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Al coniuge va tutta l’eredità?

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(@angelo-forte)
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Quando al coniuge spetta tutto il patrimonio del partner venuto a mancare

Nonostante la grande tristezza che accompagna la perdita del compagno di un’intera vita, anche in quei tristi momenti bisogna fare i conti con il denaro.  Al coniuge va tutta l’eredità? E’ questa, in tutta la sua concretezza, la domanda che ci si può porre quando si tratta di affrontare, dal punto di vista economico, il periodo immediatamente successivo alla dipartita della moglie o del marito. Il coniuge rimasto in vita erediterà tutto? Accade non di rado che l’eredità porti scompiglio, discussioni, liti e divisioni. Succede che i figli inizino a contendersi, a suon di lettere legali, i beni dei genitori. E capita che pure il coniuge superstite non perda tempo per reclamare, a gran voce, quanto gli spetta o più di quello che gli spetta. Non ne parliamo, poi, se a reclamare delle quote ci sono, a torto o a ragione, anche i fratelli e le sorelle del defunto. Nell’articolo che ci apprestiamo a scrivere analizzeremo se ci sono casi in cui il coniuge rimasto in vita abbia diritto a tutta intera l’eredità. Verificheremo questa possibilità sia nel caso della successione testamentaria (quando cioè defunto abbia fatto testamento), sia nell’ipotesi di successione legittima, cioè di successione regolata interamente dalla legge perché non c’è testamento.

Quanto spetta al coniuge superstite se c’è testamento?

Se il defunto ha fatto testamento, la legge [1] stabilisce le quote di legittima che sono obbligatoriamente dovute a determinati parenti.

Per quanto concerne il coniuge superstite:

  • gli spetta sempre metà dell’eredità nel caso in cui il defunto non avesse figli e genitori (l’altra metà potrà andare a chiunque il compianto decida);
  • gli spetta un terzo dell’eredità, nel caso in cui vi sia un solo figlio (a cui è dovuto un altro terzo dell’eredità), o un quarto dell’eredità (se i figli sono più di uno; ad essi andrà metà dell’eredità da suddividere in parti uguali);
  • gli spetta metà dell’eredità in assenza di figli ma in presenza dei genitori (ai quali spetterà un quarto dell’eredità).

Quindi se c’è testamento al coniuge superstite può andare l’intera eredità solo se si verificano insieme le seguenti due circostanze:

  • il defunto non ha né figli, né genitori
  • e decide di lasciare l’altra metà dei propri beni (la quota disponibile) al coniuge (al quale già è dovuta la metà dell’eredità come quota di legittima).

Se Luca fa testamento e lascia soltanto la moglie Franca (nessun figlio e genitori già premorti), a Franca spetterà obbligatoriamente come quota di legittima metà dell’eredità; l’altra metà dell’eredità Luca sarà libero di lasciarla a chiunque egli voglia e quindi anche a Franca che in questo caso potrà avere tutti i beni di Luca

Il coniuge ha diritto ad una quota di legittima

Quanto spetta al coniuge superstite se non c’è testamento?

E se il defunto non fa testamento cosa succede?

Stiamo parlando della successione legittima in cui è la legge [2] che stabilisce le regole della successione.

In questa ipotesi il coniuge che resta in vita eredita il 100% dell’eredità solo se il coniuge mancato non lascia figli, genitori, fratelli e sorelle.

Invece al coniuge superstite andrà:

  • metà dell’eredità se la persona defunta lascia un figlio (a cui spetterà l’altra metà);
  • un terzo dell’eredità se il defunto ha più di un figlio (ai quali spetteranno i due terzi dell’eredità da dividere in parti uguali);
  • due terzi dell’eredità, se il defunto non ha figli ma lascia i genitori e/o sorelle e fratelli (ai fratelli, sorelle e genitori spetterà in totale un terzo dall’eredità; se il defunto lascia sia genitori che fratelli e sorelle, ai genitori spetterà un quarto dell’eredità).

Alle regole della successione legittima si ricorre in assenza di testamento

 
Pubblicato : 20 Ottobre 2023 16:30