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Abbattimento alberi condominiali: tutte le regole

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(@angelo-greco)
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Maggioranze, limitazioni e regole per tutte le volte in cui l’assemblea di condomino decide di abbattere uno o più alberi di proprietà del condominio.  

Gli alberi condominiali sono un bene comune destinato al godimento di tutti i condomini, ma possono rappresentare un pericolo, soprattutto se sono di alto fusto: pericolo sia perché i ladri potrebbero arrampicarsi su di essi per accedere agli appartamenti, sia perché i rami e le radici possono danneggiare la proprietà. Ebbene, quali sono le regole per l’abbattimento degli alberi condominiali? Chi ha la responsabilità della gestione delle cose in custodia? E quali sono le maggioranze necessarie per prendere una decisione in assemblea condominiale? In questo articolo, cercheremo di rispondere a queste domande e fornire esempi pratici per comprendere meglio il tema dell’abbattimento degli alberi condominiali.

Chi ha la responsabilità della gestione degli alberi condominiali?

La responsabilità della gestione delle cose in custodia, come gli alberi condominiali, ricade sul condominio nella sua interezza, secondo l’articolo 2051 del Codice civile. Questo significa che se un albero cade e distrugge un’auto o ferisce una persona, l’intero condominio sarà tenuto a risarcire i danni. Ciascun condomino sarà tenuto a pagare una quota pari ai propri millesimi. Lo dovrà fare anche il danneggiato se è uno dei condomini: egli infatti riveste sia la qualifica di danneggiante che di danneggiato; in pratica dal risarcimento che gli viene liquidato si detrae la sua quota parte.

Nel caso quindi di un condominio in cui sono presenti alcuni alberi di alto fusto, la decisione sull’abbattimento degli alberi spetta all’assemblea condominiale, che deve valutare attentamente i rischi e stabilire il da farsi.

Il ruolo dell’amministratore e la sua responsabilità

Anche l’amministratore può essere responsabile laddove non abbia messo in sicurezza l’area, ad esempio transennando lo spazio ove vi è il pericolo che la pianta possa cadere. L’amministratore ha infatti una funzione di garanzia nei confronti del condominio.

Con quale maggioranza deve essere stabilito il destino degli alberi condominiali?

Quando l’abbattimento degli alberi condominiali rientra negli intervenuto di manutenzione (ad esempio per prevenire dei danni), tale decisione deve essere stabilita dall’assemblea condominiale con la maggioranza prevista per le delibere di ordinaria amministrazione, secondo l’articolo 1136, comma terzo, del Codice civile:

  • maggioranza dei presenti in assemblea;
  • che rappresentino almeno un terzo dei millesimi dell’intero condominio.

Se però l’abbattimento degli alberi avviene nell’ambito di un programma di innovazioni (come nel caso in cui si voglia trasformare il giardino condominiale in uno spiazzo dove parcheggiare le auto), il quorum sarà il seguente:

  • maggioranza dei presenti in assemblea;
  • che rappresentino almeno due terzi dei millesimi dell’intero condominio.

Quando l’abbattimento di alberi condominiali rientra tra gli interventi di manutenzione delle cose comuni?

L’abbattimento di alberi condominiali pericolanti rientra tra gli interventi di manutenzione delle cose comuni, in quanto non ha ad oggetto l’innovazione, ma solamente la modifica materiale che ne alteri l’entità sostanziale o ne muti la destinazione originaria [1].

Quali sono i criteri da seguire per stabilire la pericolosità degli alberi condominiali?

La tutela dell’ambiente, anche nell’interesse delle future generazioni, impone rigore nell’accertamento della pericolosità degli alberi e proporzionalità nell’individuare le misure idonee a contrastarla, secondo l’articolo 9, comma terzo, della Costituzione.

Cosa succede se un condomino impugna la delibera assembleare sull’abbattimento degli alberi?

Se un condomino impugna la delibera assembleare sull’abbattimento degli alberi perché ritiene che sia illegittima, in quanto non ha il quorum prescritto dal Codice civile, il caso potrebbe arrivare in tribunale e, in seguito, in Corte di appello e Cassazione. La sentenza finale stabilirà se la delibera è legittima o meno, tenendo conto delle norme e delle maggioranze previste dal Codice civile. Ma attenzione: l’impugnazione deve avvenire entro 30 giorni che decorrono: per gli assenti, dalla comunicazione del verbale dell’assemblea, mentre per gli astenuti e i dissenzienti dall’assemblea stessa.

 
Pubblicato : 6 Maggio 2023 16:15