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A chi si estende la querela?

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(@mariano-acquaviva)
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La denuncia penale si estende anche ai responsabili del reato rimasti ignoti o di cui la vittima non conosceva nemmeno l’esistenza?

La persona che è stata vittima di un reato deve sporgere querela affinché l’autore del crimine venga punito secondo quanto previsto dalla legge. Il termine per fare ciò è normalmente di tre mesi, esteso eccezionalmente a sei o a dodici mesi al ricorrere di particolari delitti (stalking, revenge porn e violenza sessuale).

Quando si sporge querela occorre indicare le generalità del soggetto che si intende segnalare, sempreché siano note: nulla vieta, infatti, di presentare denuncia contro ignoti nell’ipotesi in cui non si conosca l’identità del colpevole. Si pensi al proprietario di casa che, rientrando, trovi l’appartamento svaligiato. È in questo contesto che si pone il seguente quesito: a chi si estende la querela?

In buona sostanza, si tratta di capire se la denuncia presentata dalla vittima “colpisca” anche persone che al suo interno non sono menzionate ma che, di fatto, hanno comunque partecipato alla commissione del crimine. Vediamo cosa dice la legge a tal proposito.

A cosa serve la querela?

La querela è una condizione di procedibilità dell’azione penale; in quanto tale, serve a far sì che le autorità si attivino nei confronti del responsabile di un reato. Senza querela, la polizia non potrebbe fare nulla.

In termini molto elementari, la querela rappresenta il necessario consenso, reso direttamente dalla vittima, affinché il pubblico ministero possa avviare le indagini preliminari nei riguardi dell’autore del reato.

Cosa sono i reati procedibili d’ufficio?

Non per ogni reato occorre l’autorizzazione a procedere (cioè, la querela) della vittima. I delitti più gravi sono infatti perseguibili d’ufficio, nel senso che la polizia può attivarsi autonomamente anche in assenza della segnalazione da parte della persona offesa.

Ma non solo: nel caso di reati procedibili d’ufficio, chiunque è legittimato a sporgere denuncia, anche un soggetto diverso dalla vittima.

Chi assiste a un tentativo di omicidio può sicuramente denunciare il fatto alle autorità, anche in assenza del consenso della persona offesa.

Come si sporge querela?

La querela può essere sporta in maniera scritta oppure orale, eventualmente delegando un proprio procuratore speciale (in genere, l’avvocato).

La querela deve indicare i fatti essenziali che consentono di ricostruire l’accaduto, l’identità dell’autore dell’illecito (se nota), gli eventuali mezzi di prova (come ad esempio i testimoni che hanno assistito).

Per giurisprudenza costante [1], la manifestazione della volontà di perseguire il colpevole, idonea a rimuovere l’ostacolo alla procedibilità nei casi in cui la legge prevede la necessità della querela, non deve estrinsecarsi in formule rituali o sacramentali. Insomma, l’importante è che si comprendano le intenzioni della vittima.

La querela può essere presentata presso qualsiasi presidio delle forze dell’ordine (carabinieri, polizia, guardia di finanza, ecc.) ovvero direttamente in Procura.

Querela: verso chi ha effetti?

Come detto, la querela serve a denunciare il reato e il suo autore, consentendo così alla giustizia di fare il suo corso.

Secondo la legge [2], la querela si estende di diritto a tutti coloro che hanno commesso il reato. Cosa vuol dire?

Significa che la querela consente alle forze dell’ordine di agire non solo contro il soggetto querelato ma anche nei riguardi sei suoi complici, cioè di coloro che hanno collaborato alla realizzazione del crimine.

Carlo è vittima di un pestaggio. Tra le persone che lo aggrediscono riconosce Paolo. Sporgendo denuncia ai carabinieri, Carlo fa il nome di Paolo mentre di tutti gli altri può limitarsi solamente a una generica descrizione, non conoscendoli e non avendoli ben visti in volto.

La querela, quindi, è condizione di procedibilità non solo nei confronti dei soggetti identificati ma anche di quelli rimasti ignoti.

Matteo viene derubato del portafogli mentre si trova in metropolitana. Riesce a identificare il ladro e a fornirne una dettagliata descrizione alla polizia. A seguito delle indagini, si scopre che il querelato agiva in realtà insieme a un complice, il quale individuava le vittime e, distraendole, favoriva il borseggio.

Poco importa, quindi, che la vittima sia a conoscenza della presenza di complici: la querela si estende sempre anche a costoro, anche se sono rimasti del tutto ignoti alla persona offesa, la quale non ne sospettava nemmeno l’esistenza.

La querela, anche se rivolta solo ad uno o alcuni degli autori del reato, ha effetto verso tutti coloro che hanno partecipato al crimine stesso.

Possiamo quindi affermare che la querela, una volta rimossa la condizione di procedibilità, consente alle autorità di agire contro ogni responsabile del reato segnalato.

 
Pubblicato : 12 Ottobre 2023 15:45