Un attacco russo nella notte ha colpito la città ucraina di Leopoli con droni e missili. Sette persone sono morte, tra cui una ragazza di quattordici anni, e almeno trentotto i feriti tra cui anche cinque bambini, ma i dati sono ancora in aggiornamento. Sono stati colpiti palazzi storici nel centro della città, ha detto il governatore della regione di Leopoli Maksym Kozytsky in un messaggio su Telegram. «Faccio le mie condoglianze alle famiglie delle persone che abbiamo perso nella notte», ha dichiarato Kozytsky. Alcuni edifici residenziali sono in fiamme nella zona della stazione ferroviaria principale e molte finestre dei palazzi delle zone adiacenti all’esplosione sono andate in frantumi.

L’esercito russo ha colpito con missili anche Kyjiv, Sumy, Lutsk, Rivne e altre regioni. In totale, secondo le autorità ucraine, sono stati lanciati quarantadue droni e missili nella notte contro le città ucraine, compresi due missili Kh-47 Kinzhal, due missili cruise Kh-22, sei missili cruise Kh-101, tre Iskander-K e ventinove droni kamikaze Shahed di produzione iraniana.

Soltanto a Kryvyi Rih, città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky nell’oblast’ di Dnipropetrovsk, sono stati riportati danni a persone e edifici: almeno cinque persone sono rimaste ferite e ci sono stati danni significativi ad alcuni palazzi dela città. I mezzi di soccorso sono al lavoro proprio in queste ore ed è probabile che nuovi aggiornamenti arrivino nel corso della giornata. Kryvyi Rih era già stata colpita lo scorso 26 agosto, quando erano state uccise quattro persone.

Le notizie che arrivano da Leopoli, però, sono quelle che sorprendono maggiormente. Perché si tratta di  una città dell’Ucraina occidentale, a circa settanta chilometri dal confine con Polonia, quindi dal territorio Nato. Non è la prima volta che viene presa di mira dagli attacchi russi, nonostante la posizione geografica. Il bombardamento più grande, fin qui, è avvenuto a luglio 2023, quando un missile aveva provocato dieci morti e quaranta feriti.

L’attacco di Leopoli arriva proprio all’indomani della strage di Poltava, il violentissimo raid aereo che ha provocato cinquantuno morti e più di duecento feriti nella città della zona centrale dell’Ucraina. In generale, negli ultimi dieci giorni la Russia ha bombardato l’Ucraina con centinaia di missili e droni, in una ritorsione per l’avanzata ucraina nella regione di Kursk e approfittando delle incertezze degli alleati di Kyjiv sull’uso delle loro armi nel conflitto.