nuovo impiego, risultino iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali.

La prestazione prevede la possibilità di richiedere l’anticipazione di parte o dell’intero Tfr/Tfs maturato, ma non ancora esigibile in base alla normativa attuale, con un interesse pari all’1% fisso e una ritenuta per spese di amministrazione pari allo 0,50%. Il Regolamento è consultabile all’interno delle schede prestazione sul portale Inps ai link  https://www.inps.it/prestazioni-servizi/anticipazione-ordinaria-tfs-per-gli-iscritti-alla-gestione-unitaria-delle-prestazioni-creditizie-e-sociali-fondo-credito https://www.inps.it/prestazioni-servizi/anticipazione-ordinaria-tfr-per-gli-iscritti-alla-gestione-unitaria-delle-prestazioni-creditizie-e-sociali-fondo-credito .

A partire dal 1° febbraio 2023, utilizzando i medesimi link si potrà presentare la domanda online, cliccando sul bottone ‘accedi al servizio’, presente all’interno di ciascuna scheda prestazione. Per l’accesso è necessario possedere uno dei sistemi di autenticazione accettati dalle pubbliche amministrazioni (Spid, Cie, Cns).

La sperimentazione ha anche lo scopo di abbreviare quanto possibile i tempi che l’Inps impiega a erogare Tfr/ Tfs che sono complessivamente piuttosto lungo. Per chi va in pensione per limiti di età o di scadenza del contratto a termine, ad esempio, ci vogliono tra i 12 e i 15 mesi per corrispondere il dovuto. Nel caso di dimissioni volontarie dai 24 ai 27 mesi. Per prestazioni come Quota 103 il termine di pagamento, invece, parte da quando il lavoratore sarebbe dovuto andare in pensione senza anticiparla e, a partire da questo termine, passano dai 12 ai 24 mesi. Ciò significa che per qualcuno l’attesa potrebbe raggiungere anche cinque anni, che si protrae ulteriormente nel tempo per chi supera i 50mila euro. in questi ultimi casi viene pagata una prima rata di 50mial euro lorda e, nell’arco dell’anno successivo, un’altra rata da 50mila euro o il dovuto restante.

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Pubblicato : 31 Gennaio 2023 10:21