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Accordo con i creditori: come negoziazione i tuoi debiti

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(@angelo-greco)
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Come trovare un accordo per chiudere i debiti bonariamente: la strategia per evitare azioni giudiziarie e pignoramento dei beni.

Quando si è sopraffatti dai debiti e non si ha modo di pagare, ci sono due alternative: o trovare un accordo con i creditori oppure affrontare la procedura di esecuzione forzata (il pignoramento) nella speranza che questa si concluda senza alcun esito (ossia senza che vi siano offerenti per i beni messi all’asta).

Nulla tuttavia toglie che le parti trovino un’intesa anche a pignoramento già avviato. Di solito, si arriva a questa conclusione per reciproco sfinimento: il creditore per i costi di tempo e denaro, il debitore per lo stress psicologico del possibile esproprio.

In verità, se le parti sapessero in anticipo cosa attende loro, forse troverebbero più facilmente un’intesa. Ed è proprio per questo che, nel seguente articolo, vedremo come negoziare i tuoi debiti cercando un accordo con i creditori.

Forniremo una guida pratica su come avvicinarsi alla negoziazione dei debiti, con suggerimenti sulle strategie da adottare per raggiungere un patto vantaggioso.

Cos’è un accordo con i creditori?

Un accordo con i creditori non è altro che un contratto con cui le parti cercano di definire una lite in corso, facendosi reciproche concessioni. Giuridicamente tale contratto si chiamatransazione. Possiamo definire la transazione come l’intesa che pone fine a una vertenza legale, sia questa ancora in una fase prodromica di contestazione, che pendente in tribunale o addirittura già in fase di esecuzione forzata. Non vi è quindi un termine ultimo per concludere una transazione.

Tuttavia, come tutti i contratti, anche la transazione necessita dell’incontro delle rispettive volontà delle parti. Non si può costringere infatti il creditore a siglare l’intesa solo perché, ad esempio, il debitore è nullatenente, ha familiari o disabili a carico, è volenteroso e dimostra l’intenzione di chiudere la partita con enormi sforzi.

Come si conclude l’accordo con i creditori?

L’accordo transattivo deve avvenire necessariamente per iscritto affinché vi sia la prova dell’accordo raggiunto.

Sebbene la legge stabilisca che qualsiasi modifica di un contratto debba essere redatta nella stessa forma del contratto originario (così, ad esempio, per modificare un atto notarile ci vuole un altro atto notarile) ciò non succede quasi mai nella pratica. E ben è possibile pertanto che un mutuo siglato dinanzi al notaio venga transatto con una semplice scrittura privata.

La transazione può anche avvenire dinanzi al giudice, in una delle udienze relative alla fase esecutiva (si pensi al pignoramento immobiliare) o di accertamento del credito. Il giudice fungerà da pubblico ufficiale per ufficializzare l’accordo che, come tale, avrà lo stesso valore di una sentenza; sicché, se non rispettato, potrà essere utilizzato come base per un pignoramento, senza necessità di ricorrere nuovamente in giudizio.

Cosa proporre al creditore?

Sono numerose le offerte che il debitore può proporre al creditore per trovare un accordo che chiuda il debito. Ecco alcune soluzioni:

  • un saldo e stralcio: ossia un pagamento immediato di una parte ridotta del debito iniziale;
  • un piano rateale: il debitore si offre di pagare l’intero importo secondo scadenze ben definite. In generale, le banche chiedono quasi sempre un congruo anticipo;
  • la soddisfazione del creditore con la vendita del bene ipotecato o pignorato: ad esempio, il debitore offre al creditore il pagamento del credito attraverso il prezzo che un terzo corrisponderà per l’acquisto del bene sottoposto a ipoteca o a pignoramento dallo stesso creditore. Pertanto, in un’unica soluzione, il creditore viene pagato e rinuncia alla procedura esecutiva o all’ipoteca.

Quando il creditore è una banca, è molto più facile trovare un punto d’incontro se questa ha venduto il credito a una società terza. Di solito infatti la cessione del credito avviene a un prezzo notevolmente più ridotto rispetto al suo valore nominale, sicché il cessionario sarà maggiormente propenso ad accettare dei saldi e stralci. Un esempio chiarirà meglio la situazione.

La banca Alfa ha un credito di 100mila euro verso Tizio. La banca, non riuscendo a recuperare con “le buone” il proprio denaro, cede il credito alla società Beta a 30mila euro. Se Tizio dovesse offrire alla società Beta la somma di 60mila euro, quest’ultima farebbe un utile di 30mila euro e la partita si chiuderebbe con un vantaggio per entrambe le parti.

Purtroppo non è dato sapere a quale prezzo la società cessionaria ha acquistato il credito. Ed è questa la maggiore incognita di tali trattative.

Come prepararsi alla negoziazione?

Prima di avviare qualsiasi negoziazione, è essenziale avere un quadro chiaro della propria situazione finanziaria. Questo include un elenco dettagliato di tutti i debiti, le scadenze, gli importi dovuti e le condizioni di pagamento. Inoltre, è importante valutare realisticamente la propria capacità di pagamento e predisporre un piano finanziario realistico.

Si tenga infatti conto che, se il debitore non dovesse riuscire a pagare l’importo secondo quanto concordato con la transazione, il creditore può recuperare il suo maggior credito originario (ciò avviene in forza di una clausola inserita nell’atto transattivo).

Quali sono le strategie di negoziazione efficaci?

Una volta pronti, ci sono diverse strategie che si possono adottare:

  1. comunicazione aperta: essere onesti sui propri limiti finanziari può aiutare a costruire un rapporto di fiducia con i creditori;
  2. proposte concrete: presentare ai creditori un piano di pagamento o una proposta di accordo concreta può facilitare la discussione;
  3. flessibilità: essere disposti a considerare diverse opzioni può portare a una soluzione mutuamente vantaggiosa;
  4. ricorso a professionisti: può essere utile coinvolgere esperti come avvocati o consulenti finanziari, anche se la loro presenza non è necessaria.

Che fare se il creditore non vuole l’accordo?

Se il creditore non intende accettare l’accordo transattivo il debitore può avviare una procedura di sovraindebitamento ricorrendo al giudice attraverso l’ausilio (obbligatorio) di un Organismo di Composizione della Crisi e offrendo ciò che può per l’estinzione del debito.

Se il debito nasce da un’attività lavorativa, è necessario il consenso dei creditori che rappresentino il 60% del credito totale.

Se invece il debito nasce da spese personali o familiari, è solo il giudice che decide la congruità dell’accordo ed eventualmente la accoglie, anche senza il consenso dei creditori, se ritiene che il debitore non possa pagare altrimenti.

Cos’è l’accordo di saldo a stralcio?

L’accordo di saldo a stralcio rappresenta un modo pratico per negoziare i debiti. In questa forma di accordo, il debitore che non può coprire l’intero importo dovuto propone di pagare immediatamente una parte del debito in cambio di uno sconto significativo sull’importo totale. Questa soluzione è vantaggiosa sia per le banche, che ricevono un recupero parziale dei crediti, sia per i debitori, che possono chiudere la vertenza pagando una somma inferiore.

Per proporre una transazione a saldo e stralcio è fondamentale presentare una proposta realistica e convincente. È consigliabile avvalersi di professionisti specializzati in diritto bancario e finanziario, in grado di assistere nella negoziazione e proporre accordi vantaggiosi per la soluzione delle perdite finanziarie. Questi esperti possono aiutare a formulare proposte che siano accettabili sia per le banche che per i debitori, garantendo una negoziazione efficace e risultati soddisfacenti.

Che succede in caso di pignoramento?

Spesso si pensa che il pignoramento sia la catastrofe per il debitore.ma ciò è sbagliato. Difatti molto spesso, anche le procedure immobiliari, che per previsione di legge sono estremamente lunghe, non sempre danno l’esito sperato e il bene non viene venduto all’asta. In questo caso il bene ritorna al debitore. nulla toglie peraltro che il creditore, posto che la procedura esecutiva è particolarmente costosa, accetti in corso di essa una proposta transattiva.

 
Pubblicato : 5 Dicembre 2023 13:45