I liberal democratici ce la stanno mettendo tutta per litigare prima delle Europee
Per la serie grandi manovre in corso, nell’area liberale (ex Terzo Polo, radicali), si registra un certo attivismo di Carlo Calenda alla ricerca di un accordo con Più Europa – tutta Più Europa, non solo la componente di Federico Pizzarotti già acquisita. Operazione sulla carta molto difficile. In questo senso, la novità è che Azione ha deciso di partecipare alla convention promossa da Emma Bonino che si terrà il 24 febbraio a Roma: forse Calenda, che quel giorno sarà a Kyjiv, invierà un videomessaggio, ma in ogni caso sarà presente il capogruppo Matteo Richetti.
Un chiaro gesto di amicizia con Più Europa, alla cui iniziativa “Per gli Stati Uniti d’Europa” finora avevano aderito solo Italia Viva e i Liberaldemocratici di Andrea Marcucci. In sala dunque ci saranno tutti e tre i soggetti principali di un’ipotetica lista italiana nel segno di Renew Europe, il gruppo macroniano che contende la terza posizione ai Conservatori di Giorgia Meloni, ma questo non vuol dire molto. Il 24 è importante però non sarà affatto una sede decisionale, i nodi si scioglieranno più avanti.
Certo è che il leader di Azione è in pieno movimento. La settimana scorsa ha avuto un lungo colloquio con il segretario di Più Europa Riccardo Magi per capire se sia possibile costruire una lista, appunto, “Per gli Stati Uniti d’Europa” con sotto i simboli di Azione e Più Europa, ed è verosimile che cercherà un confronto diretto con Emma Bonino, la figura-chiave di tutta questa vicenda.
Magi ovviamente non poteva fornire una risposta compiuta anche perché una rilevante parte del partito non vuole saperne di Calenda e guarda piuttosto a Matteo Renzi, che si augura un accordo con la parte maggioritaria di Più Europa ma comunque è già in modalità-campagna elettorale con il tour di presentazione del suo libro. Allo stato dei fatti, l’ipotesi più forte e che alla fine ci saranno due liste (Azione-Pizzarotti e Bonino-Italia Viva), ma diversi piccoli soggetti lanciano appelli affinché non si rinunci a cercare una soluzione unitaria: a Milano sono stati resi noti tre documenti favorevoli a una lista unica, segnaliamo qui solo la petizione “Non si scherza con le Europee” delle donne promotrici di Milano per Renew Europe («Non perdiamo neanche un voto»).
Ieri, infine, da segnalare anche una polemica tra Pizzarotti e Marco Taradash dopo che quest’ultimo aveva pubblicato un sondaggio di Portland communication commissionato da Repubblica che fornisce dati un po’ diversi da quelli soliti, con Italia Viva al cinque per cento e Azione al due. Taradash chiedeva come mai questo sondaggio fosse «nascosto». L’ex sindaco di Parma ha replicato: «Perché è assurdo e senza nessun fondamento numerico rispetto a tutti gli altri». Polemiche che danno il senso – come dire? – di un certo nervosismo.
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