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Accordo di separazione con intestazione della casa ai figli

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(@angelo-greco)
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Si può sostituire l’assegno di mantenimento con la donazione della casa al figlio? E che valore ha questo accordo? Si può revocare? 

Ben può succedere che due persone, nel separarsi, firmino un accordo con cui uno dei due, dovendo adempiere all’obbligo di mantenimento nei confronti del figlio, doni a questi la casa. Un patto del genere sarebbe valido e quali sarebbero gli effetti? Ecco alcune cose che tutti dovrebbero sapere in merito all’accordo di separazione con intestazione della casa ai figli. 

Intestazione della casa al figlio al posto del mantenimento 

Il mantenimento dei figli minori può essere adempiuto dai genitori con un accordo in sede di separazione personale o di divorzio.

Ipotizziamo che due persone si separino e che il figlio venga collocato presso la madre. Il padre potrebbe trovare con quest’ultima un accordo con cui, in luogo dell’assegno mensile, intesti la casa al figlio affinché questi possa trarne un reddito dall’eventuale affitto dello stesso.

Non potrebbe mai essere invece il giudice – in caso di separazione giudiziale – a disporre il passaggio di proprietà dell’immobile in luogo dell’assegno mensile di mantenimento.

Anche secondo la giurisprudenza è ammissibile che marito e moglie, nel separarsi o divorziare in via consensuale, decidano che l’obbligo di mantenimento dei figli sia sostituito o integrato dalla donazione di un immobile in favore di questi. 

In ogni caso, tale volontà deve sempre passare dal vaglio del giudice, arbitro e garante dei superiori interessi del minore. Il magistrato è tenuto a verificare che un’intesa del genere non vada ai danni della prole, sicché ne deve valutare la congruità. 

Valore dell’accordo di intestazione della casa al figlio

L’accordo per la donazione della casa, in cambio della rinuncia al mantenimento, se stipulato in sede di separazione consensuale, non ha più alcun valore all’atto del divorzio. Sicché, il coniuge collocatario dei figli potrebbe successivamente chiedere anche l’assegno mensile, venendo meno alla precedente intesa e pur rimanendo l’immobile in capo al figlio. Come si suol dire: “botte piena e moglie ubriaca”. Ecco perché l’accordo contenente un trasferimento immobiliare è sempre bene che sia concluso in sede di divorzio e non già alla separazione.

Ma anche in caso di divorzio nulla esclude che, mutando sostanzialmente le condizioni economiche delle parti, se i figli cioè dovessero avere necessità di un ulteriore sostegno economico, il genitore collocatario avrebbe diritto a chiedere una revisione delle condizioni di divorzio. 

Revoca dell’accordo di donazione della casa ai figli

In tema di separazione personale tra coniugi, l’obbligo di mantenimento dei figli minori (o maggiorenni non autosufficienti) può essere legittimamente adempiuto dai genitori mediante un accordo che, in sede di separazione personale o di divorzio, attribuisca direttamente – o impegni il promittente ad attribuire – la proprietà di beni mobili o immobili ai figli. 

Il genitore che si impegna, dinanzi al giudice, a effettuare tale trasferimento non può poi tirarsi indietro. È vero infatti che la promessa di una futura donazione non ha alcun valore per la nostra legge, ma l’accordo in questione non è considerato una donazione in senso stretto, ma solo un adempimento dei doveri genitoriali. Questo significa che non è revocabile la promessa di donare la casa al figlio fatta all’atto della separazione o del divorzio consensuale. 

Pagamento tasse in caso di intestazione della casa ai figli

L’intestazione della casa ai figli non è soggetta alle imposte sui trasferimenti immobiliari. E ciò perché, come anticipato, secondo la giurisprudenza, non si può qualificare come una vera e propria donazione. Tale questione è stata confermata tanto dalle Sezioni Unite della Cassazione quanto dalla stessa Agenzia delle Entrate. E questo perché l’articolo 19 della legge 6 marzo 1987, n. 74 stabilisce che «tutti gli atti, i documenti ed i provvedimenti relativi al procedimento di scioglimento del matrimonio o di cessazione degli effetti civili del matrimonio nonché ai procedimenti anche esecutivi e cautelari diretti ad ottenere la corresponsione o la revisione degli assegni di cui agli artt. 5 e 6 della legge 1 dicembre 1970, n. 898, sono esenti dall’imposta di bollo, di registro e da ogni altra tassa».

Maggiori chiarimenti sul punto nell’articolo: Divorzio: tasse sul trasferimento della casa ai figli

Ci vuole il notaio per l’intestazione della casa ai figli? 

L’accordo stretto in sede di separazione o divorzio per l’intestazione della casa ai figli viene recepito nella relativa sentenza che è già atto pubblico e che sostituisce l’atto notarile. Questo significa che gli ex coniugi non dovernno poi recarsi dal notaio per completare il passaggio di proprietà

 

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Pubblicato : 10 Gennaio 2023 08:00