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L’ossessione italiota per il chiacchiericcio e la scomparsa dei fatti che contano (tipo l’Ucraina)

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(@mario-lavia)
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Ieri Repubblica ha dedicato le prime quattro pagine del giornale al Sangiulianogate. Il pezzo sulla strage di Poltava, Ucraina, era a pagina undici. Non parliamo poi di altri quotidiani, abbiamo citato Repubblica che identifica un certo modo di fare informazione. Lasciamo ovviamente stare i talk show serali, sempre più programmi senza qualità. È il dramma del giornalismo italiano. Sprofondato ormai nel gorgo della chiacchiera neanche da bar: da bettola. Schiacciato dall’ossessione dell’audience come Norman Bates dal ricordo della madre. Sfiancato nella corsa all’inseguimento dello scandalismo che appunto fa(rebbe) ascolti. Ottuso nella ricerca del titolo a effetto a scapito della serietà del racconto dei fatti.

Un giorno c’è il nazismo alle porte, il giorno appresso il tema è sparito: niente Hitler, c’è Sangiuliano. Questa signora Boccia ha oscurato alla grande nazisti tedeschi, democratici americani, politici francesi. Alla “gggente” interessa di più la dark lady al ministero della Cultura, no? 

Ieri c’è stato un pesantissimo attacco a Leopoli, cioè Lviv, città ucraina dalla storia secolare a pochi chilometri dalla Polonia, più o meno come Cremona da Milano. L’Armata russa ha colpito con missili ipersonici “Kinzhal” edifici abitati da civili: le donne in strada urlavano «help, help» tra la disperazione generale. La sporca guerra del Cremlino sta facendo un salto di qualità. E l’Italia è sparita

Secondo alcune informazioni di stampa – ha denunciato con un atto parlamentare il senatore di Italia viva Enrico Borghi – il nostro Paese «sarebbe stato escluso da un vertice di sicurezza tenutosi venerdì scorso alla Casa Bianca, tra il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, e i suoi omologhi di Francia (Emmanuel Bonne, consigliere diplomatico del Presidente Emmanuel Macron), Germania (Jens Plotner, consigliere per la politica estera e sicurezza del cancelliere Olaf Scholz), Regno Unito (Tim Barrow, consigliere per la sicurezza nazionale del primo ministro Keir Starmer), dedicato alla situazione e agli sviluppi bellici del conflitto in Ucraina; all’incontro avrebbe partecipato anche il capo di gabinetto dell’ufficio di presidenza del presidente ucraino Zelensky e membro del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell’Ucraina, Andriy Yermak, e il presidente ucraino Zelensky, a seguire, ha diffuso un comunicato con il quale si è rivolto ufficialmente agli Stati Uniti, al Regno Unito, alla Francia e alla Germania per richiedere un potenziamento dei mezzi per proteggere pienamente ed efficacemente». 

È vero che l’Italia nemmeno viene coinvolta più dagli alleati o c’è una qualche spiegazione tecnica buona a salvare la faccia? Il mancato coinvolgimento sarebbe anche logico, visto che Roma ha ormai le stesse posizioni di Budapest. Ma chi se ne importa, giusto? La politica e il penoso, autoreferenziale, cinico, ignorante codazzo mediatico hanno ben altro da pensare, a un ministro pasticcione e chiacchierato, questo interessa alla “gggente”: Poltava e Lviv possono attendere. Nascoste nelle pagine interne.

 
Pubblicato : 5 Settembre 2024 04:45
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