Acquisto di sostanze stupefacenti: quando si consuma l’illecito?
Cosa rischia chi cede gratuitamente un quantitativo di droga a un amico? Il reato si integra anche senza la materiale consegna dello stupefacente?
È cosa nota a tutti che lo spaccio di droga costituisca reato. Le pene variano a seconda della gravità della condotta commessa, valutata in base a una serie di fattori, come ad esempio la quantità e il tipo di sostanza (marijuana, hashish, cocaina, eroina, ecc.). Cosa accade a chi, invece, decide di comprare la droga? Quando si consuma l’illecito per l’acquisto di sostanze stupefacenti? Vediamo cosa dice la legge.
Spaccio di droga: cosa prevede la legge?
La legge punisce lo spaccio di droga con pene molto severe. Bisogna però distinguere a seconda del tipo di sostanze stupefacenti oggetto di cessione e delle modalità con cui viene effettuato lo spaccio. Per la precisione:
- la cessione di droghe leggere, come l’hashish e la cannabis, è punita con la reclusione da due a sei anni e con la multa da 5.164 a 77.468 euro.
- lo spaccio di droghe pesanti, come ad esempio l’eroina e la cocaina, è punito con la reclusione da sei a venti anni, oltre che con la una multa da 26mila a 260mila euro [1].
Se lo spaccio, tenuto conto del quantitativo, del tipo di droga e, nel complesso, delle modalità di cessione, appare di lieve entità, allora la pena è della reclusione da sei mesi a quattro anni, oltre alla multa da 1.032 a 10.329 euro.
Cosa si intende per spaccio di droga?
Normalmente, per “spaccio” di droga si intende la cessione onerosa della sostanza stupefacente, cioè in poche parole la vendita.
In realtà, la legge punisce ogni tipo di cessione, anche gratuita.
Pertanto, è penalmente perseguibile anche colui che offre uno spinello agli amici, senza riceverne nulla in cambio.
In realtà, anche la semplice detenzione di droga costituisce reato, se la quantità e le modalità del possesso inducano a credere che essa sia destinata allo spaccio.
Droga: quando c’è uso personale?
Non c’è reato ogni volta che la droga sia per uso personale. È il caso di chi viene sorpreso mentre fuma uno spinello, di chi detiene un modesto quantitativo di droga evidentemente destinato al consumo per sé, di chi coltiva in casa pochissime piantine di marijuana.
In casi del genere, la detenzione di sostanze stupefacenti non configura alcun reato ma soltanto un illecito amministrativo. A tal proposito, si legga l’articolo Droga uso personale: sanzioni.
Per la giurisprudenza è equiparato all’uso personale il consumo di gruppo, che si ha quando una persona, su espresso incarico di altre, acquista e poi cede della droga per consumarla tutti insieme.
Acquisto di sostanze stupefacenti: quando scatta l’illecito?
La cessione di sostanze stupefacenti fa scattare due illeciti diversi: uno di tipo penale, a carico del cedente (spacciatore o pusher), e uno di tipo amministrativo a carico dell’acquirente.
Come anticipato, non occorre effettuare un “acquisto” nel vero senso della parola: non c’è bisogno, in altre parole, di pagare la droga ceduta dallo spacciatore affinché si integrino gli illeciti di cui sopra.
Di conseguenza, anche chi riceve gratuitamente uno spinello commette un illecito amministrativo, punibile con sanzioni come la sospensione della patente di guida, della licenza di porto d’armi, del passaporto o del permesso di soggiorno.
Ma quand’è che scatta concretamente l’illecito? Secondo la giurisprudenza [2], non occorre la consegna materiale della sostanza stupefacente e la conseguente ricezione della stessa: il solo incontro delle volontà del compratore e del venditore è sufficiente a integrare la fattispecie.
In altre parole, gli illeciti (uno penale, l’altro amministrativo) scattano nel momento in cui il venditore ha raggiunto con l’acquirente l’accordo sulla quantità, sulla qualità e sul prezzo della sostanza, senza che avvenga l’effettiva consegna della stessa [3].
Insomma: l’illecito è tale anche nell’ipotesi in cui il pusher non abbia ancora consegnato la droga al soggetto interessato all’acquisto, se l’accordo è stato già stipulato.
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