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Aggressione cane randagio: a chi chiedere i danni?

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(@paolo-remer)
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Quale Ente pubblico è responsabile del fenomeno del randagismo: come capire quando il risarcimento va chiesto alla Regione, al Comune o all’Azienda sanitaria territoriale.

Il fenomeno del randagismo è sempre più diffuso. Nelle grandi città, come anche nei piccoli paesi, capita spesso di imbattersi in branchi di cani o di animali selvatici, come i cinghiali. La convivenza di queste specie con l’uomo è difficile: molti esemplari vivono in condizioni precarie e non sono mai stati addomesticati, oppure vivevano in cattività ed hanno subito maltrattamenti in passato, e dunque diffidano dell’uomo. Quindi le aggressioni dei cani randagi sono molto frequenti e possono capitare all’improvviso, in qualsiasi situazione, specialmente ai pedoni e ai ciclisti. Difendersi nell’immediatezza è difficile, specialmente se l’animale è nervoso, spaventato, affamato, malato o ferito.

Quando un cane con un padrone morde, o con il suo comportamento provoca un incidente stradale, non è difficile capire a chi chiedere il risarcimento; ma in caso di aggressione da parte di un cane randagio – che può provocare lesioni molto gravi o addirittura la morte, se viene recisa un’arteria principale e non si viene soccorsi immediatamente – a chi chiedere i danni? La legge presenta delle lacune e molto dipende dal territorio ove si è verificato il sinistro: la normativa, infatti, è su base locale.

Chi è responsabile del randagismo?

Il randagismo è essenzialmente una situazione di abbandono incontrollato: riguarda tutti gli animali senza padrone, e che perciò vagano liberamente per le strade e nelle campagne.

In Italia una legge quadro del 1991 [1] si occupa di questo deprecabile fenomeno, ma non dice espressamente quali soggetti, sono responsabili del randagismo: la normativa nazionale si limita a demandare alle Regioni l’attuazione dei programmi di prevenzione dei rischi per la pubblica incolumità derivanti dalla presenza di animali vaganti.

C’è un particolare riferimento ai cani, per i quali le Regioni devono prevedere il risanamento dei canili comunali e la costruzione di rifugi, sotto il controllo dei servizi veterinari delle Aziende sanitarie locali [2].

Ecco, quindi, un primo importante criterio per orientarci: le Regioni sono competenti ad individuare, nei propri territori, gli Enti pubblici che devono occuparsi della cattura e della custodia degli animali randagi (cani e non solo). Se non provvedono adeguatamente a tali compiti, sorge la loro responsabilità per i danni arrecati a persone e cose da questi animali randagi.

Risarcimento danni causati da animali randagi

Stante la genericità della normativa nazionale, che deve essere riempita di contenuto concreto da ogni singola Regione, per capire chi deve provvedere al risarcimento dei danni causati da animali randagi bisogna sempre fare riferimento alle disposizioni delle leggi regionali vigenti nel territorio in cui si è verificata l’aggressione o il sinistro stradale.

Di solito questa responsabilità risarcitoria viene attribuita dalla Regione ai rispettivi Comuni, oppure alle Aziende Sanitarie Provinciali, quando sono state incaricate della prevenzione e gestione del randagismo. Per stabilire la rispettiva competenza, la giurisprudenza richiede che l’attribuzione dei poteri-doveri di cattura e custodia degli animali randagi sia «chiara e univoca» [3].

Danni causati da cani randagi: chi paga?

Alla stregua delle diverse normative regionali, potrebbe anche esserci una responsabilità risarcitoria concorrente dei Comuni e delle Asl: questo significa che il danneggiato potrà chiamare in causa entrambi gli Enti, in solido tra loro, per ottenere il risarcimento.

Tutto dipende, come abbiamo detto, dalle disposizioni regionali sull’attribuzione dei rispettivi poteri e sulla natura dell’inadempimento. Ad esempio, una recente pronuncia della Corte di Cassazione [4] applicando la normativa vigente nella Regione Puglia ha ravvisato la responsabilità esclusiva dell’Azienda sanitaria locale – e non anche del Comune – poiché «in tema di danni causati da cani randagi, la responsabilità civile grava esclusivamente sull’Ente cui le singole leggi regionali, attuative della legge cornice statale n. 281/91, attribuiscono i compiti di recupero, cattura e ricovero dei medesimi animali». L’ordinanza spiega che «nello specifico ambito dell’ordinamento regionale pugliese la legittimazione ad essere convenute con l’azione risarcitoria spetta alle Aziende sanitarie locali, cui i ricordati compiti sono affidati dalla legge regionale 12/1995, e non anche ai Comuni, cui la medesima legge attribuisce i diversi compiti di accoglienza, custodia e mantenimento degli animali dopo che sono stati catturati».

Aggressione cane randagio: quali norme si applicano?

A livello generale, bisogna tenere presente che la responsabilità di questi Enti pubblici non deriva dalla «custodia» ai sensi dell’art. 2051 del Codice civile (come avviene, invece, per la gestione delle strade o nelle parti comuni degli edifici condominiali) perché nel caso di randagismo manca un rapporto di proprietà o di “governabilità” degli animali e dunque non è possibile stabilire un nesso diretto tra il soggetto pubblico e l’animale che ha cagionato l’evento dannoso; di conseguenza la disciplina giuridica applicabile è quella generale sancita dall’art. 2043 del Codice civile in tema di «risarcimento per fatto illecito» [5]

Per completezza, va precisato che solo nei casi di danni causati da animali appartenenti alla fauna selvatica protetta [6] i criteri cambiano (ma si tratta di un fenomeno del tutto diverso dal randagismo) perché in tali casi l’Ente statale o locale proprietario di queste specie protette – ad esempio, la Provincia o un Ente di gestione del parco – deve approntare tutte le cure e tutele necessarie a proteggere queste specie, evitando che subiscano o diventino fonte di danno: in caso di violazione la norma applicabile è l’art. 2052 del Codice civile, riguardante il «danno cagionato da animali» [7].

Approfondimenti

Per ulteriori informazioni leggi:

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Pubblicato : 15 Novembre 2022 13:30